Partiamo dal dato positivo. La stagione italiana 2012/13 delle mietitrebbie ha segnato, dopo quattro anni consecutivi di calo, un'inversione di tendenza con le immatricolazioni 2013 che hanno messo a referto un +13,9% sul 2012, grazie alle 443 unità registrate.
Fatta questa premessa, si può evidenziare il fatto che le vendite al cliente finale in quella che viene considerata la “vera stagione”, ovvero il periodo settembre 2012-agosto 2013, si sono attestate attorno alle 380 unità, comunque in crescita rispetto alle 340 della stagione precedente. La differenza con l'immatricolato come sempre è da ascrivere sia al diverso periodo scelto per il computo finale delle macchine vendute, sia al fatto che soprattutto quest'anno non tutte le mietitrebbie immatricolate sono state vendute al cliente finale, ma ad esempio sono finite sul mercato del noleggio o all'estero. In ogni caso l'incremento delle vendite c'è stato e come sempre hanno influito diversi fattori. Dagli incentivi inseriti nei Psr di alcune Regioni a finanziamenti particolarmente vantaggiosi di qualche player fino al boom dell'Eima 2012, che ha portato a un forte anticipo delle vendite, che poi si sono concretizzate solamente a inizio 2013. In effetti, il resto della stagione ha portato solo notizie negative, come il forte ritardo della campagna di raccolta, l'aumento della domanda di biomassa (con conseguente buona richiesta di trince a scapito delle mietitrebbie) e la ridotta liquidità dei contoterzisti, sempre più presi dal business del biogas.
La ripartizione del mercato in base alle tipologie delle mietitrebbie ha visto nel 2013 un leggero calo delle autolivellanti, tornate a rappresentare il 25% del totale. Di questo calo si sono quindi avvantaggiati i modelli sia convenzionali che non convenzionali (in particolare le mietitrebbie assiali).
Quote di mercato
A livello di quote di mercato occupate dai sei player presenti sul mercato italiano, non si sono registrati grossi scossoni rispetto allo scorso anno, per cui si è riproposto il testa a testa tra Claas e New Holland per una quota di circa il 30% ciascuna. Le posizioni a seguire sono le stesse da anni, con Laverda al terzo posto con il 21-22% di quota, che ha compensato il calo del mercato delle autolivellanti con una buona performance dei suoi modelli in piano. Performance soddisfacente per John Deere, al quarto posto con il suo 12% circa di quota grazie in particolare al buon comportamente dei modelli rotativi della serie S. Modelli rotativi che invece non hanno convinto il mercato per il brand che è presente solo con questa tipologia di macchina, ovverosia Case IH. In questo caso il comportamento negativo è da imputare alle campagne mais e riso non proprio positive: la continua crescita di superfici destinate a biogas e, in area riso, i prezzi in calo da almeno due stagioni, hanno infatti penalizzato le macchine assiali che storicamente preferiscono queste due colture. Infine, Deutz-Fahr mantiene la sua piccola quota, ma continua a credere in questo mercato e a investire in nuovi prodotti. Che non si possa tanto brindare al buon risultato del 2013 lo si capisce da come è iniziata la nuova stagione. I commenti dei player sono tutti negativi e trasudano di preoccupazione perchè le trattative ci sono, ma il cliente rimanda l'acquisto. Al momento si prevede di mantenere le stesse vendite del 2013, a meno che Fieragricola non faccia da trampolino e che l'andamento climatico non sia sfavorevole.
Uno sguardo sull'Europa
Chiudiamo con una veloce sintesi sui mercati europei. La Francia ha registrato il terzo boom consecutivo di vendite superando le 2.500 unità e tornando ai livelli del 2009. Bene anche la Germania, che ha incrementato del 5% circa le vendite, mantenendosi intorno alle 2.000 unità. Decisamente negativa la performance del mercato britannico, che è sceso a quota 770 macchine per un calo di oltre il 30%. Perde qualcosa (5% circa) anche la Spagna, dove si ripropone il testa a testa tra Claas e New Holland di cui abbiamo parlato per l'Italia, mentre il terzo posto è nelle mani di John Deere.
Una menzione particolare va alla Polonia, che rappresenta il terzo mercato europeo per le mietitrebbie con oltre mille macchine all'anno. È un mercato costituito per lo più da macchine piccole e ancora sostenuto da specifici fondi europei, ma che interessa comunque tutti i costruttori alla pari di Russia ed Europa dell'Est in generale.
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