Macchine agricole su oltre il 50% dello spazio a disposizione, ma non soltanto macchine agricole. C’è infatti un ampio settore dedicato alla zootecnia, con esposizione delle razze autoctone (comprese quelle a rischio di estinzione). E poi prodotti alimentari, un mercato interno di Campagna Amica, un’area, coloratissima, occupata dal vivaismo e dalle piante in vaso. In parallelo, ma che si può considerare a tutti gli effetti parte della medesima manifestazione, Game Fair, esposizione specialistica dedicata a caccia, pesca e sport di tiro.
Tutto questo è la Fiera del Madonnino, organizzata ormai da 44 anni a Braccagni, piccolo centro a pochi chilometri da Grosseto. Una storia di successi crescenti, tanto da farne la principale fiera agricola della Toscana, con quasi 300 espositori e, quest’anno, 38mila visitatori accorsi, nonostante il meteo incerto, tra il 25 e il 28 aprile, date dell’edizione 2024. Un’affluenza, ci dicono gli organizzatori di Grosseto Fiere, in linea con le medie degli ultimi anni e che testimonia il costante successo della formula.
Il gruppo Edagricole era presente con un proprio stand e ha anche organizzato un evento all’interno della fiera. Di seguito, dunque, un veloce resoconto di quanto abbiamo visto.
Le aree espositive
Sei i settori in cui è suddivisa la manifestazione, in gran parte all’aperto, come si conviene a una fiera che si svolge a cavallo tra aprile e maggio. La parte del leone spetta all’agricoltura,
che comprende un’area dedicata ai prodotti tipici e locali – con possibilità di degustazione sul posto – e un ampio spazio per giardinaggio e vivaismo: non soltanto per hobbisti, in quanto buona parte delle macchine e anche molte piante in vaso (vedi gli olivi) erano destinati a un pubblico professionale. Sorvolando sull’edilizia, rappresentata principalmente da macchine movimento terra e materiali per ristrutturazioni, i settori indubbiamente più significativi sono quelli zootecnico e della meccanica agricola.
Razze autoctone, toscane ma non solo
Settemila i metri quadrati dedicati alla zootecnia. Vi si organizzano rassegne a tema, come la Mostra nazionale dei bovini di razza Chianina, biennale, a cui collabora l’associazione degli allevatori Aia. Spazio, inoltre, alle fattorie didattiche e all’esposizione di animali appartenenti alle razze tipiche della Toscana e dell’Italia centrale in genere. Non soltanto bovini, comunque degnamente rappresentati dai maestosi Maremmani e dall’arcinota Chianina, ma anche ovini – Pecora dell’Amiata, Appenninica, Lacaune, Massese, Comisana per citare le razze principali – e poi equini, con cavalli da lavoro e pony, e naturalmente suini, ben sintetizzati dall’immancabile Cinta Senese. A margine, manifestazioni assai apprezzate dal pubblico come l’esibizione dei butteri e dei cani addestrati.
Concessionari in campo
Come si accennava, oltre il 50% della superficie totale della manifestazione è stato occupato
dalle macchine agricole, che costituiscono un po’ l’ossatura della fiera. Parecchi i marchi presenti, non soltanto locali. C’erano, per i trattori, Argo, con Landini e McCormick, e poi Claas, John Deere, Kioti e Solis. Per gli specialistici, ricordiamo Ferrari e il gruppo Bcs. Tra le attrezzature risaltavano, oltre ai tanti marchi del territorio, Matermacc, Zago con i suoi carri unifeed, e Annovi, noto costruttore di carri e spandiletame. Tutti rappresentati dai rispettivi concessionari di zona, impegnati in prima persona per una manifestazione in cui possono incontrare gli agricoltori del territorio e concludere magari qualche buon affare.
Assai interessante, a questo riguardo, uno spazio non comune: Amo, sigla che sta per Agricoltural Machinery Opportunity, ovvero macchine agricole usate. Un modo, spiegano gli organizzatori, per far incontrare due necessità: quella dei concessionari di far conoscere il proprio parco macchine e svuotare i piazzali, e quella degli agricoltori di sostituire i mezzi obsoleti a prezzi convenienti.
Driver Trophy, ovvero la gara del contoterzista
Quest’anno anche il nostro gruppo editoriale ha partecipato alla fiera del Madonnino. Lo abbiamo fatto con un evento che sta rapidamente diventando un classico delle fiere: dopo l’esordio a Eima e la replica ad Agrilevante, è stato riproposto infatti il Driver Trophy, gara di abilità nell’uso dei trattori ideata e organizzata in partnership con Cai Agromec, la principale associazione dei contoterzisti italiani.
Per l’appuntamento grossetano, Driver Trophy si è concretizzato in una doppia prova: slalom su un tortuoso percorso delimitato da birilli e una retromarcia a ferro di cavallo, da realizzare con un trattore agganciato a un carro. Due test non nuovi, ma qui riadattati agli spazi disponibili. Abbiamo infatti ristretto il percorso dello slalom, accorciandolo ma al tempo stesso complicandolo con una carreggiata più stretta rispetto alle passate esperienze. Come sempre, schiacciamento o abbattimento dei birilli comportavano una penalizzazione di 5 secondi sul tempo finale, mentre la vittoria era, al solito, determinata dal miglior tempo di esecuzione.
La prova in retromarcia, temuta da tutti i concorrenti, è stata strutturata su un percorso a U, da farsi a bordo di un McCormick X5 agganciato a uno spandiletame a scarico anteriore della Annovi, gentilmente messo a disposizione dal costruttore. Marchiato McCormick anche il trattore della prima manche: un X7.418 a passo corto, macchina maneggevole e performante, con cambio powershift e un’eccellente sterzata, molto apprezzata dai partecipanti alla gara. Cinque le manche svolte, tra il 25 e il 27 aprile, con altrettanti vincitori, che si sono aggiudicati un anno di abbonamento a una delle nostre riviste. Premiati anche il secondo e terzo classificato, rispettivamente con sei mesi e tre mesi di abbonamento gratuiti. La gara, solitamente riservata ai contoterzisti, per l’occasione è stata aperta anche agli agricoltori, purché in possesso dell’abilitazione all’uso del trattore. La qualità dei concorrenti è stata medio-alta, con punte di eccellenza: il miglior tempo dell’intera manifestazione è stato realizzato da un trattorista grossetano, che ha portato a temine le due prove in poco più di 58 secondi complessivi, senza alcuna penalità. Meritatissima, per lui, la possibilità di leggere gratuitamente per un anno le nostre riviste di meccanica.
Game Fair tra arte venatoria e prove di tiro
Game Fair è il nome di una manifestazione dedicata all’attività venatoria, ma in generale all’outdoor, giunta ormai alla 32ma edizione e realizzata, dal 2015, in contemporanea alla fiera del Madonnino. Accanto all’esposizione di armi da fuoco e bianche (coltelli, archi da caccia e sportivi, balestre e molto altro) spiccano le aree di prova per esercitarsi con tiro a volo e tiro rapido, tiro con la fionda, tiro con armi ad aria compressa, lancio dell’ascia o tiro con l’arco. A corredo vi sono poi esibizioni di cani da pastore e da tartufi, da difesa e da riporto.
Non manca l’antica arte della falconeria e, per finire, uno spettacolo con cavalli addestrati. Un programma, insomma, che appassiona grandi e piccini e in cui può trovare qualcosa di interessante anche chi non pratica la caccia.