Festa grande in casa CombiMais. Il 2020 sarà, infatti, ricordato come l’anno del record, con la resa media più alta dall’inizio del progetto (2014), ovvero 18,5 t/ha (tab. 1). Ma in alcune parcelle si sono raggiunti i 199 q/ha, praticamente il traguardo che il protocollo ideato da Mario Vigo si era posto sette anni fa.
«CombiMais è un progetto multifunzionale – ha ricordato Vigo in occasione della presentazione dei risultati della stagione 2020 – che tocca l’intera filiera del mais con le tre linee di prodotto Food, Baby Food (destinato all’alimentazione infantile) e Feed (per l’ambito zootecnico), a copertura di tutti gli usi del mais. Oltre all’ottimo andamento stagionale e al clima favorevole, che quest’anno ha consentito di risparmiare ben il 50% di risorse idriche rispetto al precedente, alla base del successo di questo innovativo protocollo di coltivazione vi sono i suoi partner, 8 società tutte leader nei rispettivi settori, che continuano a migliorare in efficienza e qualità, con forniture di prodotti di ultima generazione. Il nostro è un lavoro di squadra: se manca un solo tassello, non si arriva in fondo».
Cosa ha reso possibile il raggiungimento di produzioni così elevate? Oltre all’apporto delle tecnologie da parte dei vari partner del progetto, sicuramente l’andamento climatico nel 2020 ha creato le condizioni per uno sviluppo ideale delle piante.
«Dopo una primavera calda caratterizzata da precipitazioni sotto la media trentennale, ma che ha fatto nascere bene le piante – ha spiegato Amedeo Reyneri dell’Università di Torino, coordinatore del progetto – a giugno, in fase di fioritura, la pioggia è stata decisamente superiore alla media e questo è stata una fortuna. A luglio, poi, le piogge sono state ben distribuite durante la prima parte della maturazione, quando la pianta ha bisogno di acqua, e a seguire abbiamo avuto un agosto caldo e un settembre positivo, per cui possiamo parlare di annata favorevole in cui il protocollo CombiMais ha esaltato tutto quello che di buono abbiamo ricevuto. E come spesso succede in annate di buone rese e di fioritura in condizioni favorevoli, dal punto di vista sanitario è risultato tutto sotto controllo, dalle malattie fungine agli insetti fino alle micotossine nella granella. CombiMais ha da sempre come obiettivo l’innovazione di sistema, mettendo in sinergia tecnologia e agronomia: quest’anno siamo riusciti a migliorare l’efficienza dell’uso dell’azoto e l’efficienza energetica rispettivamente del 30% e del 25% rispetto agli standard riscontrabili nella regione Lombardia».
Le operazioni in campo
L’agronomo Leonardo Bertolani ha riportato i numeri della stagione 2020. «Abbiamo destinato a CombiMais 25 ettari dell’azienda Folli di Mario e Alberto Vigo, con due linee di prodotto (feed e food). Ci tengo a ricordare che in sette anni, a parte il 2015, come rese non siamo mai scesi sotto i 150 q/ha e soprattutto non abbiamo mai riscontrato presenza di micotossine nella granella. La piovosità di maggio e giugno ha fatto sì che la subirrigazione sia iniziata il 23 giugno con un totale di 240 mm di fabbisogno idrico (-50% rispetto alle annate precedenti, e -25% per l’irrigazione di scorrimento). Alla preparazione del letto di semina è stato distribuito fertilizzante organominerale di fondo (FlexiFert di Unimer) con trattrice Deutz-Fahr munita di satellitare Topcon Agriculture. La semina si è svolta tra l’8 e il 10 aprile con seminatrice Monica di Maschio Gaspardo e ha riguardato gli ibridi Syngenta SY Impulse, SY Brabus (food), SY Fuerza (feed) e SY 711M (feed). Il seme è stato difeso con insetticida Scherno di Adama e supportato dallo starter 8-35 di Cifo (qui sono state molto favorevoli le piogge del 20 e del 29 aprile, che hanno uniformato le nascite altrimenti in difficoltà). La difesa dalle infestanti ha riguardato il diserbo in un unico passaggio in post emergenza tra il 29 aprile e il 5 maggio, con prodotti Adama accompagnati dal biostimolante Sinergon di Cifo. In copertura (21 maggio) è stato distribuito fertilizzante con N32 Granuli di Unimer, mentre dal 20 giugno è iniziata la gestione dell’irrigazione grazie ai sensori di rilevamento di umidità e temperatura del suolo posizionati negli appezzamenti, che inviano i messaggi di allerta al sistema Umanage di Netafim per ottimizzare l’irrigazione a goccia e per sommersione. Il trattamento contro piralide/diabrotica e quello antifungino sono stati effettuati in data 27 giugno con Ionifos e KS64 di Cifo. La raccolta è avvenuta tra il 24 agosto e il 9 settembre con sistema di mappatura satellitare Topcon. A livello parcellare abbiamo raggiunto punte di 19,4 t/ha con SY Brabus (feed), 13,1 t/ha con SY Impulse (ibrido precoce Classe 300), 19,9 t/ha con SY Fuerza e 19,8 t/ha con 711M. Facendo un calcolo della redditività (vedi tab. 2), possiamo concludere che CombiMais raddoppia la redditività aziendale e si conferma una garanzia di quantità, qualità e sanità».
«Il nostro protocollo è ormai utilizzato su circa 7mila ettari a livello territoriale – ha ripreso Vigo – e il nostro unico rammarico è quello di non aver mai ricevuto un contributo. Siamo alla vigilia dei Psr, speriamo che vadano incontro a chi fa maiscoltura sostenibile come noi». E a questo invito ha risposto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia Fabio Rolfi: «Abbiamo contribuito al piano nazionale del mais, il che è già un grande successo, e lavoreremo per implementarlo con delle risorse affinché non rimanga solo un piano delle buone intenzioni. La sfida della sostenibilità ambientale che ci chiede l’Europa e che va di pari passo con la sostenibilità economica, la si può vincere solo con l’innovazione: raccolgo, quindi, l’invito a studiare come fare per sostenere e strutturare iniziative meritevoli come questa».