Girasole italiano, quale prezzo?

Dall'Apima Ancona un appello per salvaguardare una coltura importante per l'areale marchigiano

La realtà marchigiana è costituita da diversi fattori, tra i quali di vitale importanza troviamo:

  1. fra le colture erbacee più importanti abbiamo quella del girasole, che ha preso molto spazio dopo la dismissione bieticola degli anni 2000, fino ad occupare oltre 40.000 ettari nel periodo 2010-2015;
  2. negli ultimi anni, per motivi di rotazioni colturali, ma soprattutto per un’assenza di chiaro interesse da parte del mercato nei confronti di questo raccolto, stiamo assistendo ad un lento ed inesorabile declino della coltura, nonostante si legga che l’olio di girasole ha un crescente interesse a livello mondiale;
  3. ultimamente, grazie a un’evoluzione del panorama varietale (alti oleici) e a un utilizzo più efficace dei mezzi tecnici, stiamo attenendo rese più alte non solo di semi, ma anche di olio per ettaro;
  4. la diminuzione di attrattività della cultura deriva essenzialmente da una mancanza di un meccanismo chiaro sulla definizione dei prezzi, poiché ultimamente succede che veniamo liquidati su un prezzo medio senza riferimenti a un periodo specifico e soprattutto con assenza di quotazioni nazionali.

Assistiamo a fluttuazioni del mercato, a volte molto importanti, che però non si ripercuotono minimamente sulle nostre liquidazioni… ma vorremmo lanciare un messaggio: “perché non replicare una situazione di filiera come avviene su altre colture? Come ad esempio il grano?”.

Apima Ancona

Girasole italiano, quale prezzo? - Ultima modifica: 2021-01-25T13:40:26+01:00 da Il Contoterzista

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