Vocazionalità e semina a rateo variabile. La precisione comincia da qui

vocazionalità
Gestire in modo variabile la somministrazione degli input di produzione è fondamentale per praticare un'agricoltura redditizia e sostenibile. Durante il primo webinar di formazione dell'accademia del contoterzista si è parlato delle tecnologie utili per valutare l'idoneità di un terreno a una determinata coltura
Aumento delle rese e della qualità dei raccolti, riduzione dell'uso dei fattori produttivi e quindi dei costi. Incremento della competitività aziendale e della sostenibilità ambientale. Fattore quest'ultimo, sempre più importante per soddisfare gli standard del Green deal europeo. Come? Con l'agricoltura di precisione che parte dalla valutazione della vocazionalità di un terreno, continua con la creazione di mappe di variabilità e con la semina a rateo variabile. In pratica si coltiva la coltura giusta, nel posto giusto, al momento giusto.
Di questo si è parlato durante il primo dei tre appuntamenti formativi in streaming organizzati dall'Accademia del contoterzista, la piattaforma creata da Edagricole e Cai per stimolare la crescita culturale degli agromeccanici e degli agricoltori su un argomento specifico come l’agricoltura digitale, avvalendosi della conoscenza scientifica, tecnica e pratica di Ibf Servizi, la società creata da Bonifiche Ferraresi per la fornitura di servizi di agricoltura di precisione.

1. Pisante: «La nuova Pac premierà gli agricoltori "precisi"»

«La mappatura dei terreni utilizzando i dati raccolti tramite sensori, foto satellitari e centraline sarà al centro degli eco schemi della nuova Pac – ha spiegato il docente dell'Università di Teramo e componente del comitato scientifico di Ibf Servizi Michele Pisante – e dato che non tutte le aziende agricole saranno in grado di dotarsi delle tecnologie necessarie per produrre questi dati il ruolo dei contoterzisti sarà sempre più centrale, assieme a quello di altri tecnici specializzati nell'agricoltura di precisione».
«Per avere una mappa di vocazionalità affidabile servono da tre a cinque anni di monitoraggio – ha sottolineato Pisante – la stima può essere fatta su scala spaziale utilizzando foto satellitari o raccolte con un drone, abbinate a indici di vigore. Poi si può fare una stima del potenziale produttivo con mappe di resa alla raccolta». Ma questo è un risultato ancora parziale, perché la vocazionalità è fatta di efficienza, produttività e redditività.
«Il ciclo che porta alla mappatura delle rese, alle decisioni e a tutte le agro pratiche contribuiscono alla definizione di mappe di prescrizione – ha continuato il presidente del Centro di ricerca e formazione in agronomia e scienze colturali dell'ateneo abruzzese – che sono caratterizzate da analisi continue di risultati, dall'evoluzione della coltura, quindi dalla pianificazione degli interventi e l'applicazione in campo. Questi processi non possono più essere condotti con approcci analogici o peggio ancora manuali – ha ribadito Pisante – c'è la necessità di inserire nei sistemi di agricoltura di precisione un collegamento continuo che trasferisca le informazioni in tempo reale in tutte le fasi della produzione: dalla semina alla raccolta. Questo lavoro può essere fatto dai contoterzisti con l'utilizzo di macchine dotate di tecnologie avanzate».
Nella lista di potenziali pratiche agricole che saranno supportate da eco schemi nella futura Pac c'è il miglioramento dei suoli per aumentare la fertilità e diminuire l'erosione (agricoltura conservativa, copertura permanente, semina diretta), della qualità dell'acqua (ridurre la dispersione di nitrati) e dell'aria (limitare la produzione di ammoniaca). «Questi risultati possono essere già ottenuti dagli agricoltori italiani, o direttamente o con l'ausilio dei servizi erogati dai contoterzisti – ha concluso Pisante – le aziende agricole che adotteranno un processo produttivo a impatto ambientale ridotto saranno premiate dalla nuova Pac e la vocazionalità è la base da cui partire per ridurre l'utilizzo di fertilizzanti e agrofarmaci».

2. Ibf Servizi: raccolta e interpretazione dei dati

La filiera cerealicola riveste un ruolo chiave nel panorama agricolo italiano, sia per l’estensione delle superfici coltivate sia per l’indotto economico dell’intera filiera agroindustriale. E proprio su questa Ibf Servizi ha concentrato l'attenzione per la realizzazione di strumenti di supporto alle decisioni. Il metodo si basa su un'analisi multi-temporale attraverso mappe satellitari e di resa e un'analisi multi criteriale suolo-pianta-atmosfera.
«Si parte con un'analisi del contesto aziendale – ha detto il tecnico di Ibf Donato Cillis – poi si passa a definire gli obiettivi e si identificano gli strumenti adatti per raggiungerli. Quindi si pianificano le attività e si raccolgono i dati, si analizzano e in base alle informazioni che questi forniscono si definiscono le azioni da compiere. Infine, si verificano i risultati. L'approccio di Ibf è cercare di gestire la variabilità di campo attraverso l’individuazione dei fattori limitanti l’espressione fenotipica di una coltura e la successiva definizione della strategia gestionale».
La scelta varietale è la prima azione legata alla strategia gestionale che utilizza informazioni sull’idoneità/potenziale produttivo. Le caratteristiche agro-climatiche dell’areale di coltivazione e le esigenze del mercato influenzano la scelta varietale. Le caratteristiche varietali concorrono nell’analisi alla definizione della densità ottimale di semina.
«Per arrivare alla definizione della densità di semina ottimale i tecnici Ibf utilizzano dati agro-meteo storici – ha aggiunto Cillis – monitorano le anomalie stagionali per avere elementi idonei per rettificare le densità di semina prestabilite. Inoltre, il monitoraggio costante rappresenta un elemento utile nella pianificazione delle attività aziendali e nella definizione della finestra utile di intervento».
Infine, la prescrizione caratterizzata da una informazione cartografica viene convertita in formato macchina per applicazioni rateo-variabili. «I sistemi di posizionamento Gps, le unità di controllo e gli attuatori consentono la distribuzione modulare del seme nel rispetto di quanto indicato dalla mappa di prescrizione – ha specificato il tecnico – i protocolli di comunicazione standard come Iso 11783 consentono di registrare l’operazione di semina e generare documentazione puntuale all’interno del campo».

3. I vantaggi della variabilità per contoterzisti e agricoltori

Roberto Guidotti del Cai ha fatto un po' di cronistoria dell'agricoltura di precisione per poi spiegare come la variabilità di un appezzamento possa essere trasformata in opportunità. «Dove la terra costa molto come in Italia – ha ragionato Guidotti – più che adattare la coltivazione alle caratteristiche del terreno conviene correggere aumentando l'intensità dei fattori di produzione nei punti deboli per aumentare le rese».
«E tra tutti i mezzi tecnici quello che meno dipende da fattori esterni è il seme – ha rimarcato Guidotti – che possono essere ambientali per i fertilizzanti, strutturali per l'irrigazione o condizionati dal regime di coltivazione convenzionale o biologico per gli agrofarmaci. Per ogni coltura esistono diversi livelli di densità d'impianto, in relazione sia alla cultivar sia alla fertilità del suolo. Combinando le diverse esigenze è possibile impostare l'investimento tenendo conto di entrambe le variabili: partendo dalla mappa di produzione è possibile elaborarne una di prescrizione per la gestione della semina».
Oggi esistono seminatrici molto sofisticate per la semina a rateo variabile, ma anche seminatrici tradizionali possono essere adattate allo scopo attraverso kit di trasformazione che sostituiscono la trasmissione originale. «In quest'ultimo caso però serve però l'emissione di un nuovo manuale Ce con le modifiche apportate – ha avvertito Guidotti – quindi bisogna valutare se conviene adattare o acquistare una macchina nuova già predisposta per il rateo variabile».
Per gli agromeccanici gestire una coltivazione con semina a rateo variabile significa ridurre lo stress dell'operatore e le perdite di tempo per verifiche, oltre ad avere una maggior autonomia del cantiere. Per gli agricoltori il rateo variabile significa risparmio sulla quantità di seme impiegato, maggiori rese nelle zone meno produttive e una maggior qualità. Quest'ultima porterà anche a una maggior quotazione del prodotto sul mercato. L'aumento di resa con la semina a rateo variabile è stata verificata soprattuto su mais, girasole e sorgo, mentre sui cereali autunno-vernini sembra influenzare più la qualità. «Il maggior costo della semina a rateo variabile – ha concluso Guidotti – viene ampiamente ammortizzato dal risparmio di seme e dalla maggiore resa».

4. La tecnologia Isotronic di Maschio Gaspardo

Big data, 5G, cloud computing, IoT, intelligenza artificiale, realtà aumentata, blockchain. Tutti elementi che contribuiscono a creare l'agricoltura di precisione e che saranno sempre più presenti nei campi.
«Per questo Maschio Gaspardo ha deciso di investire nella tecnologia Isotronic – ha detto il product manager semina e digital farming dell'azienda veneta Pier Alberto Gobbo – quindi comunicazione isobus e trasmissione elettrica, centraline che raccolgono dati e li trasferiscono ai monitor dei trattori. Un flusso standardizzato di dati che diventa disponibile per tutte le piattaforme di digital farming oggi presenti sul mercato. In questo modo l'agricoltore può definire le proprie strategie di campo».
Le applicazioni di Maschio Gaspardo per la semina di precisione si utilizzano soprattutto per mais e colture specializzate. Ma sono utili e apprezzate anche per la semina in linea, come quella dei cereali perché generano dati, permettono la tracciabilità. Su tutte il "task controller variable rate" che setta la macchina e le permette di eseguire automaticamente la distribuzione a rateo variabile (del seme ma anche del concime) in base alla mappa di prescrizione. C'è poi il "section control" che disattiva automaticamente la distribuzione di input in caso di sovrapposizioni.

5. Compattamento del suolo, le soluzioni Bkt per ridurlo

«Nelle campagne si tende a usare lo stesso set di pneumatici per diverse lavorazioni, una necessità soprattutto per le piccole aziende – ha fatto notare il field engineering di Bkt Europe Yuri D’Antilio – ma contoterzisti e agricoltori devono sapere che scegliere gli pneumatici più adatti a ogni situazione porta un minor impatto ambientale, un risparmio di combustibile, allunga la vita delle coperture e soprattutto compatta meno il terreno quindi aumenta le rese».
La compattazione del terreno diminuisce aumentando l'area di contatto del pneumatico con il terreno. Questa aumenta riducendo la pressione di gonfiaggio. Quindi Bkt ha cercato di realizzare prodotti che permettano identiche capacità di carico a pressioni di gonfiaggio inferiori. Così è nata la tecnologia VF, che con l'utilizzo di nuovi materiali e soluzioni è in grado di resistere alle sollecitazioni tipiche a cui va incontro uno pneumatico meno gonfio, cioè un sovraccarico della struttura, in particolare nella zona del tallone, del fianco e del battistrada. I test hanno dimostrato che gli pneumatici VF riducono lo sprofondamento medio fino al 26%. Questa tecnologia è disponibile per i trattori ma anche per cisterne e rimorchi.

 

Vocazionalità e semina a rateo variabile. La precisione comincia da qui - Ultima modifica: 2021-01-27T17:06:57+01:00 da Simone Martarello

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