Semine in tilt a causa di un andamento climatico destabilizzante. Una situazione che per il diserbo di post-emergenza dei cereali autunno vernini può innescare una vera roulette russa. Vediamo perché, e quali accorgimenti usare per evitare di sparare “a salve” contro le malerbe. Nella Pianura Padana è riuscito a seminare in tempo solo chi è ha deciso di intervenire entro fine ottobre, nonostante i terreni spesso non perfettamente affinati a causa delle poco frequenti precipitazioni di fine estate.
A partire dalla prima decade di novembre è poi iniziato un lungo periodo perturbato, con frequenti irruzioni umide e copiose piogge, che hanno comportato l’impossibilità di completare le semine rimaste, in particolare nei terreni più tenaci.
Per l’interno mese di novembre le temperature sia minime che massime si sono stabilizzate su livelli tendenzialmente al di sopra della norma, favorendo in tal modo una rapida germinazione e un veloce primo sviluppo delle colture che, come lo scorso anno, in molti casi hanno già raggiunto lo stadio id inizio accestimento prima dei freddi invernali.
Crucifere e veronica all’attacco
Questi livelli termici, unitamente alla elevata umidità dei terreni, in numerose situazioni hanno favorito una rilevante emergenza delle infestanti microterme, quali ad esempio Veronica persica e la maggior parte delle specie crucifere (Sinapis, Rapistrum ecc.), senza sottovalutare le frequenti precoci infestazioni di Lolium tra le graminacee.
Per ottimizzare la scelta del o dei formulati più idonei per eliminare le infestanti presenti nei seminativi, avendo a disposizione una gamma di prodotti quanto mai più che sufficiente, diventa indispensabile procedere ad un attento e precoce monitoraggio degli appezzamenti, riuscendo in tal modo a definire le linee più efficaci nell’ambito di una razionalizzazione dei costi di gestione.
Con un occhio di riguardo anche all’andamento stagionale del periodo invernale e alle sempre più problematiche previsioni meteorologiche a medio termine, analizzando ogni situazione di inerbimento si potrà anche individuare il momento più opportuno per l’inizio degli interventi erbicidi.
Graminicidi specifici
Per quanto concerne il controllo specifico delle malerbe graminacee la situazione è quella descritta negli anni precedenti, avendo a disposizione clodinafop-propargile (Makuri Max, Topik 240 EC ecc.) e fenoxaprop-p-etile (Starprop), specifici per il controllo di Avena ed Alopecurus, il pinoxaden (Axial Pronto 60), molto efficace anche su Phalaris e Lolium e la miscela di clodinafop-propargile + pinoxaden (Traxos Pronto 60), efficace sulla maggior parte delle specie graminacee ad esclusione di Bromus.
Raramente ci si trova di fronte ad esclusive infestazioni di malerbe graminacee, per cui tutti questi formulati ad azione specifica sono solitamente utilizzati in miscela con altri erbicidi efficaci sulle malerbe a foglia larga, manifestando una generalizzata ottimale compatibilità.
Cross-spectrum: gruppo allargato
Per semplificare la gestione di inerbimenti complessi, composti sia da graminacee che da dicotiledoni, sempre più ampie sono le superfici interessate da applicazioni con i cosiddetti prodotti “cross-spectrum”, che assommano ad una più o meno spiccata attività graminicida anche una più che sufficiente efficacia contro le specie a foglia larga.
Alle ormai collaudate miscele di mesosulfuron + iodosulfuron (Atlantis Pro, Hussar Maxx Pro), iodosulfuron + propoxicarbazone (Atlantis Flex), pyroxsulam + florasulam (Floramix), pyroxsulam + clodinafop-propagile (Serrate), clodinafop-propargile + pinoxaden + florasulam (Timeline Trio) e la più recente associazione di diflufenican + florasulam + iodosulfuron (Joystick), dal prossimo anno saranno disponibili altri formulati ad ampio spettro d’azione. Atlantis Activ è una nuova miscela a base di mesosulfuron + iodosulfuron + tiencarbazone commercializzata dalla società Bayer Cropscience in grado di esercitare un’attività paragonabile al simile Atlantis Pro, con il vantaggio di assommare, soprattutto nelle applicazioni più anticipate, anche una più o meno spiccata attività residuale grazie alla presenza del tiencarbazone, già da anni commercializzato in Italia per il diserbo di pre e post-emergenza precoce del mais.
Sono già disponibili anche formulazioni contenenti il solo pyroxsulam, (commercializzato da Corteva con il nome di Senior 75 WG e da Sipcam con il marchio Palio), caratterizzate da una più spiccata attività graminicida (Lolium, Alopecurus, Bromus e con buona efficacia su Avena nei primi stadi di sviluppo) e in grado di controllare anche numerose infestanti dicotiledoni, quali crucifere, le differenti specie di Veronica, Viola ecc. È bene ricordare che Palio sarà disponibile solo in confezione combipack con il formulato contenente halauxifen-metile + fluroxipir (Tekken), al fine di definire una soluzione in grado di eliminare la stragrande maggioranza delle infestanti presenti nei seminativi di cereali a paglia. Tutte queste soluzioni ad ampio spettro esercitano generalmente i risultati più completi, sempre nel rispetto di una sufficiente selettività, con applicazioni tendenzialmente precoci e medio-precoci, soprattutto in presenza di rilevanti infestazioni di specie graminacee, con particolare riferimento ad Avena.
Novità contro le annuali
Allo scopo di eliminare tutte le più pericolose specie infestanti a foglia larga caratterizzate da ciclo annuale sono ormai disponibili innumerevoli soluzioni, con possibilità di iniziare le applicazioni erbicide in epoca molto anticipata quando c’è ancora il rischio di gelate notturne senza particolari problemi di selettività e di efficacia. La stragrande maggioranza delle solfoniluree (tribenuron-metile, tifensulfuron-metile, metsulfuron-metile) e la triazolo pirimidina florasulam presentano un ampio spettro d’azione, che comprende tutte le crucifere (Sinapis, Rapistrum, Myagrum), le composite (Matricaria, Picris ecc.), ombrellifere (Ammi majus, Daucus, ecc.), Papaver rhoeas ed altre minori, mentre l’attività è ridotta o nulla su Fumaria e Viola. Se si escludono tritosulfuron e florasulam, molto spesso è insufficiente è anche il controllo di Galium aparine e di Veronica hederifolia.
Per quanto riguarda le novità disponibili per la prossima campagna cerealicola, c’è da registrare la veloce diffusione della recente miscela di Arylex active (halauxifen-metile) + florasulam (Zypar), dotata di un ampio spettro d’azione che comprende anche le popolazioni di Papaver rhoeas parzialmente o non più sensibili a solfoniluree e triazolo pirimidine e Fumaria officinalis.
Vi è da segnalare la miscela di florasulam + diflufenican, commercializzata dalla società Certis con il nome di Lector Delta e che si valorizza soprattutto in applicazioni molto anticipate sfruttando anche l’azione residuale del secondo principio attivo. Quando gli interventi erbicidi sono leggermente ritardati e non vi è più il rischio di forti gelate notturne vi è poi la possibilità di utilizzare numerosi altri formulati anch’essi dotati di specifica azione contro le infestanti a foglia larga. Bromoxinil e relative miscele possono trovare una giustificazione in caso di infestazioni di Papaver rhoeas nelle prime fasi di crescita in alternativa alle solfoniluree e florasulam, esercitando nel contempo una buona efficacia anche su Veronica. In questa epoca possono iniziare gli interventi con i formulati contenenti i composti ormonici 2,4-D e MCPP-P ed anche quelli per il controllo di Galium aparine utilizzando le miscele in cui è compreso lo specifico fluroxipir. Come già ricordato precedentemente è disponibile la miscela formulata di halauxifen-metile + fluroxipir (Tekken) che, come messo in evidenza per Zypar, risulta efficace anche su Papaver rhoeas resistente ai più comuni erbicidi di post-emergenza, con ottima azione anche su Galium aparine e che sarà disponibile solo in confezione combipack con Palio (pyroxsulam).
Trattamenti medio tardivi
Quando le temperature si sono stabilizzate nettamente al di sopra dello zero ed i livelli termici diurni si portano su valori relativamente alti si giustificano gli interventi con i numerosi formulati contenenti i classici composti ormonici.
Le più energiche miscele di clopiralid + fluroxipir + MCPA (Manta Gold, Ariane II) possono risolvere la maggior parte delle situazioni di inerbimento anche più complesse, con ottima efficacia dimostrata anche dalla più recente associazione di diclorprop-P + MCPP-P + MCPA (Duplosan Super). I formulati a base di 2,4-D (Weedagro 600 D), MCPA (Fenoxilene 200, Valgran ecc.) e 2,4-D + MCPA (Dicopur Combi ecc.) frequentemente vengono utilizzati per rafforzare l’azione di solfoniluree o per completare la loro azione verso infestanti perenni o di sostituzione, quale ad esempio il cardo mariano (Sylibum marianum). Nell’impiego dei formulati contenenti MCPA occorre prestare una particolare attenzione al rispetto del periodo di sicurezza che deve intercorre tra l’applicazione e le operazioni di trebbiatura, che è pari a 70 giorni, con la sola eccezione del Duplosan Super.
Infestazioni specifiche
In caso di presenza di infestazioni specifiche o quando si voglia completare la parziale efficacia di altri erbicidi (solfoniluree) sono poi disponibili formulati a base di fluroxipir (Fluxyr 200 EC, Starane HD, ecc.) e fluroxipir + florasulam (Starane Gold) per il controllo di Galium aparine, mentre in caso di preoccupanti infestazioni di Veronica hederifolia ed anche Viola arvensis può giustificarsi l’impiego di bifenox (Fox), disponibile anche in miscela già formulata con florasulam (Antarktis). Più sporadiche risultano le applicazioni di clopiralid (Lontrel 72 SG, Vivendi 100, ecc.), specifiche per il controllo di ombrellifere, leguminose e composite, con particolare riferimento a Cirsium arvernse.
Problemi irrisolti e resistenze
Mentre a livello teorico sulla maggior parte delle infestanti non si dovrebbero registrare inconvenienti di sorta, rimangono ancora alcune problematiche da affrontare, quale la gestione di alcune infestanti perenni e le popolazioni che hanno perso la suscettibilità ai più impiegati ed efficaci erbicidi di post-emergenza. Per quanto concerne le specie perenni difficile da controllare, i problemi principali sono determinati da Equisetum e da Convolvulus arvensis.
Purtroppo il loro sviluppo è generalmente molto tardivo e quindi la loro eliminazione dovrebbe essere demandata ad una ulteriore applicazione erbicida dopo l’esecuzione degli usuali trattamenti contro le classiche infestanti dei cereali. L’incontrollato sviluppo di Equisetum determina un drastico peggioramento delle caratteristiche qualitative della granella, con un notevole incremento delle impurità e del grado di umidità alla raccolta, mentre Convolvulus arvensis, soprattutto nei seminativi più radi, possono determinare gravi difficoltà nelle operazioni di trebbiatura, creando veri e propri grovigli negli apparati rotanti delle mietitrebbie.
Più preoccupante è la situazione per quanto riguardi le segnalazioni di popolazioni di infestanti non più sufficientemente sensibili o addirittura resistenti anche ai più efficaci erbicidi di post-emergenza. Ormai questi casi sono stati segnalati pressoché in tutte le regioni italiane ed interessano sia le specie graminacee, tra cui Lolium multiflorum e Avena che le dicotiledoni, con particolare riferimento a Papaver rhoeas. Come già riportato in lavori precedenti diventa indispensabile alzare il livello di guardia e monitorare con attenzione ogni seminativo in cui si è riscontrato qualche problema, cercando alternare i meccanismi d’azione utilizzabili, rivalutando gli interventi di pre-emergenza o post-emergenza precoce e gestendo più oculatamente tutte le pratiche agronomiche, quali lavorazioni del terreno, rotazione, ecc.