È un dato ormai scontato quello che riguarda l’incremento della potenza media dei trattori in Italia e in Europa. Ma quasi mai vengono riportati i numeri che testimoniano effettivamente la variazione di cavalli nelle macchine vendute negli ultimi anni a contoterzisti e agricoltori. Per questo abbiamo effettuato una ricerca per andare a quantificare con precisione questo aumento di potenza nei principali mercati europei.
Partiamo ovviamente dall’Italia, dove abbiamo anche la serie statistica più completa, che parte addirittura dagli anni Sessanta (Fig. 1). Nel 1960 eravamo sui 35 cavalli di potenza media, che sono praticamente raddoppiati nel 1990 (69,4 cv), dopo di che, nel decennio successivo, la crescita è decisamente rallentata (71,5 cv nel 2000), per poi impennarsi e raggiungere i 98,4 cv nel 2014. In pratica, dal 2000 al 2014 l’incremento è stato del 31,6%. Tutto questo in controtendenza con il trend delle immatricolazioni dei trattori, che dal 2000 in poi ha registrato un declino quasi costante. Guardando più nel dettaglio i dati degli ultimi 15 anni (Fig. 2), da segnalare in particolare il forte calo della fascia tra 50 e 100 cavalli (da 21.575 unità a 9.263 unità, pari a -133%) e quello “più contenuto” del segmento tra 0 e 50 cv (da 5.722 a 3.193, pari a -44%), mentre l’alta potenza (oltre 240 cv), pur rappresentata da numeri assoluti poco importanti, è cresciuta del 125%, passando da 290 a 654 trattori. In altre parole, il segmento 50-100 cavalli nel 2000 rappresentava quasi il 66% del totale e nel 2014 è sceso al 51%, mentre quello tra 100 e 150 cv è salito dal 15% a oltre il 24% e quello oltre i 240 cv dall’1% al 3,6%.
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