Al volante di un Massey Ferguson

MF 6S 135, il più piccolo della serie 6S
Test di guida con un 6S 135. Grande maneggevolezza e motore brioso. Comandi “da grande”, con un bracciolo completo e di facile comprensione

Massey Ferguson riporta in tour i suoi gioielli, ormai per il quinto anno consecutivo, per mostrare a concessionari e clienti le novità del 2023. Che, a dire il vero, non sono molte, in attesa del lancio ufficiale dei nuovi 9S, che prenderanno il posto degli 8700, ormai arrivati alla fine della loro carriera. Ma in attesa di Agritechnica – dove con ogni probabilità sarà per l’appunto presentato il nuovo top di gamma del marchio – gli appassionati delle macchine anglo-francesi possono gustarsi un interessante antipasto, fatto di qualche (relativamente) nuovo modello e diverse migliorie su trattori e macchine per la fienagione. Per rendere ancor più interessante il tutto, siamo saliti su uno degli ultimi arrivi, il 6S, per scoprire come si sta al volante.

Bracciolo con doppia leva

Compatti e specialistici

Si vede finalmente in giro il 1700, un compatto motorizzato Yanmar: macchina essenziale, adatta a vivai, allevamenti di pollame, serre o hobbisti avanzati. Sicuramente più professionale la gamma 3000, dal GE (Ground Edition), il più basso dei trattori Mf, ai cabinati, con motore da 3,6 litri, fondo della cabina piatto, distributori temporizzati e filtri di categoria 4 specifici per trattamenti. Essendo macchine per frutteto e vigneto, è quasi d’obbligo.

Salendo coi cavalli, il listino si sdoppia: da una parte gli M, ovvero le macchine con dotazione media, dall’altra i super-accessoriati S, che racchiudono il meglio della tecnologia attualmente in produzione a Beauvais. Tra i primi ricordiamo il 4700, disponibile anche con due ruote motrici (in tal caso la velocità massima è ridotta a 30 km orari). Il motore è un 4,4 litri, con cambio dotato di mezza marcia idraulica (Dyna 2). Sul modello appena superiore, 5700, ecco la prima vera novità di quest’anno: la vecchia leva a T va in pensione e lascia il posto a un joystick che dà accesso, in un solo comando, a rapporti sotto carico, cambio gamme (la trasmissione è Dyna 4, con quattro marce powershift), sollevatore e distributori. Manco a dirlo, è perfetto per il caricatore frontale, grazie anche a un’idraulica forse non velocissima, ma che comunque può arrivare a 100 l/min.

Doppio monitor in cabina

Le serie S

La serie M si ferma al 5000, visto che 6, 7 e 8 sono esclusivamente in gamma S. Con diverse dotazioni, ovviamente, adatte anche a chi non vuol eccedere con la spesa. I 5 S come sempre si distinguono per il muso spiovente. Forse anche troppo per l’estetica, ma non appena si attacca il caricatore frontale, i dubbi sulla linea scompaiono proporzionalmente all’aumento di visibilità. Caricatore che, per inciso, risponde molto più velocemente che sul cugino 5700 ed è ora dotato di E-Loader, sistema a celle di carico che oltre a controllare il peso di ogni carico, conta anche il numero di carichi fatti (i dati si possono trasferire nel sistema aziendale, per tenerne traccia). Grazie a queste funzioni, può anche avvertire quando è ora di fare manutenzione.

Con la serie 7 si entra in una categoria di macchine già molto performanti, grazie a un motore da 6,6 litri e a un passo di 2,88 metri che assicura stabilità e trazione, mentre i 190 litri di portata dell’impianto idraulico promettono di non lasciare mai a corto di olio. In effetti le portate dei sollevatori sono di tutto rispetto: 9,6 tonnellate per quello posteriore, 4 per l’anteriore.

Qualità che si esaltano ulteriormente, come noto, con la serie 8S, che ha rappresentato un chiaro punto di rottura con le gamme precedenti, separando il cofano dalla cabina (che scende così a 68 decibel di rumorosità), portando ventola e filtri dietro al motore e così via.

Un momento del test di guida

Novità nella fienagione

C’è qualcosa di nuovo anche nel comparto delle attrezzature. La falciacondizionatrice DM 316, per esempio, è stata alleggerita nel telaio e ha ora, a richiesta, anche il secondo rullo traente, per far fronte a flussi di prodotto molto abbondante. In alternativa resta disponibile il condizionatore a flagelli. Non cambia, invece, il sistema di sospensione idropneumatico, né il particolare attacco per cui la barra anteriore non è spinta ma trainata, soluzione che riduce l’assorbimento di potenza. Si aggiorna anche la rotopressa, prodotta negli stabilimenti Lely, che si adatta alla modernità con collegamento Isobus compatibile con Tim, il protocollo per cui la pressa aumenta o riduce la velocità del trattore in base al carico di lavoro.

La nuova falciacondizionatrice

È arrivato il 6S

Nella rapida panoramica sulle gamme Massey Ferguson abbiamo volutamente saltato la 6S. Le dedichiamo, infatti, uno spazio particolare, in quanto oggetto del nostro breve test di guida, svolto a margine della manifestazione.

La 6S è la prima gamma MF che esce dal concetto di utility, sebbene sui modelli più piccoli abbia ancora queste caratteristiche. Per peso, dimensioni e potenza, tuttavia, è un trattore da lavoro a tutto campo, che si fa valere con l’erpice rotante o nei trasporti, con la rotopressa ma anche con una doppia o tripla barra di sfalcio. Del resto, nella versione più potente raggiunge i 200 cavalli, e pazienza se sono forniti da un motore a 4 cilindri: ci sono e si sentono. Anzi, il 4,9 litri Agco Power riesce a mantenere una lunghezza totale abbastanza contenuta e questo, combinato con l’eccellente angolo di sterzo, permette di svoltare in un raggio di soli 4,5 metri.

Una sensazione che abbiamo provato in prima persona girando un po’ col trattore sul piazzale della fiera di Cremona, dove tradizionalmente si tiene la tappa lombarda dell’Experience Tour. Il 6S si guida davvero con una mano, anche nella versione Powershift. Qui il Dyna 6, con sei marce sotto carico, offre tutte le velocità necessarie per fare qualsiasi tipo di lavoro. Con la leva multifunzioni, inoltre, i rapporti e le gamme si cambiano senza fatica. Ma lo stesso risultato si ottiene agendo sul joystick dei distributori, oppure sulla levetta dell’inversore (per i soli rapporti sotto carico). Insomma, qualsiasi sia l’attività in cui è impegnato, l’operatore ha sempre sotto mano un’opzione per cambiare marcia.

La trasmissione a controllo elettronico permette poi di prendersi qualche libertà, come per esempio fermarsi soltanto premendo il freno: grazie a questa funzione, la frizione praticamente non si usa mai. Men che meno negli allestimenti con cambio a variazione continua Dyna Vt, offerto come optional su questa gamma.

In cabina troviamo una rumorosità nella media, una buona visibilità e spazi sufficienti per due persone. Il bracciolo di comando è bello e ben organizzato; del resto è lo stesso che si trova sugli 8S, e non è poco. Buone anche le sospensioni del ponte anteriore, mentre i rapporti in qualche caso sono leggermente bruschi, soprattutto in scalata. Ma ciò non toglie che questo 6S, presentato ormai un anno e mezzo fa ma arrivato effettivamente in Italia soltanto da pochi mesi, sia un trattore multifunzionale, performante e versatile. Quel che ci vuole per l’azienda agricola di media dimensione, insomma, o per un allevatore con un centinaio di ettari di terreno da coltivare.


La scommessa del post-vendita

Estensione di garanzia, ricambi originali, rigenerati, scontati… fino al finanziamento per le riparazioni più onerose. C’è davvero di tutto nel programma di post-vendita di Massey Ferguson, illustrato da Roberto Montessori, responsabile del comparto per Agco. Ed è significativo che il servizio ricambi abbia di recente cambiato nome in Parts&services, a sottolineare l’importanza dei servizi offerti al cliente dopo la chiusura del contratto. Uno degli ultimi è lo Smart Check: un’ispezione gratuita sul trattore, per controllare che tutto sia in ordine.

I ricambi, ovviamente, fanno la parte del leone. Fermi restando che Mf consiglia fortemente quelli nuovi e originali, per le macchine più vecchie è disponibile una soluzione meno dispendiosa. Inoltre è stata ampliata la linea Reman, composta da componenti ricondizionati e resi pertanto pari al nuovo. «Avviato diversi anni fa per le componenti principali del trattore, il listino Reman è stato ora esteso a parti più piccole, come bobine, pompe di iniezione eccetera», ha spiegato Montessori. Utilizzare un componente rigenerato al posto di uno nuovo, ha aggiunto, oltre a far bene all’ambiente può portare a risparmi nell’ordine del 30%. E se per qualcuno il prezzo fosse ancora troppo alto, c’è sempre la possibilità di dilazionarlo con Agco Flex, il servizio di finanziamento per ricambi, componenti o riparazioni superiori ai 2,500 euro di valore. Agco Flex copre tra l’altro anche implementazioni della macchina, come guide satellitari, caricatori frontali e simili.

Al volante di un Massey Ferguson - Ultima modifica: 2023-04-05T22:22:35+02:00 da K4

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