Stare vicino al cliente anche a distanza. È questo il concetto alla base dell’assistenza da remoto, che il periodo di lockdown durante la prima fase della pandemia di Covid-19 ha decisamente incentivato, ma che si basa su tecnologie presenti sul mercato già da tempo.
In occasione del webinar-talk show organizzato da Edagricole durante Eima Digital Preview ("Assistenza da remoto: vicini al cliente anche se distanti"), utilizzatori finali, concessionari e costruttori si sono confrontati per fare il punto sulla diffusione di queste tecnologie nel nostro paese.
Emergenza Covid e incentivi spingono la diffusione
«Noi lavoriamo molto con i dati satellitari – ha riferito Bruno Agazzani dell’impresa agromeccanica Speziali Antenore di Roncoferraro (Mn) – e con i sistemi di telemetria, anche perché gli intoppi sono all’ordine del giorno, sia a livello satellitare sia a livello di prescrizioni. Ma grazie alle piattaforme a cui ci appoggiamo (Trimble e Kverneland nel caso di Speziali, ndr), riusciamo a vedere a distanza qual è il problema. Stiamo parlando di attrezzature elettroniche, per cui non si tratta di riparazioni meccaniche e gli operatori non sempre hanno la giusta formazione. Ergo, l’assistenza da remoto è fondamentale».
Ma l’emergenza Covid-19 ha influito sulla diffusione di questi strumenti? «Sicuramente negli ultimi mesi c’è stata un boom di richieste di questi sistemi – ha confermato Maurizio Foschini dirigente addetto del Consorzio Agrario di Ravenna, che commercializza macchine del gruppo Cnh Industrial – ma anche gli sgravi previsti dal piano Industria 4.0 hanno stimolato la loro diffusione. Diciamo che oggi l’80-90% delle macchine vendute è equipaggiato con sistemi di agricoltura di precisione e di telemetria. Nel nostro caso abbiamo una persona dedicata che si occupa di precision farming e assistenza da remoto e che dialoga costantemente con l’officina».
«Era un’esigenza già prima della emergenza Covid-19 e il lockdown ha accelerato questo processo – ha aggiunto Marcello Pinotti, Global Service director di Argo Tractors – e noi abbiamo anche dato un forte impulso alla didattica a distanza, cioè alla formazione a distanza». La formazione degli operatori, infatti, è un aspetto su cui tutti i partecipanti hanno concordato: è cambiata la figura dell’assistente, che non è più un meccanico, ma un meccatronico, per cui occorre una formazione specifica, perché la diagnostica oggi è difficile, e in questo senso bisogna puntare sulla preparazione da parte degli istituti scolastici, che può poi essere implementata con specifici corsi post-diploma allo scopo di formare nuove figure professionali molto ricercate.
Le funzioni disponibili
Nel concreto, sono diverse le funzioni che i costruttori mettono a disposizione degli utilizzatori finali: dal corretto settaggio della macchina all’identificazione dei problemi, dalla gestione del parco macchine alla prevenzione dei guasti, dalla rilevazione di molteplici dati relativi all’attività della macchina al loro trasferimento diretto sul pc in azienda o in concessionaria ecc.
«Industria 4.0 ha fatto impennare le richieste – ha confermato Mario Scaburri di Topcon Agriculture, che ha anche mostrato in diretta come fornire un supporto attivo da remoto – e come Topcon Agriculture mettiamo a disposizione una piattaforma che, tra le tante funzioni, consente di vedere in diretta il display del trattore attraverso un tablet, pc, smartphone ecc. e di intervenire da remoto sui parametri del trattore stesso. Un classico esempio è il cliente che deve settare correttamente l’attrezzo da collegare al trattore».
Altra funzione è quella di pianificare la manutenzione, ma su questo versante c’è ancora un po’ di scetticismo. Gli agricoltori, infatti, percepiscono questi strumenti non come investimento per aumentare il proprio reddito, ma come un costo aggiuntivo.
Diffusione ancora limitata
In ultimo, si è cercato di quantificare la diffusione di questi dispositivi. «L’azienda Speziali ha iniziato già anni fa a muoversi in questa direzione – ha detto Agazzani – per cui oggi abbiamo 13 satellitari che comunicano tra loro. E i nostri operatori ormai vogliono il satellitare, anche perché seminare o concimare o trattare a rateo variabile senza satellitare è impossibile. E il rateo variabile è sinonimo di maggior produzione e minor spreco».
Foschini ha aggiunto che sono un centinaio le macchine connesse messe sul mercato dal Consorzio di Ravenna e operative nei campi, mentre Scaburri ha stimato che solo un 20% delle macchine oggi in circolazione è connesso. Dal punto di vista di Argo Tractors, tutte le macchine di alta potenza che usciranno dallo stabilimento di Fabbrico (Re) nel 2021 saranno già predisposte con telemetria e telediagnostica.
Detto che tutti i brand dei costruttori di trattori, ognuno con tecnologie più o meno avanzate, sono presenti sul mercato con macchine connesse per l’assistenza da remoto, c’è ancora tanto lavoro da fare. Ma la strada è tracciata e praticamente obbligata.