Strautmann, un nuovo brand in casa Save

Spandiletame Strautmann: da quest’anno nei campi italiani grazie alla partnership con Save
Nel portafoglio prodotti dell’azienda brianzola entra il marchio tedesco noto soprattutto per spandiletame e carri autocaricanti

Una nuova falciacondizionatrice, aggiornamenti importanti sulle rotopresse ma soprattutto un nuovo marchio da gestire e diffondere in Italia: sono le novità per il 2026 raccontate da Nicolò Roveda, patron di Save, nel tradizionale incontro con la rete vendita e la stampa di settore, svoltosi alla cascina Bergamina di Verderio Inferiore (Lc). Come sempre, nella splendida cornice della tenuta di famiglia non si è andata in scena una semplice presentazione al computer, ma una dimostrazione pratica dell’efficienza delle macchine, messe in campo dai tecnici di Save con l’aiuto di Mc Cormick, che ha prestato una decina di trattori all’importatore lombardo.

Nuova opzione (di lusso) per lo spandimento

Partiamo da quella che è senz’altro la novità di maggior rilievo, ossia l’ingresso, nel portfolio di Save, del marchio Strautmann, che fa capo a un’azienda tedesca (origini e sede in Bassa Sassonia) ancora a conduzione famigliare, specializzata in sistemi di trasporto: carri, carri autocaricanti, spandiletame e carri miscelatori. Mezzi realizzati secondo alte specifiche: una costante, del resto, per i marchi gestiti dal gruppo della famiglia Roveda.

Grazie a una pesa dinamica, gli spandiletame serie VS e PS possono fare distribuzione a dosaggio variabile

Il primo carro scelto per cominciare a diffondere il marchio sul mercato italiano è lo spandiletame a due assi, serie VS e PS. La prima comprende quattro modelli a due assi, con peso complessivo compreso tra 12 e 23 tonnellate, mentre i PS sono offerti in due modelli (24 e 34 tonnellate). Buona parte dei componenti, come l’assale tandem o il sistema di spandimento, sono comuni, quantomeno nel principio. È il caso della distribuzione a doppio disco, montata di serie su entrambe le gamme. È composta da due rulli fresanti orizzontali, che frantumano il materiale, e da due dischi rotanti, sulla falsariga dello spandiconcime granulare, per la distribuzione in campo. Il sistema, spiega Save, è ottimo, oltre che per letame, anche per fanghi, digestato solido, calce, pollina e altro ancora.

Particolare dei piatti di distribuzione su spandiletame serie PS

Soprattutto, i carri possono essere dotati di sistema di pesatura in continuo, che abbinato alla connessione Isobus (a richiesta) rende possibile una distribuzione di fertilizzanti solidi organici a dosaggio variabile, sulla base di mappe di prescrizione. «Fertilizzare con il solo prodotto minerale non è più sufficiente, è come dare un bicchier d’acqua a una persona che muore di sete. Una buona concimazione organica, effettuata con il giusto strumento, viceversa può correggere i difetti del terreno e migliorare le produzioni, ripristinando una fertilità naturale compromessa dalla riduzione di sostanza organica nel suolo», ha spiegato Nicolò Roveda.

Il carro foraggero è la seconda macchina Strautmann commercializzata in Italia da Save

Il secondo prodotto Strautmann importato in Italia è la serie Magnon: carri foraggeri da 8 a 11 metri cubi con pick up a denti in gomma (per non danneggiare il cotico erboso e ridurre la raccolta di sassi) e rotore di trinciatura elicoidale a otto stelle, per un totale di 52 lame, con lunghezza di taglio minima di 3,5 cm. Il sistema Continuous Flow, ha spiegato il patron di Save, trasferisce il prodotto dal pick up al rotore in modo uniforme, senza picchi, migliorando le prestazioni e assicurando una trinciatura omogenea su tutta la larghezza dell’andana. «Il sistema di compattamento del foraggio a paratia - ha concluso Roveda - aumenta invece la capacità di carico rispetto a un carro tradizionale».

Tra le particolarità dei Magnon ricordiamo il fondo in legno per materiali corrosivi e la possibilità di utilizzarlo come un normale dumper, rimuovendo la parte frontale con pick-up e bocca di introduzione. «Si tratta di una soluzione versatile, che aumenta le ore annue di impiego, e può rappresentare un ottimo ripiego per un contoterzista. Per esempio, nella raccolta di materiali pericolosi per una trinciacaricatrice, come i residui di lavorazione, che siano stocchi o altro. In quei casi il rischio di raccogliere sassi è molto alto e sappiamo bene quali danni può provocare una pietra al rotore della trincia».

Da Sip una barra Heavy Duty

Dalla slovena Sip una nuova falciacondizionatrice tripla per applicazioni gravose

Si chiama Disc HD 1000 (o 1100, a seconda della larghezza di lavoro: da 9,2 a 10,7 metri) l’ultima nata in casa Sip, ditta slovena che già da anni importa in Italia tramite Save. La sigla HD che affianca il nome sta, come facile immaginare, per Heavy Duty. Serve a distinguere le macchine realizzate secondo gli standard più alti, per un uso professionale o in conto terzi, dalle Robust, dedicate alla media azienda, e dalle Agile (versione da montagna). Anche nelle falciacondizionatrici, oggi, regna l’elettronica e infatti la Disc HD è fornita con connessione Isobus, regolazione tramite display della posizione delle barre frontali e posteriori, della larghezza di lavoro e così via. Per esempio, l’operatore può modificare la posizione della barra posteriore per evitare eccessive sovrapposizioni durante le svolte senza interruzione del taglio.

Grazie all’andanatore (optional), le Disc HD possono depositare tutto lo sfalcio in una sola andana, oppure in un’andana centrale e una laterale (destra o sinistra)

Il sistema è naturalmente composto da tre testate, due posteriori e una anteriore, per larghezze di lavoro che sfiorano gli 11 metri e rese fino a 20 ettari l’ora. Da notare, tra i vari dispositivi, la sicurezza idraulica, che si aggiunge al bullone di rottura, e la regolazione telescopica della larghezza operativa. A richiesta, è disponibile un nastro convogliatore, per unificare le andane in una o due colonne, riducendo i passaggi di un’eventuale trinciacaricatrice incaricata della raccolta.

 

La serie V di McHale si rinnova

Nuovo modello 960 per la gamma V8 di McHale

Anche McHale, altro prestigioso marchio commercializzato da Save, ha introdotto qualche novità per il 2026. Le principali riguardano la serie V (V6 e V8), che si arricchiscono di due nuovi modelli (V6760 e V8960), descritti dal costruttore come completamente automatici. Per esempio, nella gestione dell’ingolfamento, su cui il sistema interviene in autonomia.

Pick up a cinque ranghi con camme oppure, su richiesta, a sei ranghi senza camme, in grado di migliorare l’alimentazione dell’infaldatore

Anche sugli altri modelli V6 e V8 sono state introdotte alcune migliorie. Seguendo il percorso del fieno, partiamo dal pick-up, disponibile in versione standard, con camme e cinque ranghi di denti, o in allestimento a sei ranghi senza camme (optional) per un’alimentazione più rapida del rotore. Troviamo poi un nuovo fondo flessibile a regolazione automatica: permette il passaggio di grossi volumi di fieno, riducendo i rischi di ingolfamento e migliorando l’uniformità delle balle.

 

Rifatto il sistema di legatura per rendere più agevole la sostituzione della bobina

Allo stesso scopo sono state ingrandite le coclee laterali ed è aumentato il diametro del rotore, che può, come da tradizione, essere uno stellare semplice o munito di lame (15 o 25, in quest’ultimo caso selezionabili a gruppi di 13).

Per il resto, le rotopresse serie V rimangono bene o male inalterate: sono sempre caratterizzate da camera di pressatura a una o tre cinghie, controllo della densità della balla fin dall’inizio della formazione della medesima e legatura a pellicola o a rete (rivista, quest’ultima, per facilitare il caricamento della bobina). Sul fronte dell’elettronica è prevista la connessione Isobus con due terminali Mc Hale: Iso Play 12 o il nuovo Iso Play 6, particolarmente economico e dunque adatto anche a piccole aziende, sprovviste di trattori Isobus-ready.

Crescita d’interesse costante per le rotopresse con fasciatore della serie Fusion, dotate di un sistema di trasferimento della balla brevettato, per ridurre i tempi morti tra fasciatura e formazione della nuova balla

 

Strautmann, un nuovo brand in casa Save - Ultima modifica: 2025-10-27T08:56:06+01:00 da Roberta Ponci

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome