Fagiolini, il fascino della precisione

Roberto Fagiolini
Roberto Fagiolini a Piombino (Li) è assolutamente convinto dei benefici del precision farming. E ci spiega perché

Più volte in questa rubrica abbiamo sottolineato che avere passione è condizione sine qua non per fare l’agromeccanico. Probabilmente più di altre tipologie di lavoro. E questa “regola” la segue anche Roberto Fagiolini, giovane agromeccanico di Piombino, in provincia di Livorno, così come l’ha seguita anche suo padre Paolo Fagiolini, fondatore dell’azienda. «Mio padre ha fondato l’azienda per pura passione, perché era per lui un po’ come un secondo lavoro – conferma Fagiolini –. Quando poi sono rientrato dal servizio militare nel 1998, mi sono dedicato all’azienda a tutti gli effetti. Perché era la cosa che mi piaceva di più e non avevo bisogno di andare a cercare lavoro fuori. In seguito, la passione mi ha coinvolto sempre di più e da lì ho cercato di crescere ogni giorno, basandomi su tecnologie e mezzi nuovi e investendo in macchine tecnologicamente sempre più avanzate. E oggi credo di aver fatto un bel lavoro».

La società nasce quindi come conto terzi e per quanto oggi sia presente anche un’azienda agricola, l’attività principale rimane il conto terzi e riguarda soprattutto mietitrebbiatura (circa 1.500 ettari) e aratura/semina (900-1.000 ettari). «Si tratta di una situazione in continua evoluzione, anno dopo anno – puntualizza Roberto – che comporta tanto sacrificio, ma che dà anche tante soddisfazioni, quindi speriamo di non fermarci».

L’aratura è una delle attività più importanti dell’azienda di Fagiolini
Challenger MT765E, usato soprattutto per i lavori di aratura

Le colture principali sono naturalmente i cereali, grano duro in primis, e il girasole, ma da qualche anno Fagiolini lavora anche sui legumi (piselli, ceci e lenticchie), dove ha creato una vera e propria filiera. Le lavorazioni sono tutte quelle classiche che vanno dalla preparazione del terreno alla raccolta (esclusa la fienagione, che nel Livornese è praticamente assente). «Come lavorazioni del terreno l’aratura è l’attività principale – spiega Fagiolini – perché in zona prevalgono terreni abbastanza argillosi e se non ari, rischi di incorrere in situazioni di ristagno idrico e di forte presenza di infestanti. Comunque effettuiamo anche minima lavorazione, ma non semina su sodo».

Ma veniamo alla peculiarità dell’attività di Roberto Fagiolini, per la quale ha ricevuto il premio di Contoterzista dell’Anno 2024 Categoria Precision Farming. «Ho cominciato a seguire l’agricoltura di precisione quando ho acquistato il Challenger MT765E con la guida satellitare e grado di precisione Rtk. Questa tecnologia mi ha molto affascinato fin da subito, per cui nel giro di due o tre anni ho configurato tutte le macchine che ho acquistato e che avevo nel parco macchine con la stessa guida (Topcon, ndr), in modo da poterle interfacciare tutte. Sembrerà strano, ma la sola guida satellitare ti fa risparmiare molto in termini di tempi di lavoro e ti semplifica la vita».

Non solo guide satellitari

Attualmente Fagiolini ha sei guide satellitari, una per ogni macchina, compreso lo spandiconcime con il quale effettua la concimazione a rateo variabile. Perché Fagiolini non si è fermato alla sola guida satellitare... «Per ora il rateo variabile lo sto usando principalmente per le concimazioni in azienda, ma ho cominciato a fare qualcosa anche per le semine, anche se è un mondo un pochino più complicato. La concimazione a rateo variabile invece sono ormai sei anni che la sto portando avanti, con ottimi risultati. Tra l’altro per lo spandiconcime ho installato anche la funzione automatica di svolta a fine campo e questo semplifica il lavoro perché, una volta tracciata la linea, riesco a passare anche più volte nell’arco dell’anno sempre nel solito punto, comprese le svolte a fine campo».

«Secondo me il precision farming è il futuro dell’agricoltura – continua Fagiolini – e siamo arrivati a un livello molto alto, soprattutto con gli spandiconcime. Se si pensa che il concime oggi (ottobre 2024, ndr) costa circa 60-70 € al quintale, bisogna cercare il più possibile di non sprecarlo e di collocarlo dove veramente la coltura ne ha bisogno. Senza dimenticare che i fertilizzanti dispersi inutilmente nel terreno sono fonte di inquinamento e danneggiano l’ambiente. Quindi, con lo spandiconcime a rateo variabile, le mappe di prescrizione e il precision farming in generale, secondo il mio punto di vista si risparmia, perché si concima con meno quintali e più qualità, ottimizzando così lo sviluppo della coltura e il successivo raccolto».

Sappiamo però che non tutti gli agricoltori sono disposti a pagare questo “servizio” agli agromeccanici. «Io come terzista propongo a tutti i miei clienti un pacchetto “di precisione” onnicomprensivo – risponde Fagiolini – che include cioè preparazione del terreno, semina, concimazioni, trattamenti, fino alla raccolta. In questo modo voglio fare capire loro che alla fine dei conti risparmiano e sto vedendo che quelli che negli ultimi anni mi hanno seguito ne stanno traendo beneficio. Il mio consiglio, quindi, è intraprendere questa strada come l’ho intrapresa io, perché consente meno ore di lavoro e tanti benefici in più».

Macchine, poche ma buone

Il parco macchine di Fagiolini non è di quelli più numerosi, ma anche qui c’è una spiegazione. «Non ho molti trattori o mietitrebbie perché voglio che si ripaghino bene, quindi devono lavorare dalla mattina alla sera e questo oggi è l’unico modo per ripagare il costo delle macchine. Per questo ho una sola mietitrebbia, anche se abbastanza grande, e due mesi fa ho comprato un trattore gommato da 400 cavalli (Massey Ferguson MF 8740), che va ad aggiungersi al Challenger cingolato e ad altri tre trattori di media potenza». Come attrezzature troviamo aratri, coltivatori, erpici, irroratrici (una portata e una semiportata) e tre seminatrici a righe, una da 6 metri (per il Challenger) e due da 3 metri, tutte predisposte per il rateo variabile. C’è anche una seminatrice di precisione, utilizzata da Fagiolini per cece e girasole.

Erpice rotante Energy della romagnola Celli

Per quanto riguarda l’attività sindacale, basta dire che Fagiolini è consigliere dell’associazione di Livorno (Confai Livorno, aderente a Cai Agromec) per capire quanto creda nel ruolo del sindacato anche nel mondo agromeccanico. Riserviamo, allora, la chiusura alla questione sempre delicata della manodopera. «Premesso che purtroppo è sempre più difficile trovare manodopera qualificata nel nostro settore – conclude Fagiolini – io ho solo un dipendente fisso, perché assumerne un secondo oggi avrebbe costi troppo alti. Quindi, finché riesco da solo, continuo così, sperando che mio figlio, che sta venendo su abbastanza velocemente, mi possa dare una mano prima possibile».

Fagiolini, il fascino della precisione - Ultima modifica: 2025-01-20T13:04:21+01:00 da Francesco Bartolozzi

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