Quello della Mother Regulation (MR) non è certo un argomento nuovo per questa rivista, perché in più occasioni abbiamo avuto modo di aggiornare i lettori sulle novità introdotte da questo regolamento. In questa sede, però, cerchiamo di riassumere nella maniera più semplice possibile quelle che sono non soltanto le novità, ma anche i vantaggi che dovrebbero derivare dalla MR, prendendo spunto da una presentazione tenuta recentemente da Lorenzo Iuliano del Servizio Tecnico FederUnacoma in occasione di un webinar organizzato da FederUnacoma in collaborazione con la regione Emilia Romagna.
«In linea di massima l’atteggiamento culturale nei confronti delle macchine agricole, soprattutto quando circolano su strada, è negativo – ha esordito Iuliano – perché si tratta di macchine piuttosto lente e ingombranti. Ed è questo approccio storico a fare da introduzione a quello che è il nuovo regolamento di omologazione, che cerca di far evolvere in positivo le macchine agricole, per passare con delle regole precise a livello comunitario dalla visione di un concetto un po’ obsoleto a un concetto di agricoltura contemporanea, fatta di macchine più veloci che portano più prodotto su strada».
I perché del Regolamento
Vediamo quindi perché si è arrivati a stilare un regolamento per omologare le macchine agricole a livello comunitario e quali sono i reali vantaggi nell’avere macchine che sfruttano queste regole comunitarie. «Questo è un regolamento europeo che va ad abrogare la Direttiva 74/150/CE – ha spiegato Iuliano – quindi si tratta di regole che valgono nei 27 paesi dell’Ue, e aggiorna anche il Codice della Strada italiano. È un regolamento che nasce da nuove necessità, nel senso che gli input sono arrivati sì da indicazioni politiche, ma anche da quello che è stato l’evolversi delle esigenze nell’utilizzo delle macchine agricole: in primo luogo la sostenibilità ambientale, per cui anche noi dobbiamo costruire macchine che siano sempre più sostenibili; poi la sicurezza, perché ci sono ancora troppi incidenti mortali in agricoltura soprattutto in Italia; quindi la globalizzazione, concetto da interpretare in modo assolutamente positivo, se la intendiamo come regole comunitarie uniche per risolvere il più possibile le problematiche legate alla burocrazia; e infine la qualità, perché l’attenzione del consumatore verso prodotti di qualità è sempre più alta».
Fatte queste premesse, andiamo a vedere nel dettaglio cosa effettivamente cambia con la MR. «Il regolamento si applica a trattrici agricoli, rimorchi e attrezzature intercambiabili trainate – ha proseguito Iuliano –. Uno dei vantaggi più importanti dei veicoli MR riguarda la velocità: in sostanza, il legislatore ha cercato di risolvere il problema della lentezza dei veicoli agricoli, perché il trattore non deve essere un impiccio quando “utilizza“ la strada, per cui adesso i trattori omologati MR sono progettati per andare a velocità anche superiori a 40 km/h, mentre quelli non omologati MR hanno una velocità limitata a 40 km/h. Questo chiaramente consente di ottimizzare i tempi di lavoro e tutta la parte di trasferimento su strada del nostro mezzo e quindi di poterlo impiegare molto di più». Ovviamente va ricordato che il limite di velocità imposto dal Codice della Strada italiano è di 40 km/h, per cui se si viene fermati a una velocità superiore a 40 km/h e il trattore è omologato MR con velocità di progetto superiore a 40 km/h, si prende solo la multa per eccesso di velocità; se invece il trattore è omologato con velocità di progetto non superiore a 40 km/h, scattano il sequestro del mezzo e il ritiro della carta di circolazione.
Masse
Dunque, abbiamo visto che i veicoli agricoli omologati secondo la MR sono concepiti anche per il trasporto su strada e non solo per le lavorazioni in campo, e la MR ha modificato anche i limiti per le quantità di prodotto che si possono trasportare con un trattore. «Prima della MR c’erano regole stringenti – ha spiegato Iuliano – ora invece le masse per rimorchi e attrezzature intercambiabili trainate sono molto più alte (vedi tabella in alto); questo ovviamente consente di trasportare maggiore quantità di prodotto con meno viaggi e in generale riduce l’impatto del trattore su strada, perché deve fare meno trasferimenti per trasportare le stesse quantità di prodotto».
Insomma, tonnellaggi più importanti rispetto al passato, ma che consentono ugualmente alla macchina di rimanere un mezzo sicuro. «Gli impianti di frenatura installati sui trattori e sulle macchine trainate omologate MR sono stati sensibilmente migliorati – ha confermato Iuliano – per essere aggiornati allo stato dell’arte e per far fronte all’aumento di velocità e di massa. La riprogettazione dell’impianto di frenatura ha previsto il ricorso a tecnologie come l’inserimento della trazione in frenata, l’Abs e l’introduzione di nuovi sistemi di frenatura idraulica e pneumatica di derivazione dai veicoli industriali (camion). Tutto questo comporta vantaggi in termini di maggiori performance dei veicoli agricoli in frenata, maggiore sicurezza in caso di emergenza e veicoli più sicuri anche in caso di avaria».
Nuove possibilità di accoppiamento
Con la MR sono stati introdotti anche nuovi dispositivi di accoppiamento oltre a quelli tradizionali usati in Italia, ovvero nuove tipologie di ganci (presenti sul trattore) e occhioni (posti sul veicolo trainato) all’interno delle omologazioni, «in modo tale – ha chiarito Iuliano – da avere sistemi standardizzati a livello comunitario, maggiore ergonomia di aggancio per il collegamento tra trattore e veicoli trainati, maggiore performance di alcuni dispositivi di aggancio e maggiore intercambiabilità tra trattori e rimorchi. Un’altra interessante novità è la possibilità di collegamento tra trattore e veicoli trainati anche mediante sollevatore posteriore del trattore e attacco a tre punti del veicolo trainato, con conseguenti vantaggi di un maggiore raggio di sterzo in campo (utile soprattutto in vigneto-frutteto) e maggiore versatilità su strada in manovra».
Dispositivi di sicurezzaCon la MR c’è poi una serie di dispositivi di sicurezza introdotti, a partire dagli staccabatteria. «C’era un problema legato agli incendi nelle aziende agricole – ha spiegato Iuliano – che spesso derivavano da dispersioni elettriche del trattore (soprattutto quando era fermo), che potevano innescare incendi all’interno del casolare in cui era rimesso. Adesso c’è un sistema di staccabatteria obbligatorio sui trattori, che in un certo senso va a limitare, se non a eliminare del tutto, questa problematica, perché consente, una volta fermato il nostro trattore, di isolare elettricamente lo stesso e di garantire la sicurezza dell’operatore in fase di manutenzione».
Altre novità riguardano i dispositivi retrovisori su entrambi i lati (proprio perché il trattore opera sempre di più su strada e quindi gli specchietti sono necessari per vedere dove si sta andando, oltre al fatto che questo consente di eseguire le manovre in campo riducendo le zone d’ombra), il tachimetro (con velocità maggiori rispetto al passato è chiaro che bisogna sapere a che velocità stiamo andando) e ovviamente i Rops, strutture di protezione contro il ribaltamento, rese obbligatorie anche per trattori più piccoli (massa inferiore a 600 kg), spesso utilizzati da operatori non professionali. Sempre in ambito Rops, ora c’è anche l’obbligo di inserire in omologazione gli agevolatori per il loro sollevamento, in modo che anche l’operazione di sollevamento dei Rops sia più semplice e quindi l’operatore sia sempre invogliato a tirarlo su una volta che ha finito di operare in zone particolari come per esempio le pergole o i tendoni.
Da segnalare, infine, tante operazioni legate all’avviamento sicuro, decise a seguito di indagini su infortuni mortali. «Quando si deve avviare un trattore in modo sicuro – ha concluso Iuliano – occorre che le frizioni siano tutte disinnestate, l’operatore sia seduto al posto di guida, la presa di forza sia disinserita e la leva del cambio sia in folle, altrimenti il trattore non si avvia. La stessa cosa vale quando si abbandona il posto di guida del trattore, per cui se l’operatore scende senza aver spento il trattore, dopo pochi secondi interviene un avvisatore acustico e si disinserisce la Pto».