Dieci anni di attività per Combi Mais

Da sinistra Alessandro Beduschi e Mario Vigo
Squadra rinnovata per una produzione all’insegna della sostenibilità. Il protocollo messo a punto da Mario Vigo festeggia nel 2023 un traguardo importante

Combi Mais, l’innovativo protocollo per la coltivazione del mais messo a punto da Mario Vigo, presidente di Innovagri, giunge quest’anno alla decima edizione (presentata presso l’Associazione Granaria di Milano) e si conferma pronto a raccogliere le sfide che impone la complessità del settore agricolo contemporaneo, dovute soprattutto al gravissimo fenomeno della siccità nel Nord Italia.

In questo anniversario significativo, che segna anche il centenario dell’Azienda Agricola Folli capitanata da Mario e Andrea Vigo, Combi Mais rinnova l’impegno verso un nuovo inizio dopo i successi che hanno velocemente proiettato la squadra verso l’agricoltura di precisione, nell’edizione 2023 Combi Mais Zero. Zero come le emissioni di CO2, grazie a un protocollo che prevede un bilancio di crediti di carbonio altamente positivo; zero anche come micotossine, perseguendo l’obiettivo di ottenere Qualità e Redditività nella produzione: Combi Mais si conferma la risposta concreta di come si possa produrre con profittabilità migliore degli standard ottimizzando le risorse, in ambito feed e food. Una sfida resa ancora più complessa dalle criticità di una crisi senza precedenti che rende la produzione del mais particolarmente difficoltosa, a causa del cambiamento climatico e della siccità perdurante. Combi Mais risponde alle nuove esigenze del mondo agricolo con il supporto del precision farming, apportando grandi innovazioni in termini di acqua, nutrizione e genetica.

Inoltre, quest’anno il team si rafforza con due nuovi ingressi, sempre all’insegna di un approccio multidisciplinare che mette in campo partner qualificati e leader in innovazione nel proprio settore. Entrano in squadra xFarm Technologies, tech company che punta alla digitalizzazione del mondo agroalimentare, fornendo strumenti innovativi che possono affiancare gli imprenditori e le filiere nella gestione delle loro aziende, e Agrisafe, Broker Assicurativo che offre una consulenza mirata e specifica, costruendo insieme all’azienda agricola polizze assicurative su misura.

Lotta al cambiamento climatico

«Il cambiamento climatico ormai diventato una consuetudine – commenta Mario Vigo – impone un Combi Mais ancora più forte nel campo della ricerca e innovazione, con l’obiettivo di rispondere alla richiesta di produzione, qualità e sostenibilità per il sistema agricolo del nostro Paese. Abbiamo messo a disposizione sempre 30 ettari, suddivisi equamente tra mais a uso alimentare (con un nuovo ibrido che verrà destinato alla linea Cento Pertiche) e mais a uso zootecnico. Quest’anno abbiamo seminato il 27 marzo, cercando di anticipare più possibile in modo che la pianta arrivi alla fase di fioritura in un periodo climaticamente favorevole. Per il resto Combi Mais si conferma un protocollo innovativo su tutti i fronti: meccanizzazione, genetica, irrigazione, nutrizione e difesa. Ormai sono migliaia gli ettari che seguono questo protocollo, che va applicato in funzione della nuova Pac e per superare i due grossi scogli del momento: il cambiamento climatico (con Combi Mais si risparmia il 35% di acqua) e la situazione dei mercati. Essere scesi ormai al 40% di autoapprovvigionamento impone un piano mais, quindi il sostegno politico resta fondamentale se non vogliamo veder soccombere il mais in Italia».

A proposito di politica, Combi Mais 10.0 è stata l’occasione per il debutto in territorio lombardo del nuovo assessore all’assessore all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste della Lombardia Alessandro Beduschi. «Regione Lombardia sostiene l’innovazione come fattore di competitività per le aziende. Progetti come Combi Mais sono la migliore espressione di come il nostro mondo agricolo sappia guardare al futuro con impegno e concretezza. Un progetto che mette al centro il mais, coltura strategica in quanto pilastro del settore zootecnico. In Lombardia, infatti, si registra il 23% della superficie nazionale coltivata e il 25% della produzione, ma il cambiamento climatico sta mettendo a rischio la sua coltivazione. Basti pensare che nel 2012 l’Italia produceva il 75% del mais per il suo fabbisogno, mentre oggi il dato è sceso al 41%. Ecco perché servono sempre più buone pratiche come quella proposta oggi».

Dieci anni di attività per Combi Mais - Ultima modifica: 2023-04-06T11:31:45+02:00 da Francesco Bartolozzi

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