Si è tenuta il 23 marzo a "Il Tesoro Living Resort" di Rivalta sul Mincio la 89ª Assemblea pubblica di Confai Mantova, un appuntamento di grande rilevanza per il settore agromeccanico e agricolo.
Uno dei temi centrali dell’assemblea è stato il problema della carenza di manodopera qualificata, che secondo un sondaggio condotto tra gli associati preoccupa l’85% delle imprese. «Non possiamo ignorare il fatto che la difficoltà di reperire operatori specializzati stia diventando un ostacolo serio per il futuro del settore» ha sottolineato Marco Speziali, presidente di Confai Mantova. I profili più richiesti sono quelli di operatori di macchinari agricoli, meccanici, agronomi e tecnici digitali. A tal proposito, è emersa la necessità di un maggiore investimento nella formazione. Il relatore Enrico Dallabella, manager in finanza, controllo, formazione e direzione strategica per le Pmi, ha evidenziato che «la formazione non è un costo, ma un investimento strategico per la competitività delle imprese». La tavola rotonda ha approfondito anche l’importanza del welfare aziendale, con l’intervento della consulente del lavoro Elena Storti, che ha illustrato soluzioni per migliorare il benessere dei lavoratori nelle aziende agromeccaniche.
Nel corso dell’assemblea si è parlato anche di innovazione, tema sempre più cruciale per il comparto agricolo. Speziali ha ribadito la necessità di un maggiore sostegno politico ed economico per il settore: «Le imprese agromeccaniche sono un pilastro fondamentale per l’agricoltura, ma servono politiche più incisive per favorire la transizione tecnologica e la sostenibilità».
Un altro punto cruciale è stato il riconoscimento del ruolo dell’imprenditore agromeccanico, tema su cui Cai Agromec si batte da anni. «Il nostro comparto – sottolinea Gianni Dalla Bernardina, presidente nazionale di Cai Agromec - merita il giusto riconoscimento a livello istituzionale, perché è grazie al lavoro degli agromeccanici che il settore agricolo può mantenersi competitivo. Un passo avanti è stato fatto con l’istituzione di alcuni albi regionali, tra cui quello della Lombardia, ma stiamo lavorando con la politica affinché possa essere istituito l'albo nazionale inclusivo per rispondere alle necessità del nostro comparto».