Confai Bergamo festeggia 90 anni e guarda al futuro della meccanizzazione agricola

Leonardo Bolis: fase di incertezza geopolitica, dobbiamo trovare fiducia e investire

Confai Bergamo, associazione provinciale di rappresentanza delle imprese agromeccaniche e agricole, taglia il traguardo dei 90 anni e li celebra a Villa Caroli Zanchi con un libro (“Confai Bergamo: 90 anni al servizio dell’agricoltura”), un’assemblea generale durante la quale sono stati consegnati i premi per le imprese del contoterzismo agricolo più longeve (dai 50 anni di iscrizione in su) e una tavola rotonda che ha permesso di guardare al futuro della professione, fra robot, droni, agricoltura digitale e Intelligenza Artificiale e con la certezza che etica, professionalità e lealtà resteranno sempre valori attuali.

 

«La fase attuale è caratterizzata da incertezze di varia natura, instabilità di tipo geopolitico, rischi di volatilità dei mercati, investimenti sempre più complessi da indirizzare in un’agricoltura fortemente esposta ai rischi dei cambiamenti climatici – ha detto in assemblea il presidente di Confai Bergamo, Leonardo Bolis, affiancato dal segretario generale Enzo Cattaneo -. Abbiamo bisogno di ritrovare fiducia, investire nella meccanizzazione, ma anche nella formazione e nel capitale umano».

Leonardo Bolis (a sinistra) ed Enzo Cattaneo

Di strada, negli ultimi 90 anni, ne è stata percorsa moltissima sul fronte dell’evoluzione dell’agricoltura, grazie alla meccanizzazione, alla chimica, all’agricoltura di precisione e all’agricoltura digitale. Un racconto per tappe illustrato da Domenico Pessina, ordinario di Meccanica agraria all’Università di Milano. «Grazie all’introduzione di tecnologie digitali innovative – ha spiegato Pessina - ora l’agricoltore può essere supportato nella pianificazione della sua attività, anche grazie al contributo di importanti tecnologie innovative, quali l’Internet of Things, ovvero oggetti connessi digitalmente in rete tra loro che si scambiano dati e informazioni, il Machine Learning, macchine cioè in grado di apprendere e l’Intelligenza Artificiale».

Se gli investimenti in agricoltura digitale hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro in Italia (fonte: Osservatorio Smart Agrifood Politecnico di Milano), le prospettive per il futuro guardano verso nuove opportunità come il trattore robotizzato, i robot agricoli di pieno campo e nelle coltivazioni protette, i sistemi robotici modulari, i droni per lavorazioni leggere e per l’acquisizione di dati. Scenari certamente non immediati, ma che grazie a ricerca e sviluppo potrebbero nei prossimi anni diventare realtà anche in provincia di Bergamo, dove occasioni di crescita del contoterzismo possono abbracciare non solamente la cerealicoltura, ma anche la viticoltura e il comparto orticolo, specialmente in serra.

Anche l’Intelligenza Artificiale potrebbe rivelarsi molto utile, «in particolare per l’acquisizione di dati legati alle diverse tipologie di agricoltura e per confrontarsi con la Pubblica Amministrazione in maniera diretta», ha sostenuto Ivano Valmori, amministratore delegato di Image Line e accademico dei Georgofili.

Essenziale, per una crescita dell’agricoltura digitale, poter contare su due elementi: la formazione professionale e misure di sostegno pubblico come avvenuto in passato con “Agricoltura 4.0”, che ha spinto gli investimenti, «ggi alle prese con un calo delle immatricolazioni di mezzi e trattrici (l’anno mobile 1° marzo 2024-28 febbraio 2025 vede una ulteriore flessione di immatricolazioni a 15.115 unità contro 15.379 macchine nel 2024), mentre i numeri dei mezzi agricoli al di sotto dei 30 cavalli di potenza, stanno attraversando una fase di crescita (anno mobile a 1.658 mezzi contro 1.630 del 2024)», ha detto Mario Danieli, Italy country manager di Argo Tractors.

Il messaggio alla politica è chiaro. «L’agricoltura – ha specificato Valmori - rappresenta il 3% degli occupati, ma opera per la tutela del 100% dei consumatori, producendo materie prime e cibi sani e sicuri».

E proprio dalla politica è arrivato il riconoscimento della centralità delle imprese agromeccaniche nell’agricoltura italiana, elemento determinante per incrementare il valore aggiunto delle produzioni nazionali. All’assemblea di Confai Bergamo erano presenti, fra gli altri, Massimiliano Serra della Provincia di Bergamo, Michael Oberti assessore ai Lavori Pubblici di Stezzano e il consigliere regionale Giovanni Malanchini. Occasione utile, dunque, per il presidente nazionale di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina, di ribadire la richiesta dell’inquadramento del settore in agricoltura e di annunciare l’assise nazionale i prossimi 9 e 10 maggio proprio a Bergamo, “una delle province più dinamiche in Italia dal punto di vista dell’attività sindacale».


Le imprese premiate

Al termine dell’assemblea, Confai Bergamo ha premiato con una targa le aziende iscritte da 50 anni e oltre all’associazione. Di seguito l’elenco e l’anno di iscrizione: Agromeccanica Gregorio di Bonasio Gregorio & C. Snc (1974), Agromeccanica La Fortunata Snc di Alini Claudio e Valter (1974), Lorenzi Federico (1974), Turani Fratelli di Turani Flavio ed Elio Snc (1974), Colombelli Gianluca (1971), Agromeccanica Rocchi Srl (1969), De Vecchi Pierantonio (1963), Agromeccanica Sabini Stefano (1957), Agriservizi Snc di Seiti Angioletto & C. (1956),Agromeccanica Negroni Srl (1955), Agromeccanica Rizzi Srl (1955), Previtali Spurghi Srl (1945), Agromeccanica Botti Snc di Botti Carlo e Danio (1945), Bolis Leonardo (1945).

Confai Bergamo festeggia 90 anni e guarda al futuro della meccanizzazione agricola - Ultima modifica: 2025-03-31T17:33:09+02:00 da Il Contoterzista

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome