Pöttinger è una realtà forse non tra le più diffuse, nel nostro Paese, ma certamente tra le più interessanti per qualità delle macchine e attenzione ai dettagli. È una realtà in crescita, anche: i 366 milioni di fatturato del 2020 sono diventati 405 nel 2021, e non è certo poca cosa. Merito della già citata qualità dei prodotti, ma anche della scelta di ampliare la propria sfera d’azione al di là delle macchine da fienagione, che sono da sempre l’ambito di lavoro di questa solida realtà austriaca, forte di quasi duemila dipendenti, di cui 1.100 assunti in Austria. Dall’agosto scorso, dunque, il marchio di Grieskirchen tratta anche attrezzi per il diserbo meccanico, mentre amplia ulteriormente la gamma per la lavorazione del terreno con alcune novità di rilievo. Le novità a dire il vero sono in diversi settori del listino Pöttinger, a testimoniare una voglia di investire e crescere che spiega i prestigiosi risultati raggiunti nel corso dell’anno. Per il mercato italiano sono state presentate, come d’abitudine, in una giornata organizzata a beneficio dei concessionari e della stampa presso la sede di Polignano, in provincia di Piacenza. Vediamole in sintesi, partendo dal settore d’elezione di questo marchio.
Impress e Jumbo
La fienagione – intesa come barre di sfalcio, ranghinatori, rotopresse e carri autocaricanti – vale infatti, da sola, il 61% del fatturato, a dimostrare la vocazione originaria di questo gruppo. Due le novità principali nel settore: il restyling della Impress 3000 e quello del carro autocaricante Jumbo.
Partiamo dalla rotopressa: lanciata ex novo cinque anni fa, è stata sottoposta a un aggiornamento piuttosto approfondito nel corso dell’anno, che ha riguardato in primo luogo la pressione interna alla camera di pressatura, aumentata del 20%. Cambiato anche il dispositivo di legatura, con sistema di frenatura idraulica per la bobina e un alloggiamento che rende possibile utilizzare indifferentemente pellicola o rete, anche sulla versione a camera variabile. Che vanta tre modelli; con i due a camera fissa e i tre con fasciatore rappresentano la gamma Impress.
I carri autocaricanti non sono particolarmente diffusi nel nostro paese, eccezion fatta per l’Alto Adige, ma la loro notorietà è destinata ad aumentare nel tempo. Pöttinger ne produce ben 57 modelli diversi, a ricordare una vocazione che arriva da lontano. Il Jumbo 7000, uno dei suoi capisaldi, è stato completamente ridisegnato. Per esempio, nello sportello anteriore mobile: soluzione che aumenta il volume del carro di oltre quattro metri cubi a parità di dimensioni. Si tratta di un sistema brevettato, dotato anche di sensore di carico e dispositivo per la compressione del foraggio. Rifatta totalmente anche la trasmissione, che diventa in grado di sopportare l’abbinamento con trattori fino a 500 cavalli. Nuovo anche il gruppo di taglio, con rotore da 48 coltelli per una lunghezza del prodotto di 3,4 cm. Ripensati, infine, il pick-up e lo scaricamento, la cui velocità è aumentata di un terzo e permette di vuotare il carro in circa un minuto.
Lavorazione del terreno
Da ormai quindici anni Pöttinger ha affiancato la lavorazione del terreno alla fienagione. In questo ambito segnaliamo due novità da non trascurare.
La prima riguarda l’erpice pieghevole Lion, pensato per applicazioni gravose e trattori fino a 500 cavalli, grazie ai suoi 6 metri di larghezza. La trasmissione avviene tramite presa di potenza a 750 o mille giri, con albero cardanico e cambio a due velocità che assicurano un regime di rotazione dei rotori compreso tra 320 e 429 rpm. A protezione del sistema è stata posta una frizione di sovraccarico che si innesta a 2.200 Nm. Lion dispone inoltre di una piastra di livellamento brevettata, mantenuta a distanza costante dal terreno dal rullo di trascinamento in modo indipendente dalla profondità di lavoro scelta. Per i rulli, infine, sono disponibili come sempre diverse opzioni, dalle varie versioni packer ai più classici rulli a gabbie e simili.
Secondo attrezzo degno di nota è la Aerosem 6002 FDD, seminatrice con tramoggia frontale riprogettata. Il suo volume è compreso tra 1.700 e 2.400 litri. Il tank dispone di un coperchio continuo ermetico per lavorare in pressione e può ospitare soltanto seme oppure seme e concime. In ogni caso il prodotto è comunque trasportato tramite gli stessi canali (soluzione detta Single Shoot), così da deporre il fertilizzante in prossimità del seme. Grazie alla sua versatilità, può fare semina e concimazione oppure semina con due prodotti diversi in un solo passaggio. Da notare anche la testina intelligente ID, che apre e chiude i canali di semina in base alle impostazioni del terminale e può anche regolare la distanza tra le file. Tra gli optional è disponibile il sistema di monitoraggio della caduta del seme.
Aerosem è una seminatrice da abbinare a un erpice rotante. Pöttinger ha però rinnovato anche la sua pneumatica Terrasem, con larghezza di lavoro tra 3 e 6 metri e sistema di trasporto unico (Single Shoot), doppio (Double Shoot) o misto, così da poter depositare seme, seme e fertilizzante, seme e microgranulato, una seconda semente o una coltura intercalare. Per i modelli Terrasem Z è previsto il serbatoio in pressione con suddivisione 60:40 e possibilità di utilizzare l’intera tramoggia per il seme.
La gamma si amplia
Dall’agosto scorso il marchio di Grieskirchen produce anche attrezzi per la protezione meccanica delle colture. Sarchiatrici, rompicrosta e strigliatori sono venduti con i colori del gruppo e con i nomi di Flexcare, Rotocare e Tincare, grazie alla partnership con la ditta austriaca Cfs, entrata a far parte della galassia Pöttinger nella primavera scorsa.
Chiudiamo questa veloce panoramica con un tema poco dibattuto, ma fondamentale in alcuni paesi, ovvero la strage di animali selvatici che lo sfalcio dell’erba può provocare in determinate condizioni. Secondo le stime peggiori, fa notare Pöttinger, fino a 200mila selvatici (fagiani, lepri ma anche cuccioli di capriolo) perdono la vita ogni anno sotto le lame delle falciatrici in Germania, 25mila nella sola Austria. Ciò causa, oltre che un evidente danno ambientale, un potenziale rischio per i foraggi, qualora dovessero essere contaminati dai cadaveri e successivamente insilati. Per ovviare a questa situazione Pöttinger ha ideato il Sensosafe, una barra con sensori ottici in grado di rilevare la presenza di animali acquattati tra la vegetazione, sollevando la falciatrice in meno di mezzo secondo dal segnale di allarme. La larghezza operativa va da 3 a 10 metri, per adattarsi a cantieri di sfalcio di ogni dimensione.