Colture primaverili-estive, consigli per le semine

Si avvicina il momento della semina delle colture primaverili-estive e visto che sono stati recentemente comunicati i dati delle prove nazionali 2022 del Crea sugli ibridi e sulle varietà di maggiore interesse per queste colture, proviamo a fare una sintesi di questi risultati in modo da dare qualche suggerimento a chi si appresta a seminare.

Partiamo dal mais, i cui risultati sono stati presentati in occasione della tradizionale “Giornata del mais” organizzata dal Crea-CI di Bergamo a fine gennaio. L’andamento stagionale nel 2022 è stato a dir poco eccezionale e drammatico per il mais, con temperature molto al di sopra delle medie poliennali e del 2021, elevate già nel mese di maggio e poi a fine agosto e in ottobre. Anche sul fronte precipitazioni la situazione si è rivelata fatale: la primavera siccitosa ha costretto a irrigazioni di soccorso dopo le semine per favorire l’emergenza delle piante, dopo di che, a parte qualche pioggia a maggio, in giugno e luglio le precipitazioni sono state praticamente assenti. Nel periodo marzo-ottobre a Bergamo sono caduti solo 398 mm di pioggia contro i 729 del 2021. Negli ultimi 25 anni il 2022 è stato l’anno più caldo e il terzo più siccitoso. A peggiorare la situazione anche le riserve idriche scarse, per cui nella maggioranza dei casi non è stato possibile irrigare per carenza di acqua. Il risultato finale di queste condizioni climatiche è stato che a inizio luglio le piante manifestavano un grave stress, per ritrovarsi a fine luglio e inizio agosto già disseccate, con inevitabile calo delle rese, il secondo consecutivo dopo quello del 2021 (fig. 1).

A livello di performance degli ibridi, le tradizionali tre reti di confronto varietale hanno visto la valutazione di 32 ibridi da granella medio-tardivi (Classi Fao 500-600-700, 12 prove in 6 regioni diverse), 19 precoci (Classi Fao 200-300-400, 8 prove in 3 regioni diverse) e 18 ibridi da trinciato (Classi Fao 600-700, 5 prove in 2 regioni). Partendo dai medio- tardivi (tab. 1), 12 ibridi appartenevano alla classe 500, 17 alla classe 600 e 3 a quella 700. La resa media è stata di 132 q/ha, inferiore di oltre 10 q/ha rispetto al 2021; sul podio della Classe 500 troviamo il P1096 (Pioneer), Mas 59.K (Mas Seeds) e Kws Sultanio (Kws), tra i 600 P1332 (Pioneer), Kws Poseido (Kws) e Kamisetas (Sis), e tra i 700 KWS Elektro (Kws), DKC6980 (Dekalb) e SY Clipser (Syngenta).

Passando agli ibridi precoci (tab. 2), 2 appartengono alla Classe Fao 200, 9 alla Classe Fao 300 e 8 a quella 400, per un totale di 19 ibridi. La resa media è stata di 90,2 q/ha e i due ibridi precocissimi si sono dimostrati molto interessanti, soprattutto SY Impulse (Syngenta), mentre tra i 300 si sono segnalati Kws Hypolito (Kws), Mas 440.D (Mas Seeds) e SY Arnold (Sygenta e tra i 400 P0729 (Pioineer), LG31.455 (Limagrain) e Kws Inteligence (Kws). Chiudiamo con gli ibridi da trinciato (tab. 3), 5 appartenenti alla Classe Fao 600 e 13 a quella 700, per un totale di 18 ibridi: la resa media è stata di 271,8 q/ha di sostanza secca, tra i 600 ha prevalso Romulo (Sis) davanti a Mas 714.M (Mas Seeds) e tra i 700 Mas 765.A (Mas Seeds), Kws Kantico e Kws Olimpion (Kws).

Soia

Per quanto riguarda la soia, anche in questo caso le rese nella stagione scorsa sono state decisamente basse e inferiori alla media degli ultimi anni (fig. 2). E purtroppo si tratta di un calo riferito a valori già bassi riscontrati nella precedente stagione 2020/21, che non si registravano dal lontano 2012. A dirlo sono i dati delle prove di confronto varietale a livello nazionale coordinate dall’Ersa del Friuli-Venezia Giulia, per cui la resa media è scesa dai 39,8 q/ha del 2020/21 ai 36,7 q/ha del 2021/22.

Il motivo, manco a dirlo, è il clima “impazzito”, ormai non più una rarità. L’annata negativa è legata a un’estate veramente eccezionale, con un caldo precoce (già a maggio) e una siccità spaventosa praticamente da marzo fino a settembre. Si è finito di seminare nell’ultima decade di maggio, su terreni secchi e polverosi e chi ha seminato un po’ prima ha ottenuto una buona emergenza, ma poi si è ritrovato la soia nella sua fase fisiologica più delicata (fioritura e allegagione) contemporanea alla fase torrida dell’estate (luglio-agosto), con conseguente stasi delle piante e perdita produttiva finale. A sua volta, chi ha seminato più tardi sperando nelle piogge, ha finito per fare quasi un secondo raccolto, con diffuse situazioni di emergenza scalare, ma ha schivato, se così si può dire, il caldo torrido, portando a casa qualche quintale in più.

Anche per le varietà è stata un’annata eccezionale, nel senso che solo tre varietà si sono comportate bene in tutti gli ambienti (vedi tab. 4). In generale, le varietà migliori sono state quelle dal ciclo lungo, dunque 1+ e 1, ma quello che salta all’occhio è la situazione variegata, legata probabilmente a diversi fattori, dal tipo di terreno al clima fino all’epoca di semina. Sicuramente da menzionare sono SY Victorius, che era in vetta alla classifica anche lo scorso anno, assieme a Hiroko, Ekam, Benedetta, Avril e Beleno.

Girasole

Dal 2000 l’Assosementi - Sezione Colture Industriali finanzia, nell’ambito del Progetto “Qualità girasole”, una rete di prove di valutazione di ibridi commerciali, ponendo a confronto novità varietali con costituzioni già affermate e collaudate. La sperimentazione del 2022 ha previsto la valutazione di 13 ibridi, dei quali 11 ad alto contenuto di acido oleico: questi sono stati posti a confronto con 3 ibridi commerciali, uno convenzionale (Testimone 1), due di tipologia alto oleica (Testimone 2 e Testimone 3), scelti fra i più produttivi presenti sul mercato. La sperimentazione, coordinata dall’Azienda sperimentale del Crea-Cerealicoltura e Colture industriali di Osimo (An), ha coinvolto cinque unità operative in sei località appartenenti a cinque regioni italiane (Marche, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia). Le località di prova hanno presentato, nel periodo aprile-settembre, un andamento termico poliennale molto simile, con la coltura che ha dovuto affrontare le fasi più delicate, produttivamente, in condizioni di forte stress idrico. Ne è quindi derivata un’annata “anomala” per il girasole che ha fortemente condizionato la coltura. Le rese hanno subito, nell’ultimo triennio, una uniformazione verso il basso (fig. 3), tanto che nel 2022 si è osservato lo scarto minore tra le medie produttive delle località.

La vocazionalità produttiva degli ibridi in valutazione ha visto quattro ibridi con una più spiccata attitudine alla produzione di olio (Biloba CLP, Argentic HOSU, Emeric HOCP e ES Artistic HO); altri sei sono maggiormente inclini alla produzione di acheni (MAS 910.OL, MAS.98K, Delicio HO CL, MAS 86.OL, ESH20052 CL, ESH 20046 HO); i restanti presentano una potenzialità produttiva equilibrata. Certamente l’annata 2022 è risultata particolarmente anomala e ha evidenziato una spiccata variabilità di comportamento fra località, tanto che difficilmente si è potuta riscontrare una univocità di comportamento degli ibridi fra località e ridotto è stato il numero di quelli che si sono presentati più frequentemente al vertice nelle graduatorie di merito dei vari ambienti. L’esperienza del 2022 ha evidenziato fra le migliori costituzioni alcune in sperimentazione ormai da diversi anni, come MAS 98K e MAS 830.OL, e altre di introduzione più recente, come Delicio HO CL e MAS 910.OL, al secondo anno di prova, oltre a MAS 908.HOCP, di nuova introduzione, per il quale sono necessarie e doverose conferme in successive sperimentazioni.

Sorgo

Nel 2022, il Centro di Ricerca Ingegneria e Trasformazioni agroalimentari del Crea di Roma ha coordinato la realizzazione di tre prove di confronto tra ibridi di sorgo da granella in Italia centro-settentrionale e una con sussidio idrico in Sicilia (a Cammarata, in provincia di Agrigento). Sono stati saggiati 26 ibridi di ciclo tra il precoce e il medio-tardivo di cui 6 al primo anno di prova.

La stagione colturale del sorgo nel 2022 è risultata particolarmente calda e siccitosa; a partire dalla metà di maggio e fino alla fine di agosto le temperature sono state notevolmente superiori alla norma, associate a precipitazioni molto al di sotto della media del periodo. Questo andamento climatico ha reso necessario un intervento irriguo di soccorso in una sola delle tre prove al Nord, mentre in assenza di irrigazione la coltura ha fortemente rallentato lo sviluppo, con conseguente riduzione di produzione di granella.

I risultati delle prove svolte in Italia centro-settentrionale nel 2022 (tab. 5) indicano una produzione media delle due località del Nord di 7,33 t/ha, di poco inferiore alla norma (fig. 4, 7,51 t/ha nel poliennio 2018-2021). La resa media più elevata (8,77 t/ha e indice di 120) è stata registrata per Icebergg, di ciclo medio, che conferma i buoni risultati degli anni precedenti, seguito da altri 7 ibridi di ciclo medio, con rese superiori alle medie in entrambe le località. Per quanto riguarda la prova in Sicilia, anche in questo ambiente l’andamento temopluviometrico registrato durante il ciclo colturale del sorgo è stato caratterizzato da alte temperature associate a scarsa piovosità, che ha reso necessario intervenire con l’irrigazione già a partire dalle prime fasi di sviluppo della coltura. La produzione dei 26 ibridi in prova è risultata molto differenziata e mediamente pari a 3.37 t/ha (tab. 6). Buone le performances di 3 nuovi ibridi: Tigrus, 13GS0768 e Armelia; produzioni superiori a 4 t/ha anche per i più collaudati Diamond e Ruby.

La valutazione su più anni ha rivelato nel poliennio 2019-2022 come ibrido più produttivo e stabile tra i 15 ibridi comuni, Icebergg, seguito da Kalatur, unico ibrido con rese sempre elevate e tenore proteico superiore alla media, RGT Aliggator, Arsenio, Artista e Diamond.

Colture primaverili-estive, consigli per le semine - Ultima modifica: 2023-02-27T08:08:39+01:00 da Francesco Bartolozzi

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