La revisione si sposta in avanti

Tutto il calendario slitta di qualche anno. Ma manca ancora il decreto attuativo che dovrà dire chi, dove e come farà i vari controlli

Grazie a una disposizione provvidenzialmente aggiunta nella legge di conversione del decreto Milleproroghe, che ha ormai sostituito la legge di bilancio nella risoluzione dei problemi irrisolti, tutto il calendario della revisione si porta avanti di qualche anno. Ancora una volta è lo Stato a dover correggere le proprie mancanze, perché la revisione nasce dalla pretesa di coprire con un obbligo la scarsa attività di prevenzione di sorveglianza svolta da parte della pubblica amministrazione. Dei 20.000 controlli all’anno che, ormai da un decennio, avrebbero dovuto essere condotti dai servizi regionali, ne sono stati eseguiti solo una parte con differenze importanti fra le regioni e, talvolta, anche all’interno della stessa regione. Ricordiamo che la revisione – prevista fin dal 1959 – è stata resa obbligatoria allo scopo di ridurre gli infortuni mortali, ma potrebbe fallire l’obiettivo: le statistiche dicono che oltre ¾ delle vittime sono utenti non professionali, che ben difficilmente porteranno il trattore al controllo.

Una quota rilevante di trattori, per non dire delle altre macchine, non sarebbe in grado di superare la verifica: anni fa un test di prova mostrò che un terzo dei mezzi presenti in azienda non ce l’avrebbe fatta, nonostante appartenessero a un contoterzista e fossero spesso impiegate su strada. La maggioranza delle macchine agricole in uso sul territorio nazionale avrebbe serie difficoltà a superare le verifiche, per quanto condotte sui soli requisiti minimi per la circolazione e non, come qualcuno vorrebbe, sul rispetto di tutte le norme di sicurezza.

Prima scadenza 31 dicembre 2024

Grazie alla recente proroga, il 31 dicembre 2024 scadrebbe il termine per le revisioni delle macchine agricole immatricolate per la prima volta entro l’anno 1996, che sono la parte più numerosa (oltre un milione) e che potrebbero presentare le maggiori criticità. Le macchine agricole più recenti, circa 600.000, dovrebbero essere sottoposte a revisione entro il 31/12/2025: tuttavia, i termini fissati sembrano assai difficili da rispettare, dato che manca ancora il decreto attuativo che dovrà dire chi, dove e come farà i vari controlli. Se le verifiche si faranno presso concessionari e officine, come sembra probabile, con 500 soggetti abilitati ciascuno di essi dovrà fare almeno 5-6 revisioni al giorno, almeno per i primi due anni: ma dal 2026 i controlli si diraderanno e potrebbe venire a mancare la convenienza economica. Le nuove scadenze dovrebbero proteggere da contestazioni ancora per quest’anno, anche se con l’attuale clima politico ogni iniziativa destinata ad aumentare i costi delle macchine agricole appare decisamente impopolare.

La revisione si sposta in avanti - Ultima modifica: 2024-02-28T11:11:10+01:00 da Roberta Ponci

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