Garantirsi una redditività anche in caso di turbolenze nei listini o dei cambi valutari e quindi scongiurare il rischio di non coprire i costi di produzione. Programmare con più accuratezza la gestione della propria azienda, definendo in anticipo le superfici da seminare con la sicurezza del ritiro del prodotto. Usufruire di un’assistenza tecnico/agronomica che parte dalla scelta della varietà più adatta e continua con i consigli per i trattamenti fitosanitari e la concimazione al fine di ottimizzare l’utilizzo dei mezzi tecnici e ottenere il massimo in termini di quantità e qualità. Sono alcuni dei buoni motivi per i quali i cerealicoltori dovrebbero sottoscrivere contratti di filiera per mettersi al riparo dagli imprevisti.
E se parliamo di grano duro, colza, girasole e soia c’è un vantaggio in più: la possibilità di ottenere il contributo del sostegno accoppiato Pac. Il frumento duro coltivato in filiera consente anche di ottenere un ulteriore aiuto accedendo ai contributi ministeriali previsti.
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