Perché si deve arrivare a tanto?

Luigi Turco in occasione dell'ultima edizione del Contoterzista Day lo scorso dicembre 2021
Luigi Turco, agricoltore e contoterzista di Lesina (Fg), è morto a seguito dello scontro fra la sua automobile e un branco di cinghiali

Luigi Turco, agricoltore e contoterzista di Lesina (Fg), associato a Coldiretti e Apima Foggia, più volte ospite attento e disponibile delle riviste e delle iniziative organizzate da Edagricole, è morto, a 60 anni, per l’ignavia e la superficialità che, in Italia e anche in Puglia, caratterizzano, fra l’altro, l’organizzazione della vita sociale e i rapporti in senso lato fra uomo e ambiente. È infatti deceduto la scorsa notte a seguito dello scontro fra la sua automobile e un branco di cinghiali avvenuto sulla strada statale 693, nel territorio di San Nicandro Garganico (Fg). Per l’impatto con i cinghiali che attraversavano la strada il veicolo si è ribaltato sbattendo contro la vicina parete rocciosa. Turco è morto sul colpo.

Agricoltori e contoterzisti inascoltati

Prima o poi si doveva arrivare a tanto. Prima o poi doveva capitare che un agricoltore, e pure contoterzista, incontrasse la morte investito con la propria auto da un branco di cinghiali. Sia chiaro, in Puglia, come altrove in Italia, non è la prima volta in assoluto che una persona muore a causa in un incidente automobilistico causato dall’impatto con uno o più cinghiali. Altri casi ci sono stati e innumerevoli sono gli incidenti “solo” con ferimenti e/o danni alle auto. Ma non è il caso di farci l’abitudine, perché non si è mai trattato di fatalità. E non lo è stato neanche nel caso di Turco.

In Puglia gli agricoltori, che, più di altri, percorrono le strade a rischio per andare a lavorare nei campi, da anni denunciano, inascoltati, la gravità della proliferazione incontrollata del numero dei cinghiali nelle campagne, in particolare, ma non solo, sul Gargano, sull’Alta Murgia barese e nella piana tarantina. E lo fanno perché essi, più di altri, rischiano la pelle per l’incontro o lo scontro con i cinghiali. Ma, come dicevamo, non vengono ascoltati, perché chi, a livello istituzionale, dovrebbe assumere i necessari provvedimenti non lo fa, continua a gingillarsi con patetici tentativi di controllo mentre la situazione di pericolo causata dall’esplosione del numero di cinghiali sul territorio pugliese si aggrava sempre di più. Così, anche per la morte di Turco, nessuno pagherà, perché nessuno è chiamato a rendere conto fino in fondo delle proprie azioni in questa società fondata sul pressapochismo, sull’inettitudine e sullo scaricabarile.

Un uomo che amava la sua terra

Chi era Luigi Turco? Per come l’abbiamo conosciuto in una lunga intervista per la quale ci ha ospitato nella sua azienda (https://contoterzista.edagricole.it/esperienze-di-agromeccanici/20002947-2/), era un uomo che amava non solo la sua terra, il Gargano occidentale, ma anche la terra nel senso pieno della parola. E quindi amava il lavoro di agricoltore e di contoterzista impegnato, con i figli Michele e Gianluca, nella coltivazione di grano duro e pomodoro da industria e, dal 2016, anche nella produzione di conserve vegetali. Un amore che testimoniava con la gioia e la passione con cui parlava delle macchine e dell’officina aziendale, dei lavori nei campi e dei prodotti della terra e dei progetti futuri. Una gioia e una passione coinvolgenti. E, poiché è stato capace di coinvolgerci con il suo entusiasmo, a noi piace ricordarlo così.

Luigi Turco con i figli Gianluca (a sinistra) e Michele
Perché si deve arrivare a tanto? - Ultima modifica: 2022-03-11T17:07:54+01:00 da Francesco Bartolozzi

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