Una giovane donna alla guida della Agromeccanica Il Carro

Giulia Carretti sul Landini Rex 90 GT
A San Martino in Rio (Re) Giulia Carretti da tre anni è titolare dell’impresa agromeccanica fondata dal nonno e poi portata avanti dal padre

In più occasioni su Il Contoterzista abbiamo sottolineato quanto sia raro incontrare giovani e/o donne che lavorano nel settore agromeccanico. I primi per la questione del passaggio generazionale sempre più difficile, le seconde perché parliamo di un ambito lavorativo che storicamente è sempre stato appannaggio degli uomini. Per fortuna, capita anche di scoprire situazioni che smentiscono lo stato di fatto e si spera possano contribuire a invertire la tendenza.

Due dei trattori usati per i lavori più pesanti: Landini LandPower 145 (a sinistra) e LandPower 135 TDI
LandPower 135 TDI

A San Martino in Rio, infatti, in provincia di Reggio Emilia, abbiamo incontrato Giulia Carretti dell’azienda Agromeccanica Il Carro che, oltre a essere donna, è anche giovanissima, per cui incarna entrambe le caratteristiche da noi ricercate. In altre parole, una rarità nella rarità. «L’azienda è nata oltre 50 anni fa con mio nonno che effettuava lavori di zappatura nelle vigne – spiega Giulia –. Poi piano piano è entrato mio padre, perché negli anni l’azienda si è ingrandita, comprando terreni per foraggi (erba medica), seminativi (frumento, mais) e vigneti. Io sono entrata nel 2015 e, dopo un paio d’anni di “prova”, nel 2017 mi hanno intestato l’azienda».

Seminatrice Feraboli con erpice rotante Emy Elenfer

L’Agromeccanica Il Carro esegue tutte le lavorazioni a partire dalla semina, raccolta esclusa, con il nonno Bruno che è ancora operativo e si occupa in particolare dei vigneti (trinciatura, diserbo interfila, irrigazione, potatura e spollonatura), mentre Giulia è la specialista della fienagione (dallo sfalcio dell’erba medica alla pressatura e al trasporto) e papà Franco segue soprattutto i lavori di aratura ed estirpatura. In ogni caso, quando occorre, tutti sanno fare tutto.

La clientela si trova nel raggio di una ventina di km da San Martino in Rio, anche per poter intervenire con la maggiore tempestività possibile, per un totale di circa 1.000 biolche reggiane (300 ettari) tra terreni di clienti, in affitto e di proprietà. I vigneti rappresentano il grosso del lavoro (parliamo di uva destinata alla produzione di Lambrusco), ma sono redditizi anche frumento, mais ed erba medica (destinata a stalle che rientrano nel disciplinare del Parmigiano Reggiano). Come è scoccata la scintilla è presto detto.

Falciatrici Bcs usate per lo sfalcio dell’erba medica

«Tutto è nato da mio nonno che con un trattore seguiva le vigne degli agricoltori della zona – racconta Giulia – e ricordo ancora i vigneti allevati a semi-Bellucci che potavamo e raccoglievamo a mano. Piano piano l’azienda si è ingrandita, comprando vigneti e prendendo in gestione altra terra, e io sono cresciuta con mio padre che mi portava assieme a mia sorella sul trattore ad arare, imballare, in cantina, insomma dappertutto. Io ho il diploma di scuola alberghiera, ma ho poi scelto di fare questo lavoro, senza alcuna costrizione. La passione è cresciuta nel tempo: vedendo lavorare ogni giorno mio padre e mio nonno, ho acquisito una certa esperienza e, in poche parole, ho imparato il lavoro».

Un lavoro come tanti altri

Giulia Carretti si è aggiudicata il premio “Contoterzista dell’Anno” nella categoria Donne per il 2019. Un argomento che le sta molto a cuore. E che sta a cuore anche a questa rivista, che ha appunto dedicato uno dei premi del Contoterzista dell’Anno proprio alle donne che lavorano nel settore agromeccanico.

Cimatrice Vbc

«Io l’ho sempre considerato un lavoro come tutti gli altri – chiarisce subito Giulia –. Sinceramente all’inizio non ci pensavo, poi però, quando arrivavo per esempio a scaricare il frumento, capitava di incontrare uomini che mi guardavano come se fossi un alieno e mi chiedevano: “Davvero fai questo lavoro? E si fidano di te?” Questo ovviamente mi dispiace, perché, come ho detto prima, è un lavoro come gli altri e non importa se a farlo è una donna. Alcuni addirittura arrivano a sostenere che così le donne tolgono il lavoro agli uomini, ma per fortuna sono sempre di più quelli che apprezzano il fatto che ci siano delle donne a farlo».

Uno degli atomizzatori da vigneto è della Vulcano

«Mi sono anche sentita dire che lo faccio per vantarmi – continua Giulia – ma non mi è mai passato per la mente di dire ai clienti che sono più brava di mio padre; se mai, sono loro che dicono a mio padre che sono brava oppure, quando chiamano per un lavoro da fare, richiedono la mia disponibilità. Faccio questo lavoro da soli tre anni, quindi devo fare ancora tanta esperienza e troverò sempre qualcuno più bravo di me, per cui non avrei proprio motivo di vantarmi».

Rotopresse Feraboli Extreme 265 (a sinistra) e Gallignani: la fienagione è una delle attività più importanti dell’azienda reggiana
Rotopressa Gallignani

«Siamo nel 2020 – conclude Giulia – ed è ora che il mondo si evolva, che siano apprezzati indistintamente uomini e donne, perché alla fine quello che conta è che  i  lavori  siano fatti bene e il cliente sia soddisfatto.

Ranghinatore Juras della tedesca Fella
Carro per raccolta uva Di Credico

Quello che so per certo è che è un lavoro che mi piace, altrimenti non sarei ancora qui, a differenza di altri giovani, soprattutto ragazze, che non vogliono rovinarsi le unghie con la terra. Non mi pesa nemmeno il fatto che d’estate si debba lavorare anche il sabato e la domenica, proprio perché lo faccio con passione e stare in mezzo a clienti e colleghi di lavoro piacevoli fa sentire meno la fatica. Non ritengo, infine, che la mia vita sociale sia cambiata più di tanto, anche perché credo che, a un certo punto, ognuno abbia delle responsabilità più grandi da affrontare».

Landini Legend 185

 

Parco macchine multimarchio

Il parco macchine dell’Agromeccanica Il Carro si caratterizza per la presenza di tanti marchi, anche se tra i 14 trattori presenti Landini fa sicuramente la parte del leone. Dal vigneto con il Rex 90 GT al pieno campo con un LandPower 135 TDI, un LandPower 145 e due Legend 185, il brand di Fabbrico (Re) è senza dubbio dominante, anche se l’ultimo acquisto (nel 2019) è stato un New Holland T4.90 LP (vedi foto), preso soprattutto per trinciatura e irrigazione nei vigneti, ma anche per trasporto balloni, insomma per tutte le attività di base.

Per quanto riguarda le attrezzature, ne segnaliamo solo alcune: in ambito vigneto troviamo un atomizzatore Vulcano, un trincia Maschio Gaspardo (ultima attrezzatura acquistata), una prepotatrice Vbc, un carro per trasporto uva Di Credico e uno spandiconcime GR Gamberini. Per il pieno campo, invece, spiccano due aratri Ermo (un bivomere e un trivomere), una seminatrice Feraboli Vittoria Universal Serie E-2 combinata con erpice rotante Ercole della Emy Elenfer e un carrobotte RBM della modenese Rem Macchine Agricole, mentre per la fienagione si segnalano due rotopresse (una Feraboli Extreme 265 e una Gallignani), due falciatrici Bcs e un ranghinatore Juras della tedesca Fella.

L’azienda sta valutando come prossimo acquisto un rimorchio per il trasporto, di frumento e mais in particolare.

Una giovane donna alla guida della Agromeccanica Il Carro - Ultima modifica: 2020-03-10T09:20:33+01:00 da Francesco Bartolozzi

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