La Peroni di Montegiorgio, in provincia di Fermo, è un’azienda agricola dove il passaggio generazionale non è certo un problema. Fondata nel 1958 da Giuseppe Peroni, ha visto entrare in azienda prima i figli Claudio e Robertino e oggi anche la terza generazione, rappresentata dai figli di Claudio, con la presenza di una quota femminile importante: alla direzione amministrativa, infatti, troviamo Valentina Peroni, e alla direzione commerciale Eleonora Peroni, mentre chi si occupa delle macchine è il fratello Mattia Peroni. Sono attualmente una decina le persone che lavorano in azienda, oltre ovviamente al contributo di qualche stagionale.
La cosa particolare è che Valentina ed Eleonora hanno un curriculum scolastico decisamente lontano dal contesto agricolo. Valentina, infatti, si è laureata all’Accademia delle Belle Arti ed Eleonora è perito turistico, ma non hanno saputo resistere alla “tentazione” dell’agricoltura. «Fondamentalmente siamo sempre state in azienda – spiegano – e dal momento che la famiglia aveva bisogno di persone in ufficio che seguissero appunto gli aspetti amministrativi e commerciali, siamo subentrate noi, anche per non affidare a una persona “estranea” certe pratiche. Essendo poi cresciute in questo settore, abbiamo avuto modo di valutare i pro e i contro del lavoro in un’azienda agricola e agromeccanica, in quanto è un lavoro che richiede tante ore in campo e spesso a discapito dei figli (Valentina ed Eleonora sono anche madri, ndr), che inevitabilmente sentono la tua mancanza. È anche per questo che ogni tanto cerchiamo di coinvolgerli in qualche lavoretto».
Diversificazione
Negli ultimi anni, tra l’altro, da quando sono entrate in azienda Valentina ed Eleonora hanno cercato di diversificare le attività inserendo, oltre alle tradizionali operazioni colturali, anche la fase post raccolta fino al prodotto finito. «Commercializziamo dal “semplice” olio d’oliva extravergine – conferma Valentina – a tutto ciò che possiamo trasformare grazie alle nostre produzioni, quindi confetture, giardiniere e così via. E da un paio d’anni a questa parte con il nostro grano tenero produciamo una farina macinata a pietra, insomma cerchiamo di fornire un prodotto più genuino possibile al cliente».
L’azienda oggi lavora circa 1.000 ettari di proprietà e altrettanti in conto terzi e si è sempre occupata di tutte le operazioni colturali tradizionali, dalla lavorazione dei terreni (compresa la minima lavorazione e la semina su sodo) alla raccolta, su colture come grano, orzo, girasole e mais, con qualche “puntata” sulla fienagione; da un paio d’anni a questa parte, poi, ha reintrodotto la barbabietola da zucchero e non mancano clienti che affidano in toto la loro azienda agricola nelle mani esperte dei Peroni.
I mezzi che troviamo nel parco macchine sono tutti recenti e dotati dei sistemi più innovativi, «allo scopo di garantire una maggiore precisione nelle lavorazioni – spiega Valentina – e di limitare al massimo gli sprechi, insomma allo scopo di effettuare un lavoro di massima qualità che garantisca guadagni superiori ai nostri clienti».
Il problema manodopera (e non solo)
Le problematiche del settore agromeccanico sono quelle che più volte abbiamo sottolineato, dalla difficoltà di reperimento della manodopera alle aziende agricole che fanno fatica a saldare il conto. «Per quanto riguarda il personale da assumere – precisa Valentina – sono soprattutto io che faccio i colloqui in azienda e la prima cosa che dico a chi si presenta è che questo lavoro deve essere fatto per passione. Non si può guardare solo la parte retributiva, che tra l’altro nel nostro settore non è il massimo, altrimenti a lungo andare ti pesa e, dopo una fase iniziale di entusiasmo, abbandoni. Questo vale soprattutto per i giovani, che magari in estate vorrebbero divertirsi, e invece qui c’è da galoppare. Quanto ai clienti che fanno fatica a pagare, purtroppo da qualche anno a questa parte il settore dell’agricoltura è molto tirato a causa dei prezzi poco remunerativi, e avendo anche noi un’azienda agricola, conosco bene la situazione. Ed è per questo motivo che, finché posso, cerco sempre di andare incontro ai clienti».
Altro aspetto da migliorare secondo le sorelle Peroni è quello dell’assistenza. «Per noi è fondamentale – sottolinea Eleonora – perché, lavorando tanti ettari, ovviamente sfruttiamo al massimo le nostre macchine, che inevitabilmente vanno incontro a rotture e spesso vanno fuori garanzia. Siamo al punto che certe macchine facciamo in tempo a finire di pagarle e sono già da sostituire, perciò abbiamo bisogno di un’assistenza preparata e competente, anche se per le emergenze ci siamo dotati di una nostra officina».
Donne e uomini allo stesso livello
Valentina Peroni ha ricevuto il premio di Contoterzista dell’Anno 2024 nella Categoria Donne e su questo aspetto ha le idee molto chiare. «Credo che ormai negli ultimi anni anche nel settore agricolo la donna venga vista sullo stesso piano dell’uomo, cioè non vedo più quelle discriminazioni di una volta e non ho riscontrato difficoltà ad approcciarmi con le persone perché sono donna. Sono in azienda dal 2016 e più che altro ho sentito il “peso” dell’essere giovane più che quello di essere donna, perché le persone al di fuori pensano che tu non abbia tutte le competenze necessarie per ricoprire certi ruoli. Questo vale anche per mia sorella e mio fratello, perché siamo entrati in azienda molto giovani. In ogni caso, secondo me la donna più che dare un valore aggiunto a questo settore può completare il lavoro dell’uomo, aiutandolo a cogliere certi dettagli e sfumature che di solito il genere maschile trascura».
Il passaggio finale lo lasciamo come da tradizione all’ambito sindacale. «Dalla fondazione in poi – conclude Eleonora – mio nonno Giuseppe è stato presidente dell’Apima di Fermo e non so se prima di lui c’è stato qualcun altro, in ogni caso lo è stato per tanti anni. Quando è arrivato il momento del “cambio generazionale”, gli hanno conferito la presidenza ad honorem e hanno eletto Fabio Bugiardini, mentre io sono entrata nel Consiglio perché la famiglia Peroni non poteva non essere presente in associazione con un ruolo attivo. Credo che l’associazione di Fermo e il suo presidente stiano facendo un ottimo lavoro, anche grazie al direttore Andrea Morroni con cui abbiamo un ottimo rapporto: per noi è stato come un padre, una linea guida, soprattutto quando sono stata “catapultata” in azienda. Il ruolo di un’associazione deve essere quello di accompagnare le aziende associate nei loro percorsi e seguirle. E questo l’Apima di Fermo oggi lo fa».