Alla fine degli anni 70 non era così infrequente che le situazioni di mezzadria si evolvessero in contoterzismo. Un esempio di queste “trasformazioni” è l’azienda Vazzola Walter e Gianni a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, due fratelli che a partire dall’inizio degli anni 80, una volta smessa la mezzadria, iniziarono un po’ alla volta con i loro primi trattori la pratica del contoterzismo, per poi aprire dal 1985 la partita Iva con una società di conto terzi.
Da allora l’azienda ha subito una profonda evoluzione, con un giro di clienti ogni anno più ampio, fino al 2020 quando Gianni Vazzola viene a mancare e i suoi figli/nipoti si danno da fare per mandare avanti l’azienda, pur avendo altre attività lavorative in corso. Il tutto fino a quest’anno, quando uno dei figli di Gianni, Michele Vazzola, decide di dedicarsi a tempo pieno a questa attività. «Per i miei tre fratelli e per i miei cugini questa attività ormai era diventata impossibile da gestire in concomitanza con altri lavori e con le famiglie, così ho pensato di dedicarmici io a tempo pieno».
Oggi l’azienda Vazzola si occupa principalmente di mais, soia e frumento dall’aratura alla raccolta, che occupa il posto più importante nel fatturato e viene effettuata con l’ausilio di due mietitrebbie su circa 700 ettari. «Qui in zona ci sono molte piccole realtà che sono state ereditate dai figli dei proprietari, che non se ne intendono, ma vogliono tenere la terra per cui l’affidano in toto a noi terzisti». Michele Vazzola, infatti, oltre alle mietitrebbie possiede irroratrici, seminatrici, sarchiatrici, aratri ecc. per coprire tutte le lavorazioni. All’interno di queste la semina occupa un posto di primo piano e riguarda ovviamente cereali sia autunno-vernini sia primaverili-estivi. Dopo essersi appoggiato per diversi anni a un marchio (che era quello scelto da suo padre e suo zio), ha deciso di cambiare. «Non ero particolarmente contento – racconta Michele – perché pensavo fosse necessario un passo in avanti tecnologicamente parlando. Un giorno un venditore mi ha proposto Mascar, ho accettato di provarla e sono rimasto piacevolmente colpito».
Anteprima assoluta
Il modello in questione è un’anteprima assoluta di Mascar che verrà presentata per la prima volta all’Eima International 2024 a Bologna e prende il nome di Delta. Pur essendo alla prima stagione di utilizzo, il giudizio di Vazzola è estremamente positivo. «La versatilità nel cambio dell’interfila è secondo me il pregio principale – riferisce Vazzola – perché in soli tre minuti passi ad esempio da 45 cm a 50 cm nel caso della soia. Dopo di che citerei anche la semplicità nel cambio della molla della regolazione della pressione, perché mi è capitato di lavorare su terreni sabbiosi, non rullati, e nel giro di due minuti riesco a tirare su tutte le molle. Infine, rispetto alla concorrenza il telaio consente di accorciare un po’ la macchina che risulta quindi molto maneggevole e nelle svolte a fine campo non è particolarmente pesante o ingombrante».
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