Le nuove sfide degli agromeccanici nella filiera agricola

In occasione della 79esima assemblea annuale il presidente Cai Agromec Dalla Bernardina ribadisce: «Serve riconoscere ai contoterzisti il ruolo di protagonisti della transizione verso una moderna agricoltura»

Si è tenuta a Bergamo la 79a Assemblea nazionale di Cai Agromec, ospitata da Confai Bergamo, in occasione del 90° anniversario dell’associazione territoriale. L’assemblea ha visto l’introduzione di Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo, che ha ricordato la lunga storia dell’associazione. Numerosi gli interventi istituzionali.

L’assessora Claudia Lenzini ha portato i saluti del Comune di Bergamo, sottolineando come «la città stia vivendo una fase di forte dinamismo. Il comparto agromeccanico è sempre più strategico, soprattutto in chiave innovativa». Il consigliere regionale Giovanni Malanchini ha ribadito la centralità dell’agricoltura lombarda e della meccanizzazione: «È fondamentale valorizzare il ruolo degli agromeccanici come leva per la sostenibilità e per la competitività».

Andrea Borio, presidente di Federacma, ha posto l’accento sulle difficoltà del comparto della distribuzione delle macchine: «La tecnologia è essenziale, ma bisogna puntare anche sulla semplicità, per favorirne la sua fruizione».

Paolo Girelli, presidente di Assofertilizzanti, ha auspicato una maggiore sinergia tra agromeccanici e produttori di fertilizzanti: «Il nostro Marchio di Qualità è oggi un punto di riferimento. Ma la collaborazione con chi lavora sul campo può diventare determinante per innovare davvero, insieme».

Luigi Maccaferri, presidente di Coprob – Italia Zuccheri, ha ricordato come il contoterzismo sia «strategico per l’efficienza della filiera bieticola» e ha auspicato l’integrazione dei flussi di raccolta attraverso tracciamento gps.

Luciano Bosco, portavoce di Assocanapa, ha parlato delle potenzialità della filiera della canapa industriale: «Serve certezza normativa e sinergia con il mondo agromeccanico per trasformare la canapa in uno dei motori della bioeconomia italiana».

Due tavole rotonde

Da sinistra Amedeo Reyneri, Luigi Sartori, Michele Pisante ed Ermanno Comegna

In una prima tavola rotonda, con studiosi e rappresentanti del mondo accademico, è poi emerso il ruolo strategico degli agromeccanici nella gestione dei dati, nella digitalizzazione delle pratiche agricole e nella transizione verso una moderna agricoltura basata su risultati misurabili in campo.
Michele Pisante, dell’Università degli Studi di Teramo ha parlato di «agromeccanici come intermediari dell’innovazione», mentre Amedeo Reyneri, dell’Università di Torino, ha sottolineato come l’innovazione tecnologica debba essere sostenibile e accessibile, con il supporto delle imprese agromeccaniche. Luigi Sartori, dell’Università di Padova, ha posto l’attenzione sul problema della parcellizzazione agricola in Italia, che rende inefficiente la meccanizzazione in proprio, a fronte di un parco macchine sovradimensionato e spesso obsoleto. Ermanno Comegna, economista agrario esperto di Pac, ha evidenziato le nuove opportunità derivanti dai «crediti di natura» e «crediti di carbonio», strumenti in cui gli agromeccanici possono svolgere un ruolo chiave nella certificazione e attuazione di pratiche virtuose.

Mirco Carloni intervenuto con un videomessaggio

Sul tema del riconoscimento normativo dell’agromeccanico una seconda tavola rotonda ha preso spunto dall’intervento in remoto di Mirco Carloni, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, che auspicando l’approvazione a breve della legge sull’Albo nazionale degli agromeccanici, ha sottolineato come questo sia un riconoscimento dovuto da tempo alla categoria.

 

Gianluca Lelli

La tavola rotonda è stata aperta dall’intervento di Gianluca Lelli, amministratore delegato di Consorzi Agrari d’Italia, che ha espresso il favore con cui il mondo agricolo guarda all’istituzione dell’Albo degli agromeccanici, considerandolo uno strumento fondamentale per accompagnare la crescita del settore. L’Albo, ha sottolineato, consentirà di mettere in sicurezza le imprese agromeccaniche, che rappresentano una risorsa indispensabile per l’agricoltura moderna. Lelli ha inoltre evidenziato la necessità di ottenere risultati concreti, come l’inserimento nella proposta di legge di misure specifiche per l’edificabilità nelle aree rurali. Secondo lui, l’Albo dovrebbe diventare un punto di riferimento per l’intero comparto agricolo, garantendo maggiore trasparenza al sistema e offrendo garanzie agli utenti dei servizi agromeccanici, fondamentali per l’innovazione e l’efficienza del settore.

Davide Bergamini

È poi intervenuto il deputato Davide Bergamini, primo firmatario della proposta di legge per l’istituzione dell’Albo nazionale degli agromeccanici. Bergamini ha ribadito come l’Albo rappresenti una risposta concreta alle esigenze dei contoterzisti. Ha affermato che c’è spazio per lavorare sulla sua inclusività, affinché diventi uno strumento utile, rappresentativo del settore, capace di qualificare chi esercita l’attività in modo professionale e conforme ai bisogni del comparto, anche attraverso l’introduzione di bandi dedicati. L’agromeccanico, ha aggiunto Bergamini, deve essere l’anello di congiunzione tra l’agricoltura italiana e l’Unione europea, soprattutto per quanto riguarda gli investimenti in tecnologie innovative. L’Albo rappresenta dunque un primo passo, propedeutico allo sviluppo del settore, affinché i contoterzisti diventino parte integrante della filiera agricola.

Durante l’assemblea si è anche approfondito il tema della rappresentanza e del riconoscimento giuridico della figura dell’agromeccanico, con un focus sulla necessità di una legge nazionale che ne definisca ruolo e competenze. I relatori hanno infine sottolineato come l’istituzione dell’Albo possa contribuire a valorizzare professionalità, sicurezza e trasparenza nei rapporti con le istituzioni e con il mondo agricolo.

Gianni Dalla Bernardina

«È quanto mai necessario – ha concluso Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec – mettere in luce alcune delle emergenze più urgenti, per le quali auspichiamo una pronta risposta da parte della politica e delle istituzioni in genere. L’agromeccanico, del resto, oggi non è più solo un prestatore d’opera, ma un partner dell’agricoltura che porta sul campo innovazione, dati, efficienza e sostenibilità. La nostra azione politico-sindacale è quella di agire per il bene del mondo agricolo che sta cambiando velocemente e, all’interno di questo, definire il ruolo degli agromeccanici in modo concreto e razionale».

A conclusione dell’assemblea, dopo gli interventi degli sponsor (Maschio Gaspardo, Olimac, Rinaldi Consulting e Argo Tractors), è stata consegnata una targa di riconoscimento a Confai Bergamo, nella persona del presidente Leonardo Bolis e del segretario provinciale Enzo Cattaneo, per i 90 anni di attività dell’associazione bergamasca.

Da sinistra Gianni Dalla Bernardina, Mario Danieli (country manager Italia Argo Tractors), Enzo Cattaneo, Leonardo Bolis e Davide Bergamini
Le nuove sfide degli agromeccanici nella filiera agricola - Ultima modifica: 2025-05-19T17:14:18+02:00 da Il Contoterzista

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