Difesa e concimazione dei cereali a paglia: somministrare la dose ideale è possibile

cereali a paglia
Nel secondo dei tre appuntamenti formativi dell'Accademia del contoterzista si è parlato di opportunità, vantaggi e criticità della nutrizione e della difesa a rateo variabile

È possibile somministrare una dose ottimale di concimi e fitofarmaci ai cereali a paglia per ottenere elevate rese, alta qualità dal punto di vista nutrizionale e fitosanitario, ma anche praticare un'agricoltura sostenibile dal punto di vista economico e ambientale? Sì, con l'agricoltura di precisione. Fatta di mappe di prescrizione che tengano conto della variabilità degli appezzamenti, mappe del suolo, sensoristica, macchine agricole e attrezzi di ultima generazione.

Di questo si è parlato durante il secondo dei tre appuntamenti formativi in streaming organizzati dall'Accademia del contoterzista, la piattaforma creata da Edagricole e Cai per stimolare la crescita culturale degli agromeccanici e degli agricoltori su un argomento specifico come l’agricoltura digitale, avvalendosi della conoscenza scientifica, tecnica e pratica di Ibf Servizi, la società creata da Bonifiche Ferraresi per la fornitura di servizi di agricoltura di precisione. Nella prima "lezione" si era parlato di vocazionalità e semina a rateo variabile.

Modellistica previsionale per la concimazione dei cereali a paglia

La nutrizione dei cereali a paglia è un tasto dolente a causa della scarsa efficacia dell'uso degli elementi nutritivi e in particolare dell'azoto. «Attualmente la Nitrogen Use Efficiency, cioè la frazione di azoto effettivamente assorbita dalla pianta nei sistemi colturali attuali è pari a circa il 30-50% – ha fatto notare il professor Raffaele Casa dell'Università degli Studi della Tuscia e componente del comitato Scientifico di Ibf Servizi – a questo si aggiunge la variabilità degli andamenti climatici, aspetto accentuato dal climate change». Inoltre, l'uso dei nutrienti azotati ha un impatto ambientale per via della lisciviazione dei nitrati e del rilascio in atmosfera di gas serra e ammoniaca.

Il frumento è una delle colture che risponde meglio alla concimazione azotata, anche se non è facile stabilire la dose ottimale, dato che le variabili in gioco sono molteplici. «Di certo però la gestione uniforme empirica è di solito la più inefficiente – ha sottolineato Casa – quindi variare le dosi in base a mappe di produzione utilizzando gli strumenti di agricoltura di precisione è consigliabile, soprattutto per fosforo e potassio che sono più stabili dell'azoto».

«Per gestire la fertilizzazione secondo l’approccio dell’agricoltura di precisione, si possono adottare metodologie diverse – ha spiegato Casa – anche combinabili tra loro: quantificare le asportazioni degli elementi nutritivi dal suolo, ad esempio attraverso la mappatura delle produzioni delle colture degli anni precedenti. C'è poi la fertilizzazione di restituzione sito-specifica. Oppure si possono utilizzare metodi rapidi di mappatura del suolo di proprietà correlate ad elementi della fertilità. E ancora si può monitorare lo stato nutrizionale della coltura durante il corso della stagione attraverso sensori prossimali o remoti». Quest'ultimo metodo è particolarmente adatto per l'azoto.

Modellistica previsionale applicata alla difesa delle colture

I modelli previsionali hanno come principale obiettivo la previsione del rischio di comparsa o di sviluppo epidemico di un determinato patogeno o parassita, per poter così adattare la strategia di intervento e razionalizzare la difesa delle colture. Tutti i modelli previsionali messi a punto fino a oggi fanno uso di informazioni di tipo climatico, biologico, agronomico e in funzione del tipo di costruzione e funzionamento essi si possono suddividere, secondo il tipo di approccio, in modelli globali e modelli analitici.

«I modelli analitici scompongono il sistema in un insieme di singoli elementi che dovranno essere studiati separatamente (ad esempio le diverse fasi del ciclo infettivo di un patogeno fungino: infezione, incubazione, evasione, ecc.) e successivamente concatenati – ha spiegato il tecnico di Ibf Servizi Donato Cillis –. Esempi di questo genere possono essere i modelli utilizzati per la ticchiolatura del melo, la cercospora della bietola, ruggine e oidio del frumento, la peronospora della cipolla. Invece, i modelli globali considerano il sistema come un'unica entità, esaminando nel dettaglio il patosistema da prevenire e ricercando una relazione diretta di causa ed effetto. Sono di questo tipo, ad esempio, i modelli per la previsione della peronospora di patata e pomodoro».

I componenti di un modello previsionale sono localizzazione dell’appezzamento (posizione esatta – areale di riferimento); caratteristiche del suolo; coltura, varietà e stadi fenologici corrispondenti; dati climatici; ciclo biologico del patogeno. «Per prima cosa si stabilisce una struttura digitale e standardizzata di dati in grado di immagazzinare e gestire tutte le informazioni necessarie al modello previsionale – ha aggiunto Cillis – poi si passa alla georeferenziazione dei confini dei campi, all'aggiornamento di tutte le informazioni fornite dall’azienda (storico delle rotazioni, gestione dei campi, rese) e al protocollo colturale».

I dati climatici rappresentano un elemento fondamentale per la modellistica previsionale. I modelli previsionali generano allerta rischio di attacco a seconda delle caratteristiche intrinseche. Il livello di rischio indica la probabilità del verificarsi l’infezione. L’informazione sul superamento della soglia di rischio e la fase fenologica consente di pianificare la strategia gestionale.

«Anche se i modelli previsionali possono simulare un determinato evento epidemico, contengono comunque alcuni limiti intrinseci dovuti al fatto che vi sono fattori altrettanto importanti che agiscono sull'incidenza ed evoluzione delle malattie (varietà, stadio di sviluppo, caratteristiche del terreno, ecc.) che i modelli non considerano – ha concluso Cillis – ma in un'ottica più ampia di gestione ponderata dei sistemi agricoli sono sicuramente in grado di rendere più efficiente l'uso dei fattori di produzione e ridurre l'incertezza nella definizione della strategia gestionale. Inoltre, sono un valido strumento per rispondere ai requisiti di sostenibilità ambientale chiesti dall'unione europea».

Strategie di distribuzione mirata nella nutrizione delle colture

«Per raccogliere e gestire tutte le informazioni raccolte in campo Topcon mette a disposizione degli agricoltori Tap (Topcon agriculture platform) una piattaforma dotata di un software cloud che permette di avere su un unico database le informazioni delle macchine, dei trattamenti, delle mappe dei produzione e dei dati agronomici – ha esordito il country manager di Topcon Agriculture Marco Miserocchi – questi dati possono essere raccolti automaticamente attraverso i modem che collegano i trattori con il software aziendale e allo stesso modo le mappe di prescrizione, cioè gli ordini di lavoro, possono essere reinviati alla macchina». Tutto questo automaticamente, sotto la supervisione del manager dell'azienda, che può essere l'imprenditore agricolo se adeguatamente formato o l'agronomo. Il software Topcon può gestire dati in entrata e in uscita provenienti da marche diverse di macchine agricole.
«Con l'agricoltura di precisione si possono risparmiare fino a 170 €/ha per un ciclo colturale – ha fatto notare Miserocchi – c'è un miglioramento della produttività (+3/10%), una riduzione dei tempi di utilizzo delle macchine e quindi dei costi (-5/10%) e un minor impiego di mezzi tecnici (0/10%)».
Si ma le piccole aziende come fanno a beneficiare dell'agricoltura di precisione? Servendosi dei contoterzisti. Oggi grazie agli incentivi per l'agricoltura 4.0 e alla Legge Sabatini c'è una defiscalizzazione del 50% sul costo delle macchine, quindi l'ammodernamento del parco macchine è possibile.
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La metodologia Ibf Servizi per concimazione e difesa a rateo variabile

La fertilizzazione a rateo-variabile consiste nell’applicazione sito-specifica delle unità fertilizzanti, studiando l’insieme di variabili che concorrono alla disponibilità dell’elemento nutritivo in esame. La metodologia di Ibf servizi per concimazione e difesa a rateo variabile prevede l’acquisizione e l’elaborazione di dati multi-sorgente, che correlati tra loro consentono di monitorare le variabili che concorrono alle interazione suolo-pianta-ambiente.

«La fertilizzazione a rateo variabile può essere di fondo e di copertura – ha spiegato l'agronomo di Ibf Servizi Daniel Seghieri – la prima prevede un piano colturale spazializzato che tiene conto della caratterizzazione della variabilità del suolo e del potenziale produttivo che definisce quanto quell'appezzamento può produrre. Inoltre, si basa sui dati meteorologici».

La prescrizione caratterizzata da una informazione cartografica viene convertito in formato macchina per applicazioni rateo-variabili. I sistemi di posizionamento Gps, le unità di controllo e gli attuatori consentono la distribuzione modulare del mezzo tecnico nel rispetto di quanto indicato dalla mappa di prescrizione. I protocolli di comunicazione standard come ISO 11783 consentono di registrare l’operazione di concimazione e generare documentazione puntuale all’interno del campo.

«Invece per le concimazioni di copertura si utilizzano immagini satellitari grazie alle quali si determinano gli indici di vigore e altri parametri biofisici che permettono di avere indicazioni sullo stato fisiologico generale della coltura – ha continuato Seghieri – appositi sensori prossimali quantificano il contenuto di clorofilla e flavonoidi. Integrando il tutto con dati meteo si può definire quanto azoto viene perso per lisciviazione o quanto viene rilasciato attraverso la mineralizzazione della sostanza organica del terreno. Le informazioni raccolte ed elaborate restituiranno le mappe di prescrizione».

Più o meno simile il discorso per la difesa a rateo variabile. La strategia Ibf si basa su  tre pilasti: acquisizione dei dati, modellistica previsionale e le visite in campo. Si arriverà anche in questo caso a elaborare mappe di prescrizione che informeranno non solo sulla quantità di fitofarmaci da utilizzare ma anche sulla finestra d'intervento ideale. I vantaggi, anche in questo caso sono notevoli. Ottimizzazione dei mezzi tecnici; riduzione dei costi dei mezzi tecnici; ottimizzazione nell’utilizzo dei macchinari; sostenibilità ambientale; miglioramento qualitativo delle produzioni; archiviazione dei dati per la calibrazione dei modelli e dei dati storici allo scopo di perfezionare la gestione dei sistemi colturali futuri.cereali a paglia
Deutz-Fahr: mezzi e sistemi evoluti per l'agricoltura 4.0

Deutz-Fahr produce trattori e macchine da raccolta, ma anche pacchetti per rendere l'azienda agricola sempre più connessa con assistenza tecnica, piattaforme e servizi vari. Un vero e proprio eco sistema digitale per gestire le flotte e i dati. Il Connected farming system è basato su quattro pilasti. Guida satellitare, gestione del parco macchine, gestione dei dati e connessione tra trattore e attrezzi con tecnologia Isobus.

«Il nostro sistema Sdf guidance è ormai giunto alla terza generazione – ha affermato il sales Italy marketing manager di Deutz-Fahr Vanni Ferrari – si basa su un modem dotato di accelerometro e una sim che permette di tenere il trattore sempre connesso. La scheda è multi network quindi permette di collegarsi alla rete migliore per lo scambio dati. La nuova antenna è compatibile con il satellite Galileo ed è dotata di un giroscopio a tre assi. La precisione è di 2 cm con segnale e di 5 cm in caso di perdita di segnale».

Due sono i sistemi di gestione delle flotte. Il Fleet manager light si basa su un Btm che attraverso un segnale bluetooth dialoga con uno smartphone o un tablet in cabina. I dati delle macchine. vengono trasferiti in tempo reale e poi rimbalzati in cloud al software aziendale. Il Fleet manager pro utilizza il modem della guida satellitare e permette di essere sempre connessi oltre a immagazzinare i dati storici.
Il terzo pilastro è il Data management che permette di gestire i dati ma anche di condividerli con persone esterne all'azienda. L'agronomo, l'acquirente del prodotto, o altri. La sicurezza dei dati è massima perché vengono solo trasferiti ma non salvati. infine, la tecnologia Isobus Tim di ultima generazione, grazie alla quale non solo il trattore dice all'attrezzatura cosa fare, ma anche l'inverso. Questo aumenta l'efficienza delle lavorazioni e aumenta la produttività.

Dati e mappe di prescrizione: opportunità per gli agromeccanici

La raccolta dei dati di campo e le lavorazioni di precisione rappresentano quindi un'opportunità per i contoterzisti, gli unici in grado di fornire questi servizi alle aziende di medie e piccole dimensioni.

«Ma perché l'Italia è così indietro nella rilevazione dei dati di campo – si è chiesto Roberto Guidotti del Servizio Tecnico di Cai – gli agromeccanici non utilizzano in pieno molti strumenti di cui sono dotate le loro attrezzature perché all'agricoltore non interessa o non vuole pagare un po' di più per il servizio. Serve quindi un cambio di mentalità, perché possedere i dati e saperli usare è una ricchezza».

Del resto le apparecchiature per telemetria e rilevamento dati incidono sempre meno sul costo orario complessivo: dall'1 al 2% per mietitrebbie e trince, dal 2 al 3% per le altre macchine da raccolta. «Esistono applicativi che consentono di inserire i parametri per elaborare una mappa di prescrizione a pochi euro/ha – ha insistito Guidotti – è chiaro che le macchine devono essere pienamente compatibili».

 

Difesa e concimazione dei cereali a paglia: somministrare la dose ideale è possibile - Ultima modifica: 2021-02-15T17:22:13+01:00 da Simone Martarello

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