Non si ferma la corsa del gruppo Maschio Gaspardo. Che, fra crescita interna e acquisizioni, conta di chiudere il 2014 con un giro d’affari di 350 milioni di euro, in forte crescita (+25%) rispetto ai 280 milioni consolidati del 2013.
A fornire numeri e scenario di riferimento è il responsabile marketing del gruppo, Alessandro Cazzin, che a Villafranca Padovana (Pd) ha evidenziato i progressi della società, ormai da tempo primo costruttore italiano di attrezzature agricole. Oltre alla presentazione delle numerose novità che si vedranno in anteprima all’Eima (si veda l’articolo specifico in questo numero della rivista) Cazzin ha sottolineato come il gruppo negli ultimi due anni abbia bruciato le tappe nel percorso di crescita. Del resto lo stesso Egidio Maschio, al vertice del gruppo, all’Eima 2012 aveva preannunciato una serie di mosse in grado di far diventare Maschio Gaspardo, un vero e proprio full-liner delle attrezzature. «Nel 2012 – ha rimarcato Cazzin – è stata acquistata Unigreen ed è partita la nuova linea di irroratori semoventi. L’anno successivo è stata formalizzata la partnership con Moro per la produzione di aratri e il 2014, se possibile, è stato un anno ancora più intenso. In questi primi 9 mesi ha infatti preso corpo la partnership con Visini (botti e dumper), è stata definita l’acquisizione di Feraboli (rotopresse e attrezzature per la fienagione) ed è partita la collaborazione con Friuli Sprayers nel segmento irroratori/atomizzatori».
Ormai manca davvero poco per coprire l’intera gamma delle attrezzature agricole. E l’impressione è che il gruppo non abbia intenzione di fermarsi.
Intanto prosegue l’espansione all’estero. I Paesi obiettivo rimangono quelli dell’Est con un occhio particolare a Russia, Cina e India, area nella quale in poco tempo si è quasi raddoppiata la produzione dello stabilimento del gruppo. Gruppo che all’Eima si presenterà vestito di 7 marchi: Maschio, Gaspardo, Unigreen e Feraboli, ai quali si aggiungeranno le macchine di Moro, Visini e Friuli Sprayers.