Per l’azienda Bonifazi nuova linfa dopo la bietola

Luca Bonifazi
La reggiana Bonifazi, a seguito della crisi del 2006, ha saputo diversificare la sua attività. Senza comunque abbandonare la coltura saccarifera

Uno dei segreti per mantenere redditizia un’attività come quella agromeccanica, lo abbiamo scritto più volte su questa rivista, è diversificare l’attività stessa. Per un motivo molto semplice. Concentrarsi su un unico settore può essere letale, nel momento in cui questo settore dovesse andare in crisi.

Dal 1995 l’azienda ha scelto John Deere come marchio per i trattori

La Bonifazi Dante di Saccani Annamaria di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, ha sperimentato in prima persona questa eventualità, senza farsi cogliere impreparata. Nata nel 1968 come ditta caricaletame per conto terzi, negli anni 70 ha cominciato a lavorare con le bietole, con le prime macchine a tre file per la raccolta disponibili in Italia, fino appunto al 2006.

La bieticoltura rimane il settore principale in cui opera Bonifazi

«Eravamo praticamente contoterzisti esclusivamente sulla bietola – conferma Luca Bonifazi, che assieme al fratello Massimo gestisce oggi l’impresa fondata dal padre Dante – finché con la nuova riforma dell’ocm zucchero sono stati chiusi gli zuccherifici. Da quel momento abbiamo cominciato a diversificare l’azienda, pur non abbandonando la barbabietola, comprando nel 2008 una mietitrebbia per i cereali, quindi una livella per spianare i terreni ed entrando, tre anni fa, anche nel settore pomodoro, per cui ci siamo attrezzati con una trapiantatrice e una macchina per la raccolta del pomodoro».

Quattro province 

L’acquisto di una trebbia John Deere ha rappresentato l’inizio della diversificazione

In pratica, la diversificazione aziendale è iniziata aprendosi a nuove colture, perché prima era incentrata solo sulla barbabietola, ma come detto la bietola non è stata abbandonata. Anzi. «Nel 1999 avevamo comperato una sterratrice – conferma Luca – la prima allora (e l’unica che ancora lavora) nella provincia di Reggio Emilia, con tanto di contratto di filiera con l’Eridania e con la Sfir di Pontelagoscuro (Fe). Poi quest’ultima ha chiuso e da lì hanno cominciato a chiudere anche gli altri zuccherifici, perciò abbiamo pensato di dedicarci ad altre colture. Anche se la bietola è praticamente scomparsa, però, continuiamo a lavorare con gli zuccherifici “sopravvissuti” (a San Quirico di Parma, a 40 km da qui, che però nel 2019 non farà la campagna, e a Minerbio nel Bolognese) e siamo leader nella provincia di Reggio Emilia per la bieticoltura, toccando anche altre tre province: Parma, Modena e Mantova. Nel 2018 abbiamo raccolto 750 ettari di bietola e consegnato anche cantieri seguiti da altri contoterzisti qui a Reggio Emilia, per cui possiamo dire che sono oltre mille gli ettari di bietole che lavoriamo».

Tra le nuove colture a cui si è aperto Bonifazi di recente è entrato il pomodoro

La barbabietola resta ancora l’attività più importante dal punto di vista del fatturato di Bonifazi, seguita dalla trebbiatura di grano e mais (circa 450 ettari), dalle altre lavorazioni e recentemente dal pomodoro (115 ettari sparsi tra Reggio Emilia e Parma). Dunque, una diversificazione che ha visto Bonifazi non uscire mai dal comparto agricolo, anche se un paio di mesi all’anno lavora con un escavatore per il Consorzio di Bonifica.

Bonifazi crede fermamente nella semina su sodo

Le altre operazioni colturali hanno visto l’ingresso delle tecnologie satellitari (guida automatica e Isobus), anche se è stata una scelta non dettata dalle richieste dei clienti. «Ci sono agricoltori moderni e giovani che apprezzano l’agricoltura di precisione – ammette Bonifazi – perché riconoscono ad esempio il risparmio di concime, ma gli agricoltori di 75-80 anni, che dalle nostre parti rappresentano ancora la maggioranza, non sono interessati». Bonifazi gestisce anche circa 150 ettari in affitto, quindi non è più un contoterzista puro al 100%, e si trova sempre più a curare la gestione completa delle aziende agricole dall’inizio alla fine del ciclo colturale, proprio perché gli agricoltori sono anziani e si stanno “ritirando”.

Impegno sindacale

Spandiconcime e livella sono due attrezzature Isobus compatibili che Bonifazi usa tramite il satellitare

Allo stesso tempo Bonifazi da sempre è attivo a livello sindacale, essendo socio della locale Apima dal 1968.

«Da tre anni sono anche consigliere, perché credo nell’attività sindacale – spiega Luca –. Purtroppo, i giovani terzisti difficilmente si appassionano, ma l’associazione è importante non solo a livello politico; ti tiene aggiornato, infatti, su tutte le evoluzioni del settore, ti supporta sulle questioni amministrative del gasolio, ad esempio, o sulla fatturazione elettronica, sulla revisione ecc.

Credo comunque che l’associazione debba incrementare il proprio peso politico, soprattutto a livello nazionale, perché mentre le aziende agricole hanno vari incentivi per l’acquisto dei macchinari, a noi agromeccanici resta solo l’Inail, con tutti i limiti che ben conosciamo, e questa disparità di trattamento non la ritengo giusta».

Anche rimorchi e ribaltine nel parco macchine di Bonifazi

Con un occhio ben attento alle ultime evoluzioni del settore bietola e ai contratti 2019, Bonifazi resta fiducioso, sperando in un’annata migliore soprattutto per il grano (mentre pomodoro e mais hanno dato buoni risultati nel 2018), forte anche di una continuità assicurata per la sua azienda. «Abbiamo due dipendenti fissi e mio figlio che lavora già in azienda ed è contento di farlo – conclude Bonifazi – perché ha la passione, senza la quale non puoi fare questo lavoro. Chi altrimenti sarebbe disposto a lavorare, ad esempio nei due mesi della campagna bieticola, ininterrottamente dalle 5.30 del mattino fino alle 22.30, sette giorni su sette?»

 

PARCO MACCHINE BEN ASSORTITO

Uno degli ultimi acquisti di Bonifazi è stato un John Deere 5090G

Dopo aver scelto per quasi trent’anni Landini, dal 1998 la ditta Bonifazi ha virato decisamente su John Deere, comprando un 7810 e continuando sempre e solo con il “cervo” per quanto riguarda i trattori. Adesso sono dieci i trattori gialloverdi in azienda, l’ultimo dei quali acquistato tre anni fa (un 5115M per il pomodoro), oltre a tre Landini piccoli per alcuni lavori di semina. A parte i Landini e un 6920S John Deere, nessuna macchina in azienda supera i 10 anni di età.

Trattori a parte, nel parco macchine di Bonifazi troviamo anche una mietitrebbia (sempre John Deere), una macchina per raccolta pomodoro (MTS Sandei), due per la bietola (una semovente Ropa e una a cantieri separati), una livellatrice (sempre più richiesta), seminatrici (anche da sodo, pratica in cui Bonifazi crede molto, sempre che venga fatta con i criteri giusti), aratro, erpici, trincia, spandiconcime e rimorchi vari. F.B.

Per l’azienda Bonifazi nuova linfa dopo la bietola - Ultima modifica: 2019-05-08T12:12:56+02:00 da Francesco Bartolozzi

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