Guardare il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? In uno dei peggiori anni della storia recente della meccanizzazione agricola italiana in casa New Holland si cerca di pensare positivo. Certo il mercato trattori ha chiuso il 2012 sotto alle 20mila unità: un dato davvero basso, peggiore delle più grigie aspettative, in calo del 20% rispetto al già negativo 2011.
In questo contesto, come ricordano Marco Mazzaferri, al vertice di New Holland in Italia e Nazareno Misuri, responsabile marketing, il marchio di casa Fiat pur vendendo meno macchine (4.233 fra gennaio e novembre 2012, erano state 4.871 nello stesso periodo 2011), migliora sensibilmente la propria quota di mercato, salita di oltre 2 punti percentuali e attualmente al 25,3%.
«Il mercato ci sta premiando - evidenzia Mazzaferri - e, più in generale, sta valorizzando l'intera strategia del marchio, basata su innovazione e sostenibilità. Non a caso da tempo consegnamo solo macchine con motori Tier IV, investiamo su fonti alternative come metano e idrogeno e abbiamo tracciato un percorso particolarmente dinamico di rinnovamento della gamma prodotti».
Con queste basi a Modena si guarda avanti e, dopo aver raggiunto il 25% di quota, si definisce l'obiettivo di medio periodo sul fronte trattori: il 30% del mercato, valore che riporta agli anni in cui Fiat era partner esclusivo del potente mondo consortile.
«Anche nel comparto mietitrebbie - continua Mazzaferri - in un anno di forte calo, abbiamo migliorato la nostra quota di diversi punti, tornando sopra al 30%». Il manager individua poi il settore dove New Holland ha sofferto e pensa di recuperare nel 2013, quello delle trince: «Abbiamo collocato solo 13 macchine, in un mercato da oltre 100 unità. Con il prodotto nuovo ci sono le condizioni per raddoppiare le vendite».
«Nel complesso - conclude Mazzaferri - il 2013 sarà di stabilità, con un primo semestre ancora con il freno tirato e una seconda parte dell'anno in leggera ripresa».
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