È a Rutten, uno dei paesi del comune di Noordoostpolder, nella provincia di Flevoland, che incontriamo Kees Van Dun e sua moglie Adriënne Adriënne. In realtà ci troviamo su un polder ricavato sul Zuidersea (Mare del Sud) all’inizio degl i anni ‘40 e trasformato in regione agricola (vedi primo box), grazie in particolare ai contoterzisti agricoli che hanno voluto dare valore a queste terre. Tra questi, l’azienda Rijp merita di essere citata perché a quel tempo era una delle imprese agromeccaniche più importanti d’Europa, con 17mila ettari di attività all’anno e un parco macchine impressionante (nel 1969 aveva 128 trattori cingolati, 24 bulldozer, 167 trattori, 53 falciatrici e 80 mietitrebbie).
Figli di operatori agricoli che avevano iniziato con una semi-parcella di terreno (all’epoca ogni abitante aveva diritto a una parcella o una semi-parcella), Kees Van Dun avviò all’età di 19 anni una piccola società specializzata nella bonifica dopo aver terminato la scuola di agricoltura nel 1979. Poi, nel corso del tempo ha avuto la possibilità di rilevare altre aziende e di sviluppare la sua attività (vedi secondo box). «Van Dun è uno dei contoterzisti agricoli più grandi tra i nostri soci» – precisa Hannie Zweverink, direttrice generale della Cumela, l’associazione olandese che supporta e fornisce servizi a quasi 2.000 aziende dei Paesi Bassi, le cui attività per il 70% riguardano il terrazzamento. «Alcuni imprenditori sono più grandi di Van Dun, ma in questo caso sono allo stesso tempo contoterzisti agricoli e operatori nel settore del terrazzamento», precisa Hannie, che aggiunge che la Cumela è il primo datore di lavoro delle zone rurali olandesi.
Diecimila ettari all’anno
Oggi il parco macchine della famiglia Van Dun comprende 28 macchine semoventi, dalle raccoglitrici di patate alle trince foraggere, passando per le macchine per la raccolta delle carote e dei bulbi fiorali, quelle per le opere pubbliche e altre destinate ai servizi municipali. La flotta comprende anche 27 trattori e un centinaio di attrezzature come macchine per la fienagione, rimorchi, seminatrici, spandiletame ultramoderni e spandicompost. Le macchine sono utilizzate da una squadra di 38 persone, mentre un pool di quattro collaboratori si occupa della manutenzione e riparazione delle stesse nell’officina dell’azienda. Da Van Dun i trattori sono sostituiti dopo circa 8 anni di lavoro o 12mila ore di servizio. «Le aziende che lavorano qui hanno profili molto diversi, cosa che genera tipologie di lavoro molto variegate da effettuare per contro dei nostri clienti», spiega Kees Van Dun. Il portafoglio della società «Loonbedrijf Van Dun BV» conta qualcosa come 600 clienti serviti dalla sede della società a Rutten e dalle due filiali a Espel e Blokzijl, e l’insieme delle attività dell’azienda copre circa 10mila ettari l’anno. «Ogni cliente è importante indipendentemente dalle sue dimensioni», precisa Kees Van Dun durante la sua presentazione ai rappresentanti della Ceettar accorsi a visitare la sua azienda.
I clienti hanno profili molto diversi e ad esempio nel settore della coltivazione dei bulbi di tulipani vanno da 0,5 fino a 100 ha. «I clienti sono parte integrante della nostra storia. Noi vediamo come si evolvono, come crescono. Contribuire alla loro crescita è per me una forte motivazione», aggiunge Kees Van Dun. La relazione stretta con i clienti, la flessibilità e l’apertura mentale sono stati tre fattori decisivi che contribuiscono ancora oggi in maniera significativa allo sviluppo dell’azienda: «Noi abbiamo il coraggio di cambiare, di reagire rapidamente alle innovazioni e di investire al momento giusto», racconta Kees Van Dun per spiegare parte del suo successo. «Molti lavori richiedono macchine specifiche», prosegue l’imprenditore. O, molto spesso, l’acquisto della macchina necessaria non è redditizio se rapportato al livello dell’azienda. Un esempio: le frese a sei o dodici file per le colture orticole che Van Dun ha nel suo parco macchine. Le frese formano le porche che sono poi spianate dai rulli “diablo”. Una volta formate, le porche si riscaldano e dieci-quindici giorni dopo vengono seminate con carote o indivia. Altro esempio: la coltivazione dei bulbi fiorali in sacchetti, una tecnica che Van Dun ha proposto per primo agli orticoltori specializzati nel settore dei fiori a bulbo. Abbiamo assistito alla raccolta dei bulbi di tulipani nel corso della nostra visita (vedi foto).
Il cantiere di raccolta necessita di tre operatori: il trattorista, un operatore seduto sulla raccoglitrice per verificare che il sacchetto non si rompa e infine un terzo operatore dietro la macchina per verificare il corretto riempimento dei cassoni. «È un lavoro di squadra, la persona seduta al centro della raccoglitrice è il caposquadra al quale deve obbedire il trattorista», spiega Adriënne Van Dun durante la visita. Dopo la raccolta, che dura circa sei settimane, i bulbi vengono lavati, seccati e poi inviati nella maggior parte dei casi all’estero. Il sacchetto costa 1.500 euro/ha e viene riutilizzato o meno a seconda della sua condizione. «La particolarità della coltivazione dei bulbi di tulipani è la necessità di interrompere la coltura ogni sei anni», ci spiega Jack Van Diepen, contoterzista anch’egli attivo in questo settore. Questo ha portato alcuni imprenditori, come Van Diepen, a esportare la loro attività anche in altri paesi come Nuova Zelanda o Cile.
«Noi ci impegniamo a massimizzare l’efficienza di utilizzo delle nostre macchine», continua Kees Van Dun. Certe macchine per la semina o la raccolta possono essere utilizzate per più colture e certe raccoglitrici lavorano da giugno a dicembre, cosa che permette ai dipendenti di essere occupati per una buona parte dell’anno. L’azienda Van Dun effettua anche servizi di manutenzione dei canali per conto dei Comuni o di associazioni agricole e abbiamo potuto assistere a una dimostrazione di manutenzione dei fossi con una combinazione di più falciatrici (vedi foto).
Un’impresa familiare
Se le chiavi del successo dell’azienda Van Dun sono l’organizzazione dei cantieri, un parco macchine molto diversificato e una scelta corretta degli investimenti, Kees e Adriënne Van Dun insistono su due aspetti: i dipendenti, ai quali sono molto affezionati, e la dimensione familiare della loro azienda. «Il più giovane dei collaboratori è tanto importante quanto il più anziano», commenta Kees Van Dun.
La vasta gamma di servizi offerti e la grande dedizione ai clienti da parte dell’azienda determinano giornate di lavoro a volte molto lunghe. Ma questo non preoccupa il titolare, che sa anche come tutto questo non sarebbe fattibile senza l’aiuto e il supporto della famiglia, che conta cinque figli, quattro maschi e una femmina. Il figlio maggiore, Frank, lavora già in azienda, così come sua moglie Adriënne che gestisce la contabilità. «Noi siamo un’impresa familiare e i miei figli cresceranno come sono cresciuto io in agricoltura. Questo è molto importante», spiega il titolare. Solo la domenica, quando possibile, è considerata giornata di riposo durante la quale la famiglia trova il tempo di stare insieme.
Restare in forma e continuare a gestire l’impresa sono i due obiettivi di Kees Van Dun per il futuro. E, naturalmente, «un giorno andrò comunque in pensione e trasmetterò o venderò l’azienda a un potenziale successore».
150mila ettari di polder
La Flevoland comprende 150.000 ettari di polder (tratto di mare asciugato artificialmente attraverso dighe e sistemi di drenaggio dell’acqua) su tre aree ricavate sul mare per diverse attività: agricoltura, industria e habitat. Questa conquista di superficie è stata realizzata in tre ondate (1942, 1957 e 1968) in regioni “colonizzate” da parte di abitanti selezionati in base alla loro forza morale e fisica.
Oggi la Flevoland è una delle regioni agricole più fertili dei Paesi Bassi, con un’agricoltura molto variegata: zootecnia, colture estensive, orticoltura, legumi e floricoltura. Il suolo è un misto di sabbia e argilla e assicura coltivazioni dalle rese molto elevate: rese superiori alle 80 t per le patate, 100 t di cipolle e 12 t di grano non sono l’eccezione per questa regione. Oltre alla fertilità del suolo, il successo dell’agricoltura si basa anche sulla gestione dell’acqua, dato che i polder si trovano a 4-5 metri sotto il livello del mare. Questa situazione determina l’innalzamento della falda freatica e, di conseguenza, assicura un’irrigazione eccellente delle colture e offre eccellenti condizioni per l’irrigazione a pioggia.
Tuttavia, questa particolarità porta con sé anche un inconveniente, perché il livello alto della falda acquifera sotterranea rende il suolo estremamente fragile. Per evitare il compattamento e preservare la capillarità del suolo, le misure di protezione del suolo e la riduzione del compattamento sono considerate priorità assolute per gli agricoltori e i contoterzisti.
L’impresa Loonbedrijf Van Dun BV
Nato nel 1960, nel 1981 Kees Van Dun crea la sua azienda dopo i suoi studi agricoli assieme a un socio nel settore della pulizia e manutenzione dei canali.
1991: acquisizione della Loonbedrijf Van der Wekken a Rutten, azienda tradizionale impegnata nei settori delle grandi colture e della zootecnia
1997: uscita del socio e proseguimento in autonomia dell’azienda
2001: acquisizione Loonbedrijf Van Andel a Espel, società specializzata in coltivazione di carote e cicoria
2004: i vecchi dipendenti della Loonbedrijf Rietkerk a Blokzijl si ricongiungono con l’azienda Van Dun
Fino al 2016: sviluppo regolare delle attività e della clientela
- 600 clienti
- 1 sede a Rutten e due filiali a Espel e Blokzijl
- 38 dipendenti a tempo pieno da 18 a 65 anni
- fatturato annuale di 6-7 milioni di euro
- superficie lavorata di circa 10mila ettari l’anno
- 84% dell’attività in agricoltura (40% coltivazioni estensive, 20% zootecnia, 25% floricoltura e 5% orticoltura)
- 10% di attività nel terrazzamento
- parco macchine:
27 trattori tra cui 3 Ares 679, 1 Arion 420, 1 Arion 430, 3 Arion 530, 2 Arion 550, 4 Arion 640, 1 Arion 650 e 2 Axion 840
28 macchine semoventi
358 macchine portate e trainate