A dieci anni dal lancio della prima versione in assoluto e dopo tre anni di inter-regno con il solo modello da 650 cv a presidiare il mercato, Fendt ha presentato a Wadenbrunn (Germania) la nuova Katana 850, che grazie a un motore Liebherr da 18 litri raggiunge gli 847 cavalli di potenza. Non è però tutto: accanto al motore, abbiamo una nuova barra, un nuovo rompigranella e modifiche importanti nello scarico e nell’affilatura delle lame.
A Wadenbrunn è stata presentata anche la nuova Serie di trattori 700 Vario (vedi articolo su macchinemotoriagricoli.it), mentre qui andiamo a riassumere le novità principali della Katana 850 prima di darvi conto delle nostre impressioni al volante, grazie a un test eseguito in anteprima in provincia di Verona, dove la Katana era impegnata nella raccolta dell’abbondante mais italiano come test di pre-produzione.
Testata, taglio, schiacciamento
Le novità cominciano già dalla testata: con il varo della nuova testata da parte di Kemper, la Katana può montare la barra da 12 file a dischi grandi, in luogo della versione a dischi piccoli, inadatta ai nostri mais super-produttivi. Per loietti, medica e grano abbiamo invece una sorpresa dal sapore italiano: grazie a un accordo con la Capello, i clienti Fendt potranno ordinare la Spartan, nelle versioni da 6 o 6,9 metri.
Non cambiano introduzione e taglio: la prima affidata a sei cilindri di compressione, il secondo delegato, come sempre, al tamburo con lame a V, nelle versioni da 20, 28 o 40 coltelli, per tagli da 2,6 a 29 mm. L’affilatura beneficia del sistema già sperimentato sulle 650 e pensato per uniformare l’azione della mola su coltelli inclinati: la pietra, durante l’affilatura, ruota lentamente in modo da assicurare la stessa superficie di appoggio su tutta la lama ed evitare difformità di spessore tra la parte centrale e le periferie. In questo modo i coltelli durano fino al 25% in più.
Tutto nuovo il rompigranella, con rulli di tipo classico che vanno a prendere il posto dei rulli a dischi, unica soluzione sulle vecchie versioni. Due le soluzioni possibili, entrambe con diametro di 30 cm: una tradizionale e una con sfibratura 166/148 denti, per trinciato a taglio medio-lungo destinato all’alimentazione dei bovini. Per entrambi, la differenza di rotazione va dal 30 al 40%.
Lo scarico, infine, beneficia di un nuovo tubo, con più aperture per l’ispezione ed estensioni che lo portano a un’altezza massima di 6,2 metri. È stato anche introdotto il controllo automatico del flap (ma non ancora del movimento orizzontale del tubo). Segnaliamo, infine, la possibilità di montare il sistema Nir di analisi qualitativa del prodotto. Lo produce It Photonics, ditta di Breganze specializzata in dispositivi elettronici.
Motore e trasmissione
Andiamo ora a vedere cosa troviamo sotto al cofano della 850. Per animarla, Fendt ha scelto un Liebherr da 18 litri: il 6 cilindri più potente del mercato, precisa il costruttore. Riduce gli scarichi con il solo catalizzatore Scr, dunque senza ricircolo dei gas, e offre due curve di potenza: una più grintosa, per il mais, l’altra per i trasferimenti e la raccolta di prodotti meno impegnativi. Il raffreddamento è ottenuto con una ventola a pale inclinabili e inversione del flusso, esclusiva per il settore, dice Fendt.
Ed esclusive, anche perché brevettate, sono pure le sospensioni sull’assale posteriore, già presenti sulle Katana 650 e che diventano di serie sul modello di punta. La trasmissione, idrostatica, beneficia del sistema Balanced Grip, che gestisce la doppia trazione ripartendo l’olio tra i due assi in base allo slittamento della macchina.
In campo
Come anticipato, abbiamo usato una Katana 850 per alcune ore presso l’azienda agromeccanica Cazzola di Salizzole (Vr), dove Fendt esegue normalmente i suoi test sulle preserie. Abbiamo così raccolto mais molto abbondante – circa 800 quintali per ettaro, secondo i proprietari – con una testata da 12 file Kemper. La nuova barra ci è parsa finalmente a suo agio con il prodotto italiano, ma leggermente sovradimensionata per questa Katana, che infatti ha registrato qualche intasamento, con conseguente necessità di invertire il flusso per disostruire il canale di introduzione.
Al di là di questo, non vi sono stati problemi: la macchina ha raccolto a una velocità compresa tra i 2,5 e i 3,5 km orari, con regime attorno ai 1700 giri/min.
In cabina si apprezzano l’ottima vista, una buona climatizzazione e un’insonorizzazione nella media. I comandi sono tradizionali: non ancora in linea con Fendt One ma comodi e pratici, con una facile gestione del tubo di lancio e della barra. Buona la maneggevolezza, grazie anche al posteriore stretto dovuto al motore longitudinale: una scelta di cui Fendt va orgogliosa e che reputa ancora vincente per raffreddamento del motore e bilanciamento dei pesi.
Con l’arrivo della 850, la famiglia Katana torna dunque a essere competitiva sul mercato. Sul quale, a dire la verità, negli anni scorsi non ha brillato. Ma con una nuova potenza e alcune soluzioni interessanti, non è detto che questo stato di cose debba durare a lungo.