Precauzioni sanitarie contro il contagio da Covid-19

Cleaning by hanging the health mask
Tutti i protocolli da applicare per evitare la diffusione del Covid-19

L’elencazione delle attività essenziali o strategiche, autorizzate a proseguire il lavoro durante lo stato di emergenza, indicata nei decreti del 22 e del 25 marzo, non esonera l’imprenditore dall’applicare i protocolli sanitari per evitare la diffusione del contagio.

Questo vale a maggior ragione per i datori di lavoro, che devono tutelare la salute dei dipendenti; la previsione della tutela da parte del’Inail, per i lavoratori che si ammalano sul posto di lavoro, può infatti sembrare uno sgravio per l’imprenditore, ma rappresenta anche un fattore di rischio.

Come per gli infortuni e le malattie professionali, è infatti vero che l’Inail copre il danno, ma poi lo stesso Istituto può esercitare il diritto di rivalsa sull’impresa, se viene accertato che questa non ha fatto tutto ciò che poteva fare, per evitare il danno.

Di conseguenza, è importante che le aziende con attività non sospesa, per legge o a seguito di comunicazione al Prefetto, rispettino almeno le precauzioni sanitarie stabilite dalle varie ordinanze emesse dal ministero della Salute e dalle regioni.

Cinque regole base

Per quanto possano essere presenti sottili differenze fra i vari documenti, si ritiene utile riassumere le principali precauzioni volte ad evitare i contatti personali diretti e gli interventi per la sanificazione dei luoghi di lavoro.

  1. Sospensione delle attività aziendali non indispensabili alla produzione; può rientrare in tale ambito l’amministrazione, in considerazione della sospensione dei termini relativi a vari adempimenti; non rientra invece la programmazione quotidiana o settimanale, che sta alla base della produzione di servizi.
  2. Adozione dei protocolli di sicurezza contro il contagio e, dove non fosse possibile rispettare il distanziamento delle persone come principale misura di contenimento, bisogna dotare il personale di strumenti di protezione individuale (mascherine, occhiali, guanti, tuta, ecc.); le aziende soggette alla sorveglianza sanitaria devono integrare le disposizioni di legge con le prescrizioni fornite dal medico del lavoro, specifiche per il contesto lavorativo aziendale.
    3. Aggiornamento del documento di valutazione dei rischi (Dvr): dopo un iniziale periodo di disorientamento dovuto alla mancanza di istruzioni da parte dei ministeri interessati, è bene aggiornare il Dvr in relazione al rischio di contagio sul luogo di lavoro.
    4. Esecuzione di operazioni di sanificazione periodica dei luoghi di lavoro e degli spazi ove ha accesso il personale (servizi igienici, spogliatoi, locali per mensa, distributori automatici).
    5. Limitazione degli spostamenti e degli accessi agli spazi comuni, che possono comprendere l’intero centro aziendale; in queste aree bisogna evitare la presenza di più operatori e, se non fosse possibile rispettare la distanza di sicurezza, è obbligatorio indossare i dispositivi di protezione individuale. Gli spazi che presentano le maggiori criticità possono essere:
  • i locali ad uso ufficio, dove oltre alle funzioni amministrative si svolge il coordinamento dei lavori, il briefing quotidiano, il programma degli interventi;
  • il capannone destinato a ricovero delle macchine, per il ritiro e la riconsegna delle macchine, il collegamento delle attrezzature, le verifiche, le tarature e le regolazioni;
  • l’area o il locale officina, per le operazioni di manutenzione e riparazione;
  • area scoperta destinata a deposito di macchinari;
  • l’eventuale area destinata al rifornimento di carburanti, al riempimento dei serbatoi per i trattamenti, alla diluizione e miscelazione dei fitofarmaci, al carico e scarico di concimi o sementi;
  • l’area esterna destinata al lavaggio delle macchine;
  • l’azienda agricola o cantiere del cliente: in tal caso non si deve mai scendere dalla macchina in presenza di altre persone, né all’arrivo in azienda, né durante il lavoro; se si deve scambiare qualche parola col cliente è possibile farlo se entrambe le persone indossano occhiali, guanti e mascherina, diversamente si usa il telefonino.

 

Sanificazione, cosa c’è da sapere

A proposito di sanificazione, quella riguardante gli spazi esterni può presentare più aspetti negativi che positivi, dall’inquinamento ambientale (in primo luogo le acque superficiali), alla salute umana, a causa della formazione di composti clorurati tossici o cancerogeni.

Così si è espresso l›Istituto Superiore di Sanità, raffreddando gli entusiasmi sorti intorno a tale misura di contenimento; dove proprio si volesse procedere, più per motivi politici che sanitari, la disinfezione deve essere fatta limitando al massimo la nebulizzazione e la diffusione di aerosol.

Tuttavia, dove il contagio può avvenire tramite superfici contaminate o che possono entrare in contatto con le persone, la loro pulizia e sanificazione è ritenuta uno strumento indispensabile. Si deve sempre evitare la presenza di altre persone in cabina, impiegando eventualmente un automezzo dedicato al trasporto di 2 persone al massimo: in tal caso, una occupa il sedile di guida e l’altra il sedile posteriore, ma dal lato opposto, muniti entrambi di mascherina, occhiali e guanti.

Deve essere evitato il più possibile lo scambio dei conducenti fra i diversi mezzi e viceversa, per ridurre i contatti con superfici potenzialmente contaminate; diversamente è bene attendere alcuni minuti, con l’impianto di ventilazione acceso e le porte aperte, per l’avvicendamento dei conducenti, che devono essere sempre muniti dei dispositivi di protezione individuale.

Tutti i giorni un incaricato, opportunamente protetto, deve sanificare con prodotti idonei la piattaforma di guida, l›interno della cabina, il volante, il cruscotto, il bracciolo attivo ed i comandi. Anzi, sarebbe bene ripetere queste operazioni, almeno per il volante ed i comandi, ad ogni cambio di operatore, tenendo a disposizione nel vano portaoggetti un flacone di soluzione o gel disinfettante e un po’ di carta per pulizia, oltre a qualche paio di guanti monouso, da gettare una volta utilizzati.

Precauzioni sanitarie contro il contagio da Covid-19 - Ultima modifica: 2020-04-10T07:07:32+02:00 da Roberta Ponci

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