È iniziata anche quest’anno la tanto attesa mietitrebbiatura del grano duro, che nelle Marche è partita qualche settimana prima rispetto agli scorsi anni, responsabile il clima che ha permesso la maturazione anticipata delle spighe.
I primi dati fanno sperare in un'ottima raccolta: nonostante, infatti, l'andamento meteo avverso dei primi giorni di giugno che ha provocato danni e allettamenti localizzati, la raccolta della spiga dorata procede spedita e senza intoppi, donando un prodotto di elevata quantità e qualità. La resa media è stimata in 70 q/ha, con punte di 80-85 q/ha.
Le Marche si collocano tra le prime regioni in Italia per la produzione di grano duro con i suoi 120.000 ettari destinati a questa coltura, assumendo un ruolo determinante e contribuendo a circa il 15% della produzione nazionale.
Grano in quantità, quindi, ma anche di qualità. Mentre lo scorso anno la raccolta è stata catastrofica, facendo emergere un prodotto dal valore proteico medio e con peso specifico basso, l’attuale campagna ha lasciato contoterzisti e agricoltori stupefatti. Il prodotto raccolto finora, infatti, ha un peso specifico sostanziale che spazia dagli 83 ai 89 kg/hl e un tenore proteico che raramente scende sotto il 14%, raggiungendo valori, per la maggior parte delle volte, intorno al 16%.
Nella regione si punta molto su questa coltura ed è per questo che i contoterzisti investono sempre più in macchinari di alte tecnologie e all’avanguardia per ottimizzare lavorazioni, fertilizzanti e prodotti chimici, facendo emergere sempre più l’attenta cura e preparazione di queste figure che si dedicano ad attività sempre più sostenibili.
Salvo imprevisti, questa campagna verrà ricordata come una delle migliori degli ultimi anni per il grano duro marchigiano, con l’augurio che il bene più prezioso venga valorizzato con prezzi adeguati rispetto all’elevato valore del prodotto e ai tanti costi sostenuti dalle aziende.
