Kverneland sbarca nel mondo delle irroratrici semoventi

iXdrive, la nuova semovente per trattamenti. Per ora, soltanto in versioni da 4mila e 5mila litri.
Si chiama iXdrive il primo modello lanciato dal gruppo nippo-norvegese e che debutterà ad Agritechnica
Una nuova semovente, la pressa a ciclo continuo e una nuova gamma di rotopresse fisse, un aratro Isobus e soprattutto tanta tecnologia: ecco cosa vedremo ad Agritechnica visitando il padiglione Kverneland. Diventata, dopo l'acquisizione da parte di Kubota e – ovviamente – in unione con essa, il terzo gruppo nel mondo della meccanica agricola, e scusate se è poco.

Mentre la rivoluzione giapponese procede la nuova Kverneland si prepara alla sua prima Agritechnica da controllata Kubota e per ben figurare ha messo in campo una raffica di novità. Ed è convinta a tal punto della bontà del suo operato da presentare le novità non soltanto in anteprima, ma in ben due occasioni. La prima, internazionale, a Praga, in un incontro in campo organizzato per la stampa specializzata. La seconda, casalinga, presso la sede di Kverneland Italia, a Castiglione delle Stiviere (Mn). Qui Sandro Battini, direttore commerciale Kverneland Group Italia, ed Eleonora Benassi, amministratore delegato di Kverneland Group Italia, hanno illustrato le novità ai concessionari italiani e, ancora una volta, alla stampa. Castiglione, come vedremo, è stata poi l'occasione sia per celebrare il decennale della fondazione di Kverneland Italia, sia per guardare negli occhi i dealer del gruppo, se non altro allertati dal cambio di proprietà. Che tuttavia, a quanto pare, sarà indolore per la rete vendita nostrana: lo hanno assicurato tutti, a cominciare dal nuovo presidente di Kverneland Group, Dai Watanabe. Abbandoniamo però le questioni societarie per dedicarci a quelle più squisitamente tecniche. E cominciamo dall'elettronica. Perchè non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di Kverneland, che si autodefinisce Isobus Company e reclama il primato nel campo delle tecnologie applicate all'agricoltura.

Controllo vocale

E ad Agritechnica debutterà il più innovativo dei software introdotti dal gruppo norvegese: il suo nome è Voice Control, un dispositivo digitale che permette di controllare l'attrezzo – seminatrice, barra per trattamenti o spandiconcime – attraverso comandi vocali, proprio come si fa con i moderni smartphone. E appunto un cellulare diventa l'interfaccia tra l'uomo e la macchina, in luogo – o meglio in aggiunta – all'ormai consueto terminale.

Dunque, proprio Kverneland, che vanta uno dei più sofisticati computer di bordo per attrezzature, scavalca il medesimo con il controllo vocale? Non esageriamo: Isomatch Tellus, il sofisticato computer di cui sopra, è ben lungi dall'andare in pensione. Resta infatti l'indispensabile interprete dei comandi vocali impartiti dall'operatore. Soltanto che questi, per semplificare le cose, passano attraverso il microfono del telefonino. Voice Control è insomma una App: scaricandola dal sito Kverneland, l'agricoltore trasforma il suo smartphone in una piccola centrale di comando dell'attrezzo. Il cellulare si connette infatti via wi-fi diretta all'Isomatch Tellus e diventa il suo microfono: quando l'agricoltore impartisce un comando, per esempio di apertura o chiusura della barra, la App trasforma la voce in impulso e trasmette quest'ultimo al computer Kvernlenad, che interpreta il segnale ed esegue il comando.

Im calculator e software "minori"

La tecnologia fa davvero risparmiare? Kverneland non soltanto lo dice, ma prova anche a dimostrarlo con Im Calculator, un software in grado di simulare il consumo di mezzi tecnici – concime, diserbanti e sementi – raffrontando un sistema di distribuzione tradizionale e uno ad alta precisione. I risultati sono sorprendenti: in un'azienda di 100 ettari, l'impiego di uno spandiconcime dotato di Geo Spread, quindi in grado di regolare la larghezza di lavoro a intervalli di due metri, può portare a un risparmio annuo di concime di oltre duemila euro. Se poi i campi aziendali hanno forma fortemente irregolare, il risparmio schizza a oltre ottomila euro; decisamente sufficienti a giustificare il maggior costo della tecnologia.

Kverneland ha poi nel suo arsenale diversi software "minori", alcuni dei quali decisamente intriganti. Per esempio una novità del 2016: Isomatch Top Remote, il primo software di diagnostica e risoluzione problemi a distanza pensato non per trattori o macchine da raccolta, ma per le attrezzature.

Da notare anche OntimeApp, che una volta inserita la velocità e la quantità di prodotto distribuito è in grado di calcolare quanto ci vorrà a completare un appezzamento. C'è poi AutosetApp, in grado di connettere il cellulare all'attrezzo e fare automaticamente il settaggio dello spandiconcime, scaricando dalla rete le caratteristiche del prodotto che sto usando. Dedicato ai contoterzisti, infine, iXclean Pro: un software in grado di triplicare gli impulsi di lavaggio della barra per trattamenti in modo da poter scaricare l'acqua in campo senza ricorrere alla piazzola di lavaggio attrezzi, non sempre disponibile a casa dei clienti.

Ixdrive, un passo da semovente

L'accenno a iXclean Pro capita a proposito per cominciare a parlare di novità fatte non di byte, ma, finalmente, d'acciaio e vetroresina. E la prima, a pieno diritto, è la nuovissima iXdrive, una botte semovente per trattamenti antiparassitari e diserbi. Con iXdrive, per la prima volta Kverneland sbarca in un settore totalmente nuovo e caratterizzato da un alto livello di specializzazione, oltre che da una forte concorrenza. Per farsi largo, come sempre il gruppo norvegese punterà sulla massima tecnologia possibile. Non a caso, mentre chassis e telaio sono di Mazzotti e la cabina è acquistata da Claas, barra e soprattutto parte elettronica sono made in Kverneland. E offrono alcune soluzioni degne di nota, come il doppio circuito di distribuzione che permette di avere la barra in pressione già un metro dopo la partenza, l'integrazione con i già citati Voice Control o iXclean Pro e naturalmente la gestione totale da parte del terminale Isomatch, eventualmente con Gps a precisione di 30 cm o Rtk. Disponibile con barre da 24 a 40 metri (fino a 30 metri per barre in alluminio) la iXdrive monta un motore Perkins a 4 o 6 cilindri per potenze fino a 140 cv. Al momento è prodotta in due versioni, con botte da 4mila o 5mila litri, obiettivamente troppo grandi per il mercato italiano. Kverneland assicura tuttavia che presto sarà messa in cantiere una soluzione più piccola e dunque appetibile anche alle nostre latitudini.

L'aratro diventa Hi-tech

Pur avendo sposato l'agricoltura conservativa con attrezzi come la seminatrice da sodo Optima o lo strip-tiller Kultistrip, di cui parleremo in seguito, Kverneland non dimentica di essere il maggior produttore di aratri del mondo. Né di essere un'azienda ad altissima tecnologia: dall'unione di queste due caratteristiche nasce i-Plough, aratro isobus-compatibile dotato di regolazione automatica dei solchi, adattamento automatico dei vomeri a una linea A-B e pre-impostazione delle regolazioni. I-Plough è, in pratica, la versione ultra-tecnologica degli aratri Kv 2500, con regolazioni non più realizzate a terra, ma impostate attraverso il terminale Isomatch, che può suggerire quali regolazioni eseguire e offre anche linee guida per rendere più agevole il lavoro in appezzamenti irregolari. Chi pensava che su un aratro non si potesse mettere l'elettronica, deve insomma ricredersi.

Le altre new entry

Come abbiamo anticipato, dalla Norvegia arriva una vera pioggia di novità: a partire, dopo l'annuncio a Eima, dalla iXter A, versione più piccola e portata della botte per trattamenti di Kverneland. Piccola, portata e dunque assai interessante per la nostra agricoltura, visto che botti da 800 a 1.200 litri sono assai gradite dai produttori italiani. Lo stesso vale per la barra: 15 metri in alluminio, con chiusura a Z, oppure pieghevole tradizionale con larghezza fino a 21 metri.

Lo stesso vale per l'arcinota seminatrice di precisione Optima, che da novembre diventerà Optima Tfprofi. La macchina ultra-tecnologica di Accord migliora ulteriormente in alcuni aspetti secondari, ma importanti, come l'adozione del cambio idraulico (prima era meccanico) per il distributore del concime granulare. In questo modo diventa possibile effettuare, oltre che la semina, anche la concimazione con dosaggio variabile del prodotto. Per il controllo della velocità di avanzamento, inoltre, la Optima dispone ora di un sistema radar, più sicuro della precedente lettura via satellite. Segnaliamo anche la versione V, con telaio a 6 file più una. Vale a dire che mentre nel mais si semina con le classiche 6 file, per prodotti come la soia è possibile azionare un settimo elemento e lavorare a interfila di 60 cm. Sempre in tema di semina, Accord-Kverneland ha esteso la sua gamma U-Drill con due nuovi modelli, da 3 e 4 m. La U-Drill è una combinata a file in grado di lavorare anche a 18 km/h, composta da ruota packer, due file di dischi, ruota compattatrice ed erpice livellatore che segue gli elementi di semina a falcioni. La macchina, naturalmente Isobus, dispone di memoria per le operazioni di fine campo e controllo satellitare.

Pensato per la massima precisione anche il sistema di distribuzione del concime GEOspread, basato sulla possibilità di variare il punto di caduta del concime sui piatti e quindi regolare la gittata con molta precisione. Basti dire che una distribuzione di 28 m si può modificare per step di 2 m per volta, in modo da regolare la larghezza di spandimento in base alla posizione della macchina e alle dimensioni del campo. Va da sé che tutto è controllato dal satellite e dal noto Isomatch Tellus. Il risultato è di quelli che fanno pensare: l'operatore deve solo guidare il trattore, al resto pensa il computer, aumentando o riducendo la larghezza di distribuzione a seconda del profilo del campo e del passaggio su zone già coperte. Questo sistema, già disponibile sui modelli più grandi, è stato ora esteso anche alle macchine di media dimensione con l'Exacta Cl, spandiconcime con tramoggia da 1.100 a 2.450 l e larghezza di lavoro da 10 a 28 m.

Infine, l'attrezzo per lavorazione a strisce (strip tillage) Kultistrip diventa ora disponibile anche con telaio pieghevole. Alle versioni fisse da 3, 4, 5 e 6 m si affiancano infatti i modelli 4500 e 6000F, con larghezza di 4,5 e 6 m, richiudibili in tre sezioni a bloccaggio idraulico. In tema di lavorazione del terreno, il costruttore norvegese segnala anche il ritorno, dopo anni di assenza dal mercato, del coltivatore a denti Turbo, nelle versioni da 6,5 e 8 m, in grado di operare fino a profondità di 15 cm.

Rivoluzione in Gallignani

L'ultima novità, presentata direttamente a Castiglione delle Stiviere, è la gamma di rotopresse a camera fissa che esce dallo stabilimento Gallignani. Prima di parlare di questo, tuttavia, concentriamoci sulle macchine. Che si chiamano GF (200 e 300) oppure RF 4000, a seconda che siano marchiate con i colori di Gallignani o Vicon. Al di là del nome, però, le rotopresse sono identiche: quattro modelli (due con diametro balla 1,25 m, due da 1,55 m) con infaldatore a forche o Power Feed (con o senza coltelli), nuovo sistema di legatura a rete con iniezione della medesima direttamente in camera, sistema anti-ingolfamento e, manco a dirlo, elettronica di prim'ordine con programmi pre-configurati per i diversi tipi di foraggio e tre densità selezionabili dalla cabina. Le presse escono naturalmente dagli stabilimenti ex Gallignani di Ravenna, dove, come ha spiegato il vicepresidente esecutivo vendite e marketing di Kverneland Group del gruppo Arild Gjerde, è in atto una riorganizzazione totale della produzione. «Ora la fabbrica è efficiente e ben organizzata e può produrre da 15 a 20 macchine per linea al giorno». di Ottavio Repetti

Dieci anni di sodalizio

«Nel gennaio del 2005 nasceva Kverneland Italia, annunciata al Family Day di Imola e creata allo scopo di unificare gli undici marchi del gruppo», ricorda una commossa Eleonora Benassi davanti a un centinaio di concessionari, radunati presso la sede di Castiglione delle Stiviere (Mn). «Siamo passati attraverso varie fasi e anche problemi, come la vicenda di Gregoire, ceduta al gruppo Same Deutz-Fahr, ma rimasta in concessione a noi ancora per diversi anni. Abbiamo vissuto l'impegno nell'agricoltura conservativa e la nascita del concetto Im farming, fino all'acquisizione da parte di Kubota e al ritorno alla full line, con un rinnovato impegno nella fienagione. In questi dieci anni le vendite sono aumentate del 54%, pur non avendo, in certi settori, prodotti in linea con le preferenze del mercato italiano e pur operando in un regime di concorrenzialità spinta».

All'evento erano presenti le massime cariche di Kverneland Group. Dal presidente Watanabe ad Arild Gjierde, vicepresidente esecutivo vendite e marketing, cui è spettato il compito, non semplice, di chiarire il futuro di una Kverneland ora nell'orbita Kubota: «Con 11,3 miliardi di fatturato nel mondo e 35mila dipendenti, Kubota rappresenta una garanzia di risorse, tale da poter impostare un programma di crescita a lungo termine. Ciò detto, le partnership in corso resteranno tutte attive (con Sdf per la fienagione, oppure con Agco per le presse e John Deere per le seminatrici da sodo). Siamo convinti che finché ci si comporta con correttezza sia possibile mantenere rapporti con tutti».

Altro capitolo delicato è quello dei concessionari: come si integreranno le reti di vendita di Kubota e Kverneland? E soprattutto, con che colori usciranno i nuovi attrezzi? «In alcuni paesi – ha spiegato Gjierde – sarà creata una linea specifica di attrezzature con i colori Kubota: macchine dimensionate appositamente per i trattori Kubota, ovviamente. Questa scelta interessa al momento Francia, Germania, Spagna e Polonia, ma potrebbe essere estesa ad altre realtà, in futuro. Nel frattempo, tutto resta com'è, fatto salvo che Kverneland Group distribuirà anche gli attrezzi con il marchio Kubota, per sfruttare la sua esperienza sul territorio».

Kverneland sbarca nel mondo delle irroratrici semoventi - Ultima modifica: 2015-10-19T11:52:06+02:00 da Il Contoterzista

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