Nonostante le vendite stentino a decollare, Fendt scommette ancora sulle trinciacaricatrici e presenta in anteprima un aggiornamento della gamma, che comporta, oltre alla consueta revisione del motore con adattamento a Stage V, la riprogettazione di tutto il flusso del prodotto, in particolare nelle fasi di rottura della granella e scarico. Miglioramenti che, secondo i test del marchio tedesco, dovrebbero incrementare la produttività fino al 20% e ridurre i consumi anche del 12% rispetto al modello precedente.
Da 65 a 650
Scontato, a questo punto, il cambio di nome. La Katana 65 diventa così 650 (la 85 resta al momento invariata) e guadagna una ventina di cavalli, sufficienti a giustificarne il nome. Li fornisce un 6 cilindri in linea di Mtu (derivazione Mercedes): sempre 12 litri, ma con due pistoni in meno del precedente propulsore. Sempre dalle parti del motore, cambia radicalmente il sistema di raffreddamento, con ventola viscostatica di serie comprensiva di funzione soffiante.
Le novità principali, in una macchina che mantiene invariata soltanto cabina e rotore di taglio, riguardano però il flusso del trinciato. Si parte dai rulli di alimentazione: sempre sei, ma con spessori in gomma sopra ai denti, per aumentare l’attrito in ingresso e ridurre gli avvolgimenti quando si disingolfa la macchina.
Nulla di nuovo dalle parti del tamburo, come si è detto, e dunque passiamo direttamente al corn cracker. Che fa una bella cura ingrassante, passando da 20 a 30 cm di diametro, ma soprattutto cambia totalmente look. Al posto del rompigranella a dischi troviamo infatti un classico doppio rullo dentato, con due opzioni: standard oppure a denti seghettati con profilo a V e un 30% di differenziale di rotazione che dà il tanto trendy sfibramento degli stocchi. E se ancora non bastasse, cambiando una puleggia (allargate a otto gole, per trasmettere maggior forza) si arriva a un secco 40% di differenziale.
Ultimo ma tutt’altro che secondario, il canale di scarico, dove sono state fatte le modifiche forse meno eclatanti ma più incisive su resa oraria e comfort di lavoro. Intanto è stato modificato il raggio, aumentandone la curvatura. Secondariamente è stato allungato: fino a 6,2 metri, per chi monta la barra a 12 file (sempre Kemper, ma con trinciastocchi optional). Soprattutto, però, è stato allargato e si è lavorato sul deflettore, in modo che scarichi con un angolo di 90 gradi. Risultato: il prodotto precipita verticalmente sul carro, riempe più facilmente gli angoli e non finisce fuori dalle sponde quando il dumper è quasi pieno. Un leverismo fa infine ruotare fari e telecamera assieme al deflettore: un altro bijou per una trincia che, costando più della media di mercato (i prezzi li sapremo ad Agritechnica), vuol fare la differenza sui dettagli. Riuscendoci, molto spesso.