La provincia di Bergamo è un territorio fecondo per il contoterzismo: vi troviamo, non a caso, alcune delle aziende più grandi e più avanzate dell’intera penisola. Si immagina allora che debba essere davvero dura per una realtà poco più che famigliare stare al passo con una così qualificata concorrenza. «Non è del tutto vero. In realtà, c’è posto per tutti, basta rispettarsi e non darsi fastidio. Noi, per esempio, non facendo trinciatura siamo estranei a un settore dove ci si fa spesso una guerra accanita. In altre parole, non pestiamo i piedi a nessuno». Chi parla è Elio Turani, che assieme al fratello Flavio gestisce un’azienda con sede a Pontirolo Nuovo, comune subito a nord di Treviglio, nella media pianura bergamasca. Qui i Turani, aiutati da quattro operai fissi e dagli immancabili stagionali, aiutano le aziende agricole nella coltivazione dei seminativi.
Non soltanto mais
Il che, fino a pochi anni fa, si riassumeva sostanzialmente in una parola: maidicoltura. «Non più. Il mais ormai ha troppe spese, in rapporto al valore della granella. Per questo gli agricoltori stanno differenziando e noi ovviamente con loro», continua Turani.
Il riferimento è sia ai consigli che immancabilmente il terzista dà ai clienti, sia ai terreni lavorati in proprio. «Tra proprietà e affitto siamo attorno ai 400 ettari, una discreta superficie». In onore a quanto appena affermato, i Turani vi coltivano certamente mais, ma anche soia, orzo e grano. «Il grano non ha grandi quotazioni, come sappiamo, ma le spese di coltivazione sono inferiori e per fortuna in zona si fanno buone rese. Lo scorso anno, per esempio, siamo arrivati a 7,5 tonnellate per ettaro. Inoltre, producendo del panificabile superiore, strappiamo quei sette o otto euro in più al quintale che servono a darci un po’ di margine».
Agricoltura di sopravvivenza
La storia è nota: con l’agricoltura si sopravvive, ma non si fanno grandi utili. «Diciamo che anche nella nostra zona si tira avanti. Le aziende pagano le spese, ma di guadagni ne vedono pochi».
Ciò nonostante, continua Turani, il lavoro per i contoterzisti non manca, a patto di essere disposti a muoversi un po’. «La nostra area di lavoro va da Isso, che è praticamente nel Cremonese, a Bagnatica, che invece resta poco sotto Bergamo». Un raggio di una trentina di chilometri, che porta i Turani a incontrare realtà di ogni tipo. «Ce ne sono di grandi, ma anche a conduzione famigliare, con un centinaio di capi o poco più. Diciamo che, in ogni caso, la stalla è una costante. In alternativa ci sono i suini e in effetti abbiamo alcuni importanti clienti per il pastone».
Pur non lavorando col trinciato, i Turani vivono insomma grazie anche all’allevamento. «Esattamente. Come ho detto prima, se ci si rispetta c’è lavoro per tutti. Qui nei dintorni ci sono aziende importanti, da Ogliari a Rocchi, da Agliardi a Negroni. Tutti però abbiamo un nostro spazio ed è giusto così».
Fidelizzati Agricam
Il parco macchine è composito: Claas e Case IH per la raccolta, John Deere, Fendt, Jcb e Valtra per i trattori. Una combinazione che non è facile trovare e spiegata, in buona parte, dal rapporto che i Turani hanno instaurato con Agricam, fornitore di macchine e servizi agricoli di Montichiari (Bs). «È nostra opinione che, alla fine, l’officina conti più del marchio. Per questo abbiamo sempre cercato di lavorare con concessionari che ci dessero certe garanzie sull’assistenza. A costo di cambiare colore, se necessario. Per fare un esempio, ci trovavamo bene con Casella, ma da quando Fendt ha messo vincoli rigidi per i territori di competenza, non abbiamo più comprato quei trattori, non potendo più servirci della concessionaria piacentina. Abbiamo invece creato una bella collaborazione con la Agricam e questo spiega i Jcb e i Valtra, due marchi che questo gruppo ha venduto negli ultimi anni».
Più nel dettaglio, a Pontirolo nuovo troviamo tre Fastrac 80310 e poi tre Valtra: un S, usato ovviamente per i lavori più pesanti, e due N, un 134 e un 174. Inoltre, due John Deere. Infine Fendt, con un 309 e un 718. «I Valtra in particolare sono macchine interessanti. Gli N hanno una maneggevolezza superiore alla media e una buona dotazione in cabina. I motori sono Agco Power a quattro cilindri, brillanti e reattivi».
Posto che le macchine dei Turani sono tutte di ottimo livello, resta da capire cosa offra la Agricam di diverso rispetto alla media dei concessionari. «Il suo pregio maggiore, a nostro avviso, è nella disponibilità di macchine, dovuta al fatto che effettua anche servizio di noleggio. È così in grado di assicurarci una macchina sostitutiva a costo zero, se si dovesse rompere uno dei suoi trattori. Per esempio, negli ultimi mesi del 2017 abbiamo avuto per diverse settimane un Fastrac del servizio noleggio al posto del nostro, fermo in officina per un problema al cambio». La certezza di non restare mai senza un trattore permette ai Turani di acquistare soltanto quelli davvero necessari. «Non abbiamo bisogno di avere una scorta, perché ce la fa, gratuitamente, Agricam. E questo, dal nostro punto di vista, è un beneficio enorme».