In Inghilterra per i 50 anni di Basildon Carlo Lambro, presidente di New Holland, fa il punto sul mercato e trova il modo per anticipare alcune delle future mosse del marchio che guida.
In primis l’Expo milanese del 2015. «Presenteremo – evidenzia Lambro – un innovativo concept su 1.600 mq di superficie. L’obiettivo è quello di dimostrare che è possibile la realizzazione di un’impresa agricola energicamente sostenibile in grado di rispondere alle nuove esigenze ambientali. Senza tuttavia tralasciare la necessità di aumentare la produttività, visti i crescenti bisogni alimentari del pianeta».
Expo 2015 chiave dell’innovazione? «Siamo fra i pochi privati al mondo (a oggi solo 8, gli altri, oltre 100, sono padiglioni-Paese, ndr) ad avere una nostra struttura alla manifestazione milanese. Crediamo che questa possa essere una vetrina strategica e stiamo lavorando alacremente per presentarci al meglio».
Torniamo al mercato. Il primo trimestre 2014 di Cnh Industrial si è chiuso con un giro d’affari di 7,5 miliardi di dollari, analogo a quello del 2013. I marchi agricoli perdono qualcosa sul fronte fatturato (3,7 miliardi di $ nel 2014, 3,9 nel 2013), ma migliorano in termini di marginalità (464 milioni pari al 12,5%, in crescita dello 0,6%).
«Dopo un anno particolarmente positivo per New Holland – prosegue Lambro – nel 2014 pensiamo di migliorare ulteriormente le nostre quote nel segmento trattori, in particolare nel continente americano, ma anche in Europa, dove Spagna e Portogallo sono in sensibile ripresa e dove si intravedono timidi segnali positivi anche per l’Italia. Manterremo la posizione nel comparto mietitrebbie e dovremmo crescere ancora nella fienagione (big baler e rotopresse)».
In questo ultimo segmento verrà lanciata, probabilmente già a fine 2014, una nuova Roll Belt, la Active Sweep, che andrà a rafforzare una gamma già ampia.
Del nuovo trattore T7 di alta potenza accenniamo nel box basso. Intanto Lambro sottolinea il via del nuovo piano di investimenti che prevede fra l’altro la realizzazione, nell’arco di 2-2,5 anni, di una nuova trasmissione a variazione continua, prodotta interamentte all’interno del gruppo. Dove? Su questo il presidente non si sbilancia. Potrebbe essere Anversa, sito nel quale viene realizzata la maggior parte delle trasmissioni del marchio, ma non è da escludere una possibile produzione italiana, nello stabilimento modenese di San Matteo.
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