Mezzi agricoli, confermata l’esenzione

Se su un tratto di strada esiste un divieto permanente di accesso ai mezzi agricoli, vale anche nei giorni festivi e assimilati
Mantenute le disposizioni del 2019. Via libera alle macchine agricole nei giorni festivi e assimilati

Confermando le disposizioni impartite per l’anno 2019, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha nuovamente esentato le macchine agricole dai divieti di circolazione nei giorni festivi e assimilati: circolazione libera anche quest’anno, quindi, a conferma che le istanze più volte esposte dalle organizzazioni di rappresentanza erano motivate.

Cai aveva più volte espresso la totale inutilità dei divieti alle macchine agricole, anche dopo che questi (fino al 2018) erano stati limitati alle sole strade statali: le grandi correnti di traffico turistico scelgono autostrade e superstrade, alle quali le macchine agricole non hanno accesso. Questo fenomeno non riguarda solo il traffico turistico: gli enti locali, mettendo le necessità di cassa davanti a quelle della sicurezza, hanno disseminato le strade ordinarie di misuratori di velocità; ma li hanno disposti male, magari sui pochi tratti rettilinei, costringendo gli utenti a recuperare nelle tratte più tortuose o pericolose. Gli attraversamenti urbani sono stati trasformati in percorsi di guerra, fra rotatorie (talora con due sole uscite!), spartitraffico, dossi rallentatori e cordoli fuori terra, che costringono i veicoli, e in special modo quelli con sospensioni rigide (come i mezzi agricoli) a procedere a passo d’uomo. Per non parlare poi dei divieti di transito per i mezzi pesanti, che talvolta fanno di ogni erba un fascio (per risparmiare sul costo dei cartelli), con il limite a 3,5 tonnellate: le macchine agricole, che devono accedere a quel fondo, tramite quella strada, come ci arrivano? Volando? Ma pure un semplice dosso rallentatore, di per sé pericoloso per tutti i veicoli che non lo affrontano perpendicolarmente, diventa un ostacolo alla circolazione quando si deve passare con un mezzo privo di sospensioni, perché crea code e intasamenti.

Le vie di comunicazione interdette

A causa di tutti questi vincoli la maggior parte degli utenti tende a spostarsi, ove è possibile, sulle autostrade e sulle superstrade, sempre più intasate dal traffico a breve raggio; nonostante i pedaggi, gli strumenti di pagamento automatico non consentono ormai il diretto riscontro dei costi. In realtà, il decreto ministeriale comprenderebbe le macchine agricole solo se circolassero su vie di comunicazione alle quali non hanno accesso, e precisamente:

- autostrade;

- strade extraurbane principali;

- eventuali altre strade, sulle quali esista un divieto specifico per le macchine agricole.

L’ultimo caso è un po’ meno teorico, perché non sempre l’ente proprietario della strada si preoccupa di classificarla: esistono diversi tratti ammodernati, soprattutto sulle statali, che somigliano molto alle strade extraurbane principali: hanno carreggiate separate, banchine pavimentate (o corsia di emergenza), svincoli con rampe di accesso e uscita. In mancanza di una classificazione ufficiale, queste dovrebbero rientrare fra le strade extraurbane secondarie, sulle quali le macchine agricole possono circolare liberamente; ma non è sempre vero, perché l’ente proprietario potrebbe essere di parere diverso. In tal caso, però, ci devono essere gli appositi segnali di divieto, previsti dall’art. 117, figura II 62, del Regolamento, recante la sagoma stilizzata di un trattore o, in mancanza, altre indicazioni.

È chiaro che se su un tratto di strada esiste un divieto permanente di accesso ai mezzi agricoli, lo stesso vale anche nei giorni festivi e assimilati. In ogni caso le macchine agricole, essendo esonerate da tutti i divieti senza distinzioni di sorta, non sono soggette all’obbligo di apposizione dei cartelli di colore verde con lettera “d” nera, come specificato dal comma 5 dell’art. 7 del decreto ministeriale.

Autoveicoli pesanti

Del tutto diversa è la disciplina riguardante gli autoveicoli pesanti (autocarri, autotreni, autoarticolati, trasporti eccezionali stradali, ecc.), che vieta la circolazione su tutte le strade nei periodi in cui è prevedibile la presenza di traffico turistico. Questo divieto è stato più volte contestato dalle Organizzazioni dell’autotrasporto, che sostengono, giustamente, che un camion pesante che circola sulla viabilità minore non darebbe fastidio a nessuno; tuttavia, il ministero si è sempre opposto all’ipotesi di un divieto differenziato in relazione all’importanza della strada, sostenendo che sarebbe difficile fare i controlli. Se escludiamo le autostrade di grande traffico, nei giorni festivi si vedono davvero pochi agenti e questo non tranquillizza gli utenti della strada; ci auguriamo che la diffusione degli strumenti di controllo elettronico aiuti il ministero a riconsiderare l’ipotesi di liberalizzare la circolazione dei mezzi pesanti nei giorni festivi, almeno sulle strade secondarie.

Le eccezioni per i veicoli oltre 7,5 t

Per ora, tutti i veicoli da trasporto oltre 7,5 t non possono circolare nei giorni indicati in tabella, con poche esclusioni, alcune delle quali possono però interessare le imprese agromeccaniche:

- servizi di pronto intervento per fognature e spurgo pozzi neri;

- adibiti a servizi di pronto intervento per la viabilità, utilizzati per conto di enti proprietari o gestori di strade;

- impiegati per soddisfare esigenze collettive urgenti, debitamente documentate;

- che trasportano combustibili liquidi o gassosi destinati alla distribuzione e al consumo, sia pubblico che privato.

Previa apposizione del cartello di colore verde con la lettera “d” nera, sono inoltre esclusi dai divieti gli autocarri che trasportano i seguenti prodotti:

- latte fresco;

- liquidi destinati all’alimentazione del bestiame;

- prodotti alimentari deperibili che richiedono veicoli a temperatura controllata (ATP);

- altri prodotti agricoli deperibili che, pur non avendo bisogno di vani frigoriferi, sono soggetti a rapido deperimento, come ortofrutticoli freschi, fiori recisi, e semi vitali non ancora germogliati.

La definizione di “semi vitali”, benché puntualmente riproposta da molti anni, non è molto chiara e lascia troppo spazio ad interpretazioni personali da parte degli organi di vigilanza stradale; per stare tranquilli è sicuramente più opportuno richiedere un’autorizzazione in deroga alla prefettura.

Le autorizzazioni sono regolamentate con intenti vagamente repressivi, che indulgono forse troppo alle pressioni dei consumatori (che non vorrebbero mai vedere i camion sulle strade), salvo poi lamentarsi se la catena distributiva non viene tempestivamente rifornita di merci.

Le deroghe sono pertanto soggette a precise condizioni:

- deve esistere un concreto rischio di deterioramento del prodotto;

- la sussistenza di situazioni particolari deve essere adeguatamente documentata;

- l’area di svolgimento dei trasporti deve essere ben definita, il che non è sempre possibile quando si tratta di prodotti agricoli;

- il permesso è soggetto ad un limite temporale, che non può essere esteso oltre il periodo di raccolta dello specifico prodotto;

- i trasporti al servizio di cantieri edili devono essere limitati solo a quelli che riguardano opere di interesse nazionale.

La domanda di autorizzazione, corredata dell’eventuale documentazione, deve essere presentata alla prefettura della provincia di partenza, o in alternativa a quella in cui ha sede l’azienda richiedente, con almeno 10 giorni di anticipo rispetto alla decorrenza del permesso di circolazione.

Gli autoveicoli autorizzati devono essere muniti dei consueti cartelli indicatori di colore verde recanti la lettera “a” nera, fissati in modo visibile su entrambe le fiancate e sulla parte posteriore.

Mezzi agricoli, confermata l’esenzione - Ultima modifica: 2020-01-20T15:40:41+01:00 da Roberta Ponci

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