da Terra e Vita n. 37/2011
La caratteristica principale del mercato agricolo europeo degli ultimi anni è stata la volatilità dei prezzi dovuta principalmente all’instabilità dei mercati mondiali e all’abolizione della politica di sostegno da parte dell’Ue. Nella campagna granaria nazionale appena trascorsa sono state registrate consistenti diminuzioni dei quantitativi di semente certificata dall’Ense (fig. 1) e forti cali delle superfici investite a frumento duro; più recentemente il prezzo del grano duro è tornato a superare la soglia di 300 €/t ma permane l’incognita della sua tenuta nel tempo. Il Cra-Qce di Roma ha proseguito anche nel 2010-11 l’attività di confronto tra cultivar di frumento duro con il coordinamento della Rete nazionale, giunta al 38° anno, che ha riguardato la realizzazione di 46 campi sperimentali dislocati in 16 regioni, aggregate in 6 areali: Sicilia (5 campi), Sardegna (4), Sud peninsulare (12 +1 danneggiato e non raccolto), versante tirrenico dell’Italia centrale (10), versante adriatico dell’Italia centrale (6) e Nord (8) ed effettuati con la collaborazione di diverse istituzioni pubbliche e private (tabella A).
Sono state valutate complessivamente 43 varietà, di cui 20 comuni a tutti i campi. Delle 10 varietà al primo anno, Kanakis, Ramirez, Sculptur e Torrese erano presenti in tutte le prove; Ismur e Yelodur nei tre areali del Centro-Nord; Pitagora, Mimmo e Indor nei tre areali del Sud-Isole; Zetae solo nel Sud peninsulare.
ANDAMENTO METEOROLOGICO
La stagione colturale 2010-11 è stata caratterizzata, soprattutto negli areali centro-settentrionali, da notevole piovosità autunnale e invernale che ha causato difficoltà nella preparazione dei terreni e ritardi nelle semine. Nella prima fase del ciclo vegetativo le temperature sono risultate quasi sempre inferiori alle medie, con valori particolarmente bassi a dicembre e febbraio. Le basse temperature e i ristagni idrici hanno determinato nascite irregolari e scarsa densità dei seminati. Le temperature primaverili sono state piuttosto elevate e associate a scarse precipitazioni nel Centro-Nord, e questo ha limitato, in generale, lo sviluppo delle principali fitopatie; nel Sud e nelle Isole il rialzo termico si è avuto solo all’inizio di aprile con precipitazioni abbondanti alla fine del mese, in particolare in Puglia; il resto della primavera è decorso mite un po’ ovunque. Tra fine maggio e inizio giugno le piogge sono riprese consistenti in quasi tutti gli areali, assicurando sufficiente disponibilità idrica nel periodo della granigione con l’ottenimento di elevati pesi unitari delle cariossidi.
PRODUZIONE, CARATTERI MERCEOLOGICI E QUALITATIVI
In figura 2 sono riportati, per i 6 areali, i valori medi di produzione, peso ettolitrico, peso 1000 cariossidi e tenore proteico ottenuti quest’anno a confronto con le medie del quinquennio 2006-10.
Le rese più elevate sono state raggiunte nel Centro-adriatico (6,51 t/ha) e in Sardegna (5,93 t/ha) con incrementi rispettivamente di +6% e +8% nel confronto con il poliennio; produzioni superiori a 5 t/ha sono state ottenute anche nell’areale Nord (5,16 t/ha) e nel Centro-tirreno (5,08 t/ha), inferiori alle attese al Nord (-13%) e in linea con il dato di lungo periodo nel Tirreno (-2%). Le rese medie più basse sono state ottenute nel sud peninsulare (3,76 t/ha ), con una diminuzione del 6% rispetto alla media dell’ultimo quinquennio, e in Sicilia (4,34 t/ha, +2%). Nel confronto con il poliennio, il tenore proteico della granella è aumentato solo al Nord e nel Centro tirrenico, caratterizzati da una diversa diminuzione di resa, raggiungendo interessanti valori pari a 14% e 13,6%, rispettivamente; nel Centro-adriatico, areale più produttivo della stagione, c’è stata una diminuzione del contenuto proteico che è comunque rimasto superiore al 13%. Nei tre areali del Sud-isole il tenore proteico è risultato un po’ più basso, tra 12,7% e 12,8%, con lievi scostamenti dal dato di lungo periodo.
Il peso ettolitrico e, in misura maggiore, il peso unitario delle cariossidi sono risultati superiori alle medie poliennali nei 6 areali, grazie al favorevole andamento termopluviometrico nella fase di riempimento. In particolare il peso ettolitrico è risultato superiore a 81 kg/hl in Sardegna, Centro-adriatico e Sicilia e a 80 kg/hl al Sud e nel Tirreno; solo al Nord la media è stata di 79,6 kg/hl, comunque nettamente più alta del valore medio quinquennale pari a 76,2 kg/hl. Anche il peso dei 1.000 semi ha fatto registrare valori elevati, variando dai 45,1 g della Sardegna (+5% rispetto al poliennio) ai 51 g del Nord (+13%).
Nei due versanti dell’Italia centrale e, in maggior misura, nelle due Isole la lunghezza del ciclo è risultata maggiore di quella del poliennio di riferimento. Le prime spigature sono state registrate in Sicilia (media 22 aprile), le ultime nelle località del Nord (media 7 maggio) con un divario tra le varietà più precoci e le più tardive di 9-13 giorni, in relazione ai diversi areali.
Considerando le 20 cultivar comuni, Svevo è risultata la più precoce, seguita da Duilio e Ciccio, la più tardiva è stata Creso. Tra le varietà al primo anno di prova, Indor e Mimmo sono risultate di ciclo precoce; Zetae e Pitagora medio-precoce; Kanakis tra medio-precoce e medio; Ramirez, Sculptur e Yelodur medio; Ismur e Torrese medio-tardivo.
RISULTATI DEL SUD-ISOLE - In tabella 1 v engono presentati i risultati delle 33 varietà provate in almeno uno dei tre areali del Sud-isole.
In Sicilia la produzione media è risultata pari a 4,34 t/ha, in linea con la media di lungo periodo (4,24 t/ha). Il risultato migliore è stato ottenuto da Claudio sia per produzioni più elevate (4,95 t/ha, indice 113) che per adattabilità ai diversi ambienti (indici di resa superiori o uguali a 100 in tutte 5 le località); seguono, con indice 111, Ramirez e Tirex, con rese superiori alla media in 5 e 4 campi, rispettivamente. Per produzioni elevate e stabili, superiori alla media in 4 dei 5 campi di prova, si segnalano anche Iride, Duilio e le due novità Sculptur e Kanakis. Imhotep ha raggiunto un buon indice di resa (108) ma ha superato la media in soli 3 campi.
Il tenore proteico medio (12.8%) è risultato di poco inferiore a quello del poliennio 2006-10. Il valore nettamente più elevato è stato raggiunto anche quest’anno da Aureo (14,3%) associato però a rese modeste; per un buon equilibrio tra produzione soddisfacente e proteine superiori alla media si segnalano Duilio, Neolatino, Dylan, Gattuso e Saragolla.
Con l’elevato valore del peso ettolitrico medio raggiunto in questa stagione (81,3 kg/hl) si confermano gli ottimi risultati degli anni precedenti (media poliennale 81,0 kg/hl). Per peso ettolitrico superiore a 83 kg/hl si segnalano Tirex e Claudio; compreso tra 82,5 e 82,6 kg/hl Kanakis e Duilio, tutte varietà con rese elevate e stabili. In questo areale solo Pharaon ha evidenziato una media inferiore al valore soglia di 78 kg/hl.
Il peso medio delle 1.000 cariossidi è risultato nettamente superiore a quello di lungo periodo (45,2 g contro 42,6 g). I valori più elevati, superiori a 50 g, sono stati quelli di Alemanno e Valerio; il più basso, inferiore a 40 g, quello della nuova varietà Ramirez (39,3 g).
La produzione media della Sardegna quest’anno ha fatto registrare un forte incremento (+8% rispetto al poliennio), sfiorando le 6 t/ha. Anche in questo areale le rese più elevate e stabili sono state ottenute da Claudio (indice di resa 112), seguito da Iride (111), entrambe con rese superiori alla medie in tutti e 4 i campi prova; rese elevate e stabili anche per Ramirez, al primo anno, Saragolla e Gattuso. Per produzioni superiori o uguali a 100 in 3 delle 4 località si evidenziano la nuova cultivar Mimmo (indice di resa 109) e le più collaudate Duilio (106) e Tirex (105).
L’incremento delle rese registrato nell’areale ha determinato un leggero decremento del contenuto proteico medio della granella (12,7% rispetto a 13% del poliennio). Anche in Sardegna, la varietà con tenore proteico nettamente più elevato è risultata Aureo (14,3%), con indice di resa di 95. Le varietà con resa e proteine sopra alle medie sono state Gattuso (indice di resa 104; proteina 13%) , Svevo (101; 13%) e Meridiano (101; 12,8%).
Particolarmente elevato è risultato il peso ettolitrico medio (81,8 kg/hl) rispetto alla media poliennale di 79,5 kg/hl. Torrese si è distinta per un valore molto alto (84,1 kg/hl), associato anche a un buon tenore proteico ma in un ambito di rese inferiori alle medie in tutti i campi dell’areale. Claudio e Tirex, caratterizzati da ottime rese, si segnalano anche per pesi ettolitrici superiori a 83 kg/hl.
Il peso 1.000 cariossidi (45,1 g) è risultato superiore a quello di lungo periodo (42,9 g). I valori più elevati, superiori a 50 g, sono stati registrati per Simeto e Creso; i più bassi, inferiori a 42 g, per Maestrale e per le nuove varietà Sculptur, Ramirez e Mimmo.
Nell’areale Sud-peninsulare la produzione media pari a 3,76 t/ha è stata la più bassa tra quelle dei 6 areali, con una decurtazione del 6% circa rispetto alle medie di lungo periodo. La cultivar al primo anno di prova Ramirez è risultata la più produttiva e stabile con indice di resa di 118, superiore o uguale a 100 in 10 campi su 12; ottime performance, con rese superiori alle medie in 9-10 campi, confermano Claudio (indice di resa 110) e Iride (109); segue nella graduatoria la novità Sculptur con indice 107 e 8 campi sopra la media. Cinque varietà hanno ottenuto indici di resa medi pari a 105 ma con stabilità variabile nell’areale: Tirex (9 campi con rese oltre la media), Meridiano (8), Kanakis e Saragolla (7), Duilio (6).
In linea con il valore poliennale è risultato il tenore proteico medio dell’annata (12,7% contro 12,8% del lungo periodo). Tra le varietà, Simeto ha mostrato il valore più elevato (13,9%), associato a indici di resa di 94, seguita da Aureo che in questo areale mantiene un elevato contenuto proteico (13,8%) anche con rese un po’ più vicine alla media (indice 97); Svevo (13,2% proteina e indice di resa 100) e Tirex (12,8% proteina e indice di resa 105) presentano un buon equilibrio tra livelli produttivi e proteina. Molte delle varietà ai primi posti della graduatoria produttiva non superano il tenore proteico medio, in particolare Sculptur con un valore di 11,5%. Il peso ettolitrico medio (80,9 kg/hl) è risultato di poco superiore a quello del quinquennio precedente. Valori superiori a 82 kg/hl sono stati rilevati per Claudio, Tirex e Svevo, con indici di resa superiori o uguali a 100, oltre a Torrese e Anco Marzio, con rese più basse. Cannavaro, Pharaon, Sculptur e Simeto hanno registrato pesi ettolitrici inferiori di almeno 2 punti alla media di areale.
Nettamente superiore alla media del precedente quinquennio è risultato il peso delle 1.000 cariossidi (49,2 g del 2011 contro 42,9 g del poliennio). Si confermano per elevati pesi unitari dei semi Simeto e Alemanno; seme molto piccolo caratterizza le nuove varietà Ramirez, Mimmo e Sculptur.
RISULTATI DEL CENTRO-NORD - In tabella 2 vengono presentati i risultati delle 31 varietà provate in almeno uno dei tre areali del Centro-Nord.
La produzione media ottenuta nel versante tirrenico dell’Italia centrale (5,08 t/ha) è stata simile a quella poliennale (5,16 t/ha). Ai primi posti della graduatoria produttiva, con rese superiori o uguali alle medie in tutti i 10 campi dell’areale, si sono collocate Ramirez, al primo anno di prova (indice di resa 117), e la più collaudata Claudio (114). Seguono, con indice medio 112, le nuove varietà Sculptur e Kanakis con 9 e 8 campi con rese superiori o uguali alle medie, rispettivamente.
Da segnalare, per buone rese medie ma stabilità variabile nell’areale, anche Arnacoris (indice 111, superiore o uguale a 100 in 8 campi), Saragolla (107 e 6 campi), Iride (105 e 9 campi) e Normanno (105 e 7 campi).
La leggera diminuzione del livello produttivo è risultata associata a un lieve aumento del contenuto proteico (13,6% contro 13,3% del poliennio). Nove varietà hanno superato il 14% di proteine, tutte però con rese più o meno inferiori alla media. Per buon equilibrio tra tenore proteico e produzione sono da segnalare Claudio (13,6%; indice di resa 114), Normanno (13,6%; 105), Duilio (13,7%; 102) e Tirex (13,7%; 101).
Il peso ettolilitrico medio è risultato superiore a quello del poliennio 2006-10 (80,3 kg/hl contro 78,7 kg/hl). 17 varietà hanno superato il valore soglia di 80 kg/hl; tra queste Achille e Claudio, caratterizzate anche da rese soddisfacenti, e Torrese hanno fatto registrare pesi ettolitrici superiori a 82 kg/hl. 3 varietà, Karur, Pharaon e Sculptur, hanno mostrato invece valori inferiori a 78 kg/hl.
Anche le dimensioni del seme sono risultate superiori a quelle di lungo periodo (47,5 g contro 44,2 g); Simeto si conferma la varietà caratterizzata da seme più grande (55,8 g), seguita da 5 cultivar con peso 1.000 semi superiore a 50 g. Anche in questo areale i valori più bassi, di poco superiori a 42 g, sono quelli di Ramirez e Sculptur, oltre che di Biensur.
Nel versante adriatico dell’Italia centrale sono state raggiunte le rese più elevate dell’annata (6,51 t/ha), superiori del 6% rispetto al poliennio precedente. Le varietà con rese superiori o uguali alle medie in tutti e 6 i campi di prova sono state: la novità Sculptur, prima in graduatoria con indice medio 113, Biensur (108), Yelodur e Kanakis (entrambe al primo anno e con indice di resa 107). Per indici di resa superiori o uguali a 100 in 5 campi si segnalano Arnacoris (110), Claudio (106), Karur e PR22D40 (104); buone rese un po’ meno stabili nell’areale (4 campi con rese superiori o uguali alle medie) per la novità Ramirez (108) e Liberdur (105).
Anche in questo areale all’aumento delle rese è corrisposta un diminuzione del tenore proteico (13,1% rispetto a 13,5% del precedente quinquennio). Simeto è risultata le varietà con il valore più elevato nell’areale (14,9%), con un indice di resa basso (91) mentre Neolatino associa a un valore di proteina elevato (14,0%) rese di poco inferiori alle medie (indice 98). Per un buon equilibrio tra contenuto proteico e livelli di resa si segnalano 7 varietà: Arnacoris (indice di resa 110; proteina 13,1%), Biensur (108; 13%), Kanakis (107; 13%), Claudio (106; 13,3%), Karur (104; 13,2%), Meridiano (102; 13,2%) e Duilio (100; 13,5%). Solo PR22D40 ha fatto registrare un tenore proteico inferiore a 12%.
Il peso ettolitrico ha raggiunto un valore medio elevato (81,5 kg/hl), superiore di oltre due punti rispetto alla media di lungo periodo (79,3 kg/hl). Quasi tutte le varietà hanno superato il valore soglia di 80 kg/hl, con l’eccezione, anche in questo areale, di Karur e Pharaon. Come nel centro-tirreno, il valore più elevato dell’areale è stato ottenuto da Achille (83 kg/hl), seguito da Claudio (82,9 kg/hl) che associa anche ottime produzioni e buon contenuto proteico.
Anche nel centro adriatico è stato registrato un incremento del peso dei 1.000 semi rispetto alle medie poliennali (47,1 g contro 44,9 g). Simeto ha evidenziato il peso maggiore (54 g), seguito da un gruppo di 5 varietà con pesi superiori a 50 g. PR22D40, Ramirez e Anco Marzio, con pesi inferiori a 43 g, sono risultate le cultivar con il seme più piccolo.
Anche quest’anno la produzione media ottenuta negli 8 campi dell’areale Nord (5,16 t/ha) è rimasta al di sotto di quella poliennale (-13%). Per rese superiori o uguali alle medie in tutti i campi emergono 3 varietà: Arnacoris (indice di resa medio 115) e le novità Sculptur (113) e Kanakis (112); un gruppo di 5 varietà ha evidenziato indici superiori o uguali a 100 in 7 località: Karur (109), Duilio e Claudio (107), Normanno e Yelodur (105). Anche in questo areale la novità Ramirez si distingue per ottime rese (indice 111) seppur superiori alla media solo in 6 campi su 8. Buoni livelli produttivi (indice 105) sono stati raggiunti anche da Meridiano e Biensur, con rese superiori o uguali alle medie in 6 e 5 campi, rispettivamente. Il tenore proteico della granella, già elevato nella media di lungo periodo (13,7%), ha raggiunto il valore di 14%. Anche quest’anno il valore più elevato (15,2%) è stato registrato per Svevo, con indice di resa 97, e dalla nuova varietà Torrese, con produzioni ancora più basse (indice 89). Tra le varietà con proteina pari almeno al 14% associata a buone rese vanno segnalate: Claudio (indice di resa 107; proteina 14%), Biensur (105; 14,1%), Dylan (101; 14,3%) e Tirex (100; 14,3%). Il peso ettolitrico rimane la caratteristica merceologica più carente dell’areale Nord anche se quest’anno, grazie al particolare andamento meteorologico, è risultato nettamente superiore al valore di lungo periodo avvicinandosi al valore soglia di 80 kg/hl. Undici varietà hanno fatto registrare un peso ettolitrico superiore a 80 kg/hl e tra queste vanno segnalate Latinur per il valore più elevato (81,3 kg/hl); Claudio, Kanakis e Dylan per le buone rese. Il peso delle 1.000 cariossidi è risultato nettamente superiore alla media di lungo periodo (52 g contro 45 g). Simeto si conferma anche in questo anno e in questo areale la varietà con il seme più grande (62,3 g) mentre Biensur, Ramirez e Anco Marzio quelle con il seme più piccolo.
LE VARIETÀ MIGLIORI
Stagione colturale 2010-11. Tra le 20 varietà presenti in tutte le prove, 10 hanno fatto registrare un indice di resa (calcolato sulla resa media dei 45 campi) superiore a 100 e un numero di campi con produzione superiore alla media variabile da 27 a 40. Queste 10 varietà più produttive vengono descritte sinteticamente nella tabella 5, dove sono indicate in blu le 3 varietà al primo anno di prova, in verde più o meno intenso gli aspetti positivi e in arancio le eventuali carenze riscontrate nella stagione.
Poliennio 2008-2011. Per una valutazione poliennale del comportamento produttivo delle varietà vengono riportati gli indici di resa medi dal 2008 al 2011 delle cultivar in prova da almeno un biennio negli ultimi 4 anni nei tre areali del Sud-isole (tab. 3 ) e nei tre Centro-Nord (tab. 4). Nessuna varietà ha fatto sempre registrare rese superiori alla media in tutti e 6 gli areali di prova nei polienni considerati.
Le varietà caratterizzate da indici di resa medi sempre superiori o uguali a 100 nei diversi polienni nei singoli areali del Sud-isole sono risultate (tab.3):
Sicilia. Iride, Claudio, Saragolla e Anco Marzio nel quadriennio; Tirex nel triennio e Meridiano nel biennio.
Sardegna. Iride e Maestrale nel quadriennio; Tirex nel triennio e Meridiano nel biennio.
Sud-peninsulare. Iride, Claudio, Saragolla e Svevo nel quadriennio; Tirex nel triennio e Meridiano nel biennio.
Nel Sud-isole quindi indici di resa medi superiori o uguali a 100 in tutti e 3 gli areali sono stati ottenuti solo da 3 varietà di ciclo medio-precoce: Iride nel quadriennio con rese superiori o uguali alle medie in 70 campi su 89, da Tirex nell’ultimo triennio in 51 campi su 68 e da Meridiano nel biennio in 30 campi su 47.
Le varietà caratterizzate da indici di resa medi sempre superiori o uguali a 100 nei diversi polienni nei singoli areali del Centro-nord sono risultate (tab. 4):
Versante tirrenico dell’Italia centrale. Dylan, Claudio, Normanno, Saragolla, Anco Marzio e Iride nell’ultimo quadriennio; Tirex nel triennio; Meridiano nel biennio.
Versante adriatico dell’Italia centrale. Dylan, Claudio e Liberdur nel quadriennio; Biensur nel triennio; Karur nel biennio.
Italia settentrionale. Dylan, Claudio e Normanno nel quadriennio; Tirex e Biensur nel triennio; Karur e Meridiano nel biennio.
Nel Centro-Nord quindi indici di resa medi superiori o uguali a 100 in tutti e 3 gli areali sono stati ottenuti solo da 2 varietà nel quadriennio: Dylan di ciclo medio-tardivo con rese superiori o uguali alle medie in ben 86 campi su 103 e Claudio, di ciclo medio in 78 su 103.
(*) Gli autori sono del Cra. – Unità di ricerca per la valorizzazione qualitativa dei cereali (QCE), Roma