Come già anticipato con i vari aggiornamenti sulle vendite delle macchine agricole nel corso del 2021, il mercato delle mietitrebbie nella scorsa annata ha registrato un deciso incremento. L’unico dato ufficiale disponibile, per quanto non corrispondente alle unità effettivamente vendute al cliente finale nel nostro paese, è quello delle immatricolazioni e nell’intero anno 2021 è stato di 392 unità, pari a un +29,8% sul 2020, quando furono immatricolate poco più di 300 mietitrebbie (302 per la precisione).
Secondo i dati forniti da FederUnacoma, il picco di vendite si è avuto nel mese di giugno (100 macchine, pari a un incremento del 33%), mentre nella seconda metà dell’anno si è registrato un calo che comunque non ha pregiudicato il raggiungimento di un bilancio assolutamente positivo. Anche in questa sede ribadiamo che la spinta principale alla crescita così significativa delle vendite è derivata per lo più dal credito d’imposta 4.0, anche perché la mietitrebbia è una tipologia di macchina che non fa fatica a rispondere ai requisiti richiesti per l’accesso a questi incentivi. La maggioranza degli acquisti è avvenuta da parte delle imprese agromeccaniche, sia per motivi di defiscalizzazione sia perché più idonee all’utilizzo delle macchine da raccolta. Il picco di vendite nel primo semestre si spiega poi anche da un punto di vista “emozionale”, nel senso che contoterzisti e agricoltori si sono mossi subito per sfruttare l’opportunità fiscale.
Le previsioni per il 2022
La nuova stagione è partita un po’ a rilento, anche perché alcuni hanno anticipato l’acquisto a dicembre; considerando le macchine non consegnate nel 2021 e le vendite che ci saranno effettivamente nel 2022, è plausibile che la stagione 2022 si chiuderà sui livelli del 2021, se non in leggero calo.
Purtroppo, come per tutte le macchine agricole, anche per quelle da raccolta vale l’allungamento dei tempi di consegna rispetto al normale per i noti problemi di reperibilità di componenti, quindi, al momento ci vogliono circa 6 mesi per vedersi consegnata la macchina una volta ordinata. La situazione di carenza delle materie prime e di aumento generalizzato dei costi ha portato, infine, anche per le mietitrebbie a un ritocco dei prezzi di listino dell’ordine dell’8%.
Come tipologia di macchina, da nostre indagini risulta che le non convenzionali rappresentano la maggioranza (43,3%, con 170 unità, tra ibride e assiali), seguite dalle convenzionali da pianura (117) e dalle autolivellanti (105).
Le quote di mercato
A livello di marchi, continua la lotta serrata per aggiudicarsi il primo gradino del podio tra Claas e New Holland. Dopo un 2021 in sostanziale parità, quest’anno l’ha spuntata Claas, con il 38%, davanti a New Holland (35%); il resto del gruppo è molto lontano, con John Deere al terzo posto (11%), seguita da Fendt (10%), Case IH (3%), Massey Ferguson (1,5%) e Deutz-Fahr (1,3%). Da segnalare all’interno del gruppo Agco la scomparsa ormai del marchio Laverda e il ritorno di Massey Ferguson, con la gamma delle scuotipaglia.
A livello di numeri assoluti, Case IH è rimasta sugli stessi valori del 2020, mentre tutti gli altri marchi hanno registrato incrementi importanti, soprattutto Fendt (che ha raddoppiato le vendite), seguita da Claas (+37%), New Holland (+29%) e John Deere (+13%).
Molto bene anche all’estero
Dando uno sguardo rapido all’estero, mancano purtroppo ancora i dati dei mercati europei più importanti (Germania e Francia), che si presumono comunque in crescita, mentre tra quelli “minori” il Regno Unito passa dalle 515 unità del 2020 alle 525 del 2021 (+1,9%), la Spagna da 213 a 266 (+24,9%, dato riferito ai primi 11 mesi) e l’Austria da 69 a 158 (+129%). Anche fuori dall’Europa i numeri sono positivi, con gli Usa in crescita del 24,7% (dalle 5.030 immatricolazioni del 2020 alle 6.272 del 2021), il Canada del 23,1% (da 1.451 a 1.786 immatricolazioni) e la Russia del 28% (da 5.781 a 7.402 mietitrebbie vendute, dato riferito al periodo gennaio-novembre).