Mais, infestazioni da risolvere in post-emergenza

Gli errori di gestione del letto di semina possono determinare difficoltà di controllo delle infestanti anche con i più efficaci e collaudati erbicidi di post-emergenza oggi sul mercato
Fondamentale la scelta del timing, del formulato e della strategia d’intervento

Gli interventi di post-emergenza del mais, se si escludono le aree caratterizzate da alto contenuto di sostanza organica, dove gli erbicidi ad azione residuale vengono rapidamente degradati, interessano superfici variabili di anno in anno in relazione all’andamento stagionale, che gioca un ruolo determinante nella reale efficacia fornita dalle precedenti applicazioni preventive.

Assolutismi pericolosi

Una “pericolosa” spinta verso la strategia “solo post” potrebbe essere determinata dai sempre più stringenti vincoli legislativi ed agroambientali, che al momento interessano solo terbutilazina ed s-metolaclor, ma che nel prossimo futuro probabilmente si allargheranno ad altri principi attivi ed anche alle modalità di distribuzione (localizzazione alla semina). Adottando in modo superficiale questa strategia applicativa, si possono correre alcuni rischi, quali ad esempio andare incontro ad una diffusione di popolazioni di infestanti resistenti, quali ad esempio Echinochloa crus-galli, in alcuni casi non più controllata dalle solfoniluree ad azione prevalentemente graminicida (nicosulfuron, rimsulfuron e foramsulfuron) ed essere esposti ad andamenti climatici particolarmente avversi, con impossibilità di intervenire tempestivamente con il conseguente prolungamento dei deleteri effetti di competizione nelle più sensibili fasi inziali di sviluppo delle colture, con più o meno evidenti perdite produttive.

I principi attivi della famiglia dei trichetoni (sulcotrione, mesotrione e tembotrione) si caratterizzano per una spiccata attività dicotiledonicida, comprese le endemiche presenze di Solanum nigrum

Quale strategia

Anche in post-emergenza, considerando che la disponibilità di principi attivi non è stata ancora intaccata dalla revisione europea, si possono “costruire” pressoché infinite combinazioni di trattamento in grado di risolvere qualsiasi situazione di inerbimento. In relazione alla natura dei terreni in cui si opera, alle eventuali strategie aziendali adottate in precedenza ed al tipo ed ai livelli di infestazione orientativamente si possono delineare alcune linee operative principali:

- un unico trattamento alla 5a-6a foglia del mais in caso di medio-ridotte infestazioni o per completare l’eventuale parziale attività di precedenti trattamenti di pre o post-emergenza precoce, prevalentemente nei confronti delle specie a ciclo perennante, quali Sorghum halepense da rizoma, Convolvulus arvensis, Equisetum ecc., posticipando leggermente le applicazioni, se possibile, con presenza della specie graminacea perennante, caratterizzata da estrema scalarità di sviluppo;

- un unico trattamento alla 3a-4a foglia del mais con più o meno complesse miscele di erbicidi ad azione graminicida e dicotiledonicida quando si opera su terreni normali, ma caratterizzati da precoci e rilevanti infestazioni di specie graminacee e dicotiledoni annuali;

- un doppio intervento, consigliati su terreni organici ed anche nei suoli normali con elevate infestazioni di specie a nascita scalare, il primo da effettuare alla 2a-4a foglia del mais, indirizzato generalmente al controllo delle infestanti dicotiledoni annuali ed il secondo 8-12 giorni dopo, in relazione all’andamento stagionale ed alle eventuali nuove emergenze, per l’eliminazione delle infestanti graminacee annuali e Sorghum halepense da rizoma, delle dicotiledoni perenni o di sostituzione ed anche Equisetum spp..

Ribattute semplici...

Considerando i casi più semplici, dove vi è la necessità di completare l’efficacia di preventivi interventi di pre o post-emergenza precoce, in linea di massima la scelta è orientata verso prodotti efficaci su infestanti a ciclo perenne. Per il controllo di Convolvulus arvensis e Calystegia sepium possono essere sufficienti semplici interventi con formulati a base di dicamba (Mondak 480S, Joker ecc.) o fluroxipir (Starane HD, Fluxyr 200 EC ecc.), considerando poi che la miscela di dicamba + MCPA (U46 Ultra, Metambane) può risolvere anche le infestazioni di Equisetum spp., unitamente al solo MCPA (Fenoxilene 200, Valgran ecc,) ed alla tradizionale associazione di 2,4-D + MCPA (Dicopur Combi ecc.).

In caso di esclusiva presenza di Sorghum halepense da rizoma sono necessari trattamenti leggermente posticipati con i differenti formulati a base delle solfoniluree graminicide (nicosulfuron, rimsulfuron o foramsulfuron).

Dicamba, fluroxipir e soprattutto prosulfuron esercitano un’energica efficacia nei confronti di Fallopia convolvulus

 

...o miscele complesse?

Nelle aziende che, come unica strategia di diserbo, prevendono unici interventi di post-emergenza lo schema di base prevede l’utilizzo di una solfonilurea a prevalente attività graminicida (nicosulfuron, foramsulfuron, rimsulfuron), addizionata di uno o più frequentemente due principi attivi dicotiledonicidi ad azione complementare, potendo considerare il dicamba il prodotto base. In relazione alle diversificate situazioni di inerbimento di specie a foglia larga si possono definire alcune linee principali, quali ad esempio:

- miscele fra dicamba e trichetoni (mesotrione, sulcotrione, tembotrione) quando si vogliano eliminare la maggior parte delle specie infestanti sia annuali, quali poligonacee, amarantacee, chenopodiacee, solanacee, Abutilon, che perennanti, tra cui Convolvulus arvensis. I trichetoni esercitano nel contempo anche una più o meno spiccata azione collaterale sulle specie graminacee, in particolare nel caso si utilizzi tembotrione;

- miscele fra prodotti ad azione ormonosimile, quali dicamba e fluroxipir, particolarmente indicate in caso di forti infestazioni di Fallopia convolvulus, Abutilon theophrasti ed anche specie perenni, ponendo tuttavia una particolare attenzione alle dosi d’impiego per evitare pericolosi fenomeni di fitotossicità;

- miscele di dicamba e solfoniluree, tra cui il più energico prosulfuron, particolarmente indicate nelle semine più anticipate con preoccupante presenza di poligonacee, compreso Polygonum aviculare e crucifere spontanee, nonché Ammi majus.

Nelle situazioni più complicate poi, si possono inserire nelle differenti combinazioni di trattamento anche altri principi attivi, quali piridate, bentazone, terbutilazina, tifensulfuron-metile, tritosulfuron, clopiralid, nonché i classici composti ormonici MCPA e 2,4-D.

Per il controllo di prevalenti infestazioni di Convolvulus arvensis possono essere sufficienti interventi con i classici composti ormonici 2,4-D e MCPA

Dicotiledoni annuali e perenni

Il dicamba (Mondak 480S, Aric 480 LS ecc.) può considerato l’erbicida base per il diserbo di post-emergenza del mais, prestandosi a risolvere infestazioni sia di specie annuali che perenni con possibilità di integrare perfettamente la sua efficacia con ulteriore addizione di un trichetone. I tre trichetoni attualmente autorizzati, cioè sulcotrione (Sudoku Ultra OD), gli innumerevoli formulati a base di mesotrione e tembotrione (Laudis, Capreno) si caratterizzano per una elevata efficacia su chenopodiacee, solanacee, Polygonum persicaria e lapathifolium e numerose altre specie annuali, con una più o meno spiccata azione collaterale sulle specie graminacee. Tembotrione si differenzia per esercitare un totale controllo di Echinochloa crus-galli ed anche su Digitaria sanguinalis, mentre il mesotrione è disponibile in formulazione pronta sia con dicamba (Pyxides Duo) che con terbutilazina (Calaris, Click Pro) e il sulcotrione con terbutilazina (Sulcotrek). In caso di rilevanti infestazioni di specie poligonacee, compreso Polygonum aviculare e ruderali di sostituzione (Ammi majus in particolare) una costante ed elevata attività è fornita dal prosulfuron (Peak), disponibile anche in formulazione pronta con dicamba (Casper), evntualmente da rinforzare con dosi ridotte di un trichetone per completare l’efficacia sul meno sensibile Solanum nigrum ed anche su Chenopodium album. Tra le solfoniluree dicotiledonicide sono disponibili anche il tifensulfuron-metile (Harmony 50 SX, Refine SX) e tritosulfuron (Algedi in miscela con dicamba). Il fluroxipir (Flurostar 200, Starane HD ecc.), disponibile anche in miscela con florasulam (Starane Gold), si valorizza ad integrazione di trichetoni e dicamba per il controllo di Fallopia convolvulus, Abutilon theophrasti e delle specie perenni (Convolvulus, Calystegia). I classici composti ormonici a base di MCPA (U46 M Class, Fenoxilene 200 ecc.) , 2-4-D + MCPA (Dicopur Combi ecc.) ed anche dicamba + MCPA (U46 Ultra ecc.) come già ricordato sono utili a completamento di una eventuale parziale efficacia di precedenti interventi di pre o post-emergenza precoce sulle specie a ciclo perenne, particolare riferimento alle sempre più invasive infestazioni di Equisetum. Rimangono poi da considerare le limitate superfici interessate ad a applicazioni con bentazone (Basagran SG ecc.), specifico per il controllo di Polygonum persicaria e lapathifolium, di clopiralid (Lontrel 72 G, Cliophar 600 SL), utile per il controllo di infestazioni specifiche, quali ad esempio Helianthus tuberosum (topinambur) e di piridate (Onyx), che presenta anche un’azione collaterale sulle specie ciperacee. Per quanto concerne le differenti specie ciperacee, con particolare riferimento al più difficile Cyperus esculentus, risultati soddisfacenti sono forniti dall’applicazione di halosulfuron-metile (Permit, Sempra).

Tembotrione (Laudis, Capreno), oltre ad un’ottima efficacia nei confronti di Echinochloa crus-galli e Digitaria sanguinalis, può esercitare un temporaneo controllo anche di Cynodon dactylon (gramigna)

Graminacee annuali e perenni

Le tre solfoniluree a prevalente attività graminicida attualmente commercializzate presentano nel complesso una ottima efficacia su Echinochloa crus-galli, Setaria spp. e Sorghum halepense sia da seme che da rizoma, mentre meno risolutiva è la loro azione nei confronti di Digitaria sanguinalis. Lo spettro d’azione dicotiledonicida comprende amarantacee, crucifere, composite, Polygonum persicaria e lapathifolium, mentre parziale risulta il controllo di Fallopia convolvulus, Polygonum aviculare, Chenopodium album e, ad eccezione di foramsulfuron, Solanum nigrum. In caso di seminativi storicamente infestati da Sorghum halepense da rizoma, oltre ad utilizzare le dosi massime di etichetta, è consigliabile non anticipare troppo gli interventi per non essere soggetti ad emergenze successive ai trattamenti. Agli ormai innumerevoli differenti formulati a base di nicosulfuron (disponibile in differenti concentrazioni di principio attivo) si affiancano miscele di nicosulfuron + rimsulfuron (Titus Mais Duo), rimsulfuron (Executive Gold, Rimuron ecc.) e foramsulfuron (Equip).

Nelle aree dove non ci sono ancora problemi di resistenze, le solfoniluree a prevalente azione graminicida (rimsulfuron, nicosulfuron, foramsulfuron) esercitano ancora una più che sufficiente efficacia

Miscele complete o quasi

Anche nel mais, al pari dei cereali a paglia, si sta diffondendo l’impiego di miscele di principi attivi ad azione contemporanea sia sulle infestanti graminacee che su quelle a foglia larga. Alle associazioni pronte di nicosulfuron + mesotrione (Elumis) e nicosulfuron + sulcotrione (Extensor OD), indicate per il controllo di normali infestazioni di graminacee annuali e perenni e dicotiledoni annuali, si sono via via affiancate quelle di nicosulfuron + rimsulfuron + dicamba (Principal Mais ecc.), rimsulfuron + nicosulfuron + mesotrione (Arigo), nicosulfuron + prosulfuron + dicamba (Diniro) e più recentemente nicosulfuron + dicamba (Ghibli Plus). È bene ricordare tuttavia che, pur essendo caratterizzate da uno spettro d‘azione molto ampio, in caso di infestazioni complesse spesso si rende necessario l’ulteriore addizione di dosi ridotte di altri principi attivi ad azione complementare, quali dicamba dove sono presenti solo trichetoni o viceversa trichetoni dove i componenti sono dicamba o prosulfuron. A questo segmento poi può essere assimilato anche il tembotrione (Laudis), disponibile anche in miscela con tiencarbazone (Capreno) che, come già ricordato, è caratterizzato da una ottima efficacia su Echinochloa e Digitaria, ma non su Setaria e Sorghum halepense. Anche lo spettro d’azione sulle specie a foglia larga annuali è piuttosto ampio, se si escludono Fallopia convolvulus e se malerbe perennati.

Mais, infestazioni da risolvere in post-emergenza - Ultima modifica: 2023-03-22T08:57:21+01:00 da K4

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome