Luzi, un legame indissolubile

Da sinistra David, Daniele e Gianfranco Luzi
La famiglia Luzi a Bevagna (Pg) ha spostato gran parte della sua attività sul movimento terra. Ma non abbandonerà mai l’agricoltura

«Teniamo duro e lo facciamo più per passione che per guadagno, lavorando tutti i giorni fino anche a 10-12 ore al giorno. Poi fai i conti e realizzi che l’utile è davvero minimo, anche se in agricoltura alla fine “mangi sempre”. Però non si può andare avanti così in eterno. Se penso che una volta con 3 ettari di terra vivevi da re e ora con 300 fai fatica a campare…».

Gianfranco Luzi, titolare di un’impresa agromeccanica a Bevagna, in provincia di Perugia, è molto sincero e realista: lavorare in modo redditizio in agricoltura è sempre più difficile, ma allo stesso tempo il legame con la terra è così forte che non la si abbandona mai. Tant’è vero che in azienda sono entrati anche i figli David e Daniele Luzi. «Siamo la terza generazione – spiega Davide – dato che l’azienda l’ha fondata mio nonno negli anni Sessanta, fornendo servizi di trebbia da fermo. Da lì è stata una continua evoluzione, prima in società con i cugini e poi con il subentro di mio padre. Siamo partiti da contoterzisti puri, ma adesso abbiamo anche 120 ettari di proprietà e 60 ettari in affitto. Avere un’azienda agricola serve, perché hai la filiera più corta e riesci a spuntare prezzi leggermente superiori. Oggi gli ettari che lavoriamo come contoterzisti non sono tanti (circa 400), perché il lavoro in agricoltura è calato molto, anche a causa dell’ingresso di diverse imprese negli ultimi anni che propongono lavori al ribasso. Ma noi non siamo un’impresa da ribasso…».

I Luzi sono da sempre vecchi clienti affezionati Fiat (in foto il Fiat 180-90, grande predecessore del G240)

Servizi a 360 gradi

Pur offrendo tutti i servizi in agricoltura (lavorazioni, semina, diserbo, concimazione, trebbiatura, trinciatura, fienagione ecc.), il grosso del fatturato dei Luzi arriva oggi dal movimento terra, settore in cui decise di introdursi Gianfranco. Ma continuano a offrire in agricoltura alcuni servizi particolari come i trattamenti nei vigneti, la coltivazione della medica da seme, la raccolta meccanizzata delle olive e la pressatura della paglia. «Seguiamo un grande allevamento in zona – spiega David – a cui forniamo noi la paglia. Fino a due anni fa serviva anche a noi, dato che avevamo un allevamento di 100 vitelli che purtroppo abbiamo perso a causa di un incendio. Stiamo cercando comunque di ripristinarlo e di tornare a quel numero di capi».

Per quanto riguarda le lavorazioni del terreno, come in altre realtà del circondario perugino il minimum tillage non è tanto richiesto. «A causa dei terreni argillosi compatti – spiega Gianfranco – si usano preferibilmente l’aratro, a 25-30 cm di profondità, e il ripuntatore, anche per spianare poi bene il campo e far defluire l’acqua nel miglior modo possibile. Del resto, non ci sono particolari problemi di sostanza organica, nel nostro caso avendo l’allevamento distribuiamo il letame, e poi facciamo le rotazioni, sempre più importanti visto il clima pazzo».

Stagione balorda

A proposito di clima, quest’anno ha messo ancor più a dura prova agricoltori e contoterzisti. «È stata una stagione balorda, con rese bassissime – conferma David – i prezzi del gasolio e di tutti i mezzi tecnici sono aumentati vertiginosamente e non si sa come andremo a finire. Chiaramente abbiamo dovuto aumentare anche noi le nostre tariffe, perché il gasolio è quasi raddoppiato (da 0,80 a 1,40 euro) e i concimi triplicati, solo per fare qualche esempio. I prezzi dei cereali sono ancora buoni (fine luglio, ndr), ma destinati a calare. Fortunatamente riusciamo a contenere un po’ i costi facendo tutto in casa, compresi i lavori di officina».

Con questi chiari di luna, verrebbe davvero la voglia di mollare tutto, ma i Luzi non la pensano così. «La nostra intenzione è quella di continuare a lavorare in agricoltura: è la nostra passione e dovrebbe essere l’attività prevalente, ma visto che negli anni ha perso in redditività, abbiamo preferito spingere sul movimento terra. Non pensiamo comunque di darci al biologico, stiamo invece seguendo la strada delle energie rinnovabili, realizzando ad esempio un impianto fotovoltaico da 200 kW per l’allevamento e alimentando sempre con i pannelli fotovoltaici un impianto di irrigazione a goccia per il mais».

Carenza di personale

Un problema serio da evidenziare secondo i Luzi è quello della mancanza di personale. «Abbiamo due dipendenti e alcuni lavoratori stagionali, ma con i mezzi che abbiamo e 4-5 persone valide in più potremmo sicuramente aumentare la mole di lavoro – spiega Daniele –. Peccato che i giovani non siano attratti, non si riesce a rimpiazzare la gente anziana, che fa fatica a star dietro alla tecnologia e all’elettronica, e i giovani cercano lavori meno faticosi. Noi siamo disposti a metterli in regola e a insegnargli da zero il mestiere, ma è praticamente impossibile trovare qualcuno interessato, così ci arrangiamo come possiamo». Quindi, qual è la strategia dei Luzi per rimanere sul mercato? «Direi non intestardirsi nel cercare di fare tante cose – conclude David – ma farne poche e bene».

Chiudiamo con la consueta parentesi sindacale. «Sono stato anche presidente dell’Aiapp di Perugia – ricorda sorridente Gianfranco Luzi – e i tempi delle lotte sindacali sono un lontano ricordo, purtroppo. Ma i rapporti che abbiamo con l’attuale direttore Laura Boni sono ottimi. Lei ci segue da sempre, ci dà una mano per non incappare in errori e ci fidiamo di lei come ci fidavamo di suo padre ai tempi del nonno».


PARCO MACCHINE PREVALENTEMENTE GIALLO BLU

New Holland T8.240

Il parco macchine della famiglia Luzi è sostanzialmente New Holland come trattori (una ventina) e mietitrebbie (due recenti e altre tre un po’ più datate da usare in situazioni di emergenza), mentre per il resto troviamo marchi diversi (due big baler Krone, macchine per la fienagione Kuhn e Pöttinger, seminatrici Maschio Gaspardo, tanto per citarne alcuni). Tra le attività dei Luzi spiccano quella del livellamento dei terreni (500-600 ore all’anno) con una livella Mara da 7 m abbinata a un New Holland T8.420, e la manutenzione del verde stradale (tramite decespugliatori, tra cui un semovente Energreen, ultimo loro acquisto) per conto del Consorzio della Bonificazione umbra e della Provincia.

Tra gli acquisti in programma segnalano un New Holland da 300 cv, per sostituire il Challenger che ha raggiunto ormai le 10mila ore, e una big baler.

Luzi, un legame indissolubile - Ultima modifica: 2022-10-17T07:07:46+02:00 da Francesco Bartolozzi

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