CT Day 2025: contoterzisti e industria uniti nel segno dell’innovazione

Tra le diverse novità annunciate durante l’evento, anche l’ormai prossima istituzione dell’Albo nazionale degli agromeccanici

Oltre 600 aziende agromeccaniche provenienti da tutta Italia hanno preso parte alla dodicesima edizione del CT Day, l’appuntamento dedicato al comparto agromeccanico organizzato da Edagricole (Tecniche Nuove) in collaborazione con Cai Agromec e in partnership con McCormick, con il sostegno di ADR, BKT, Compo Expert, Corteva Agriscience, Pioneer, FPT, Maschio Gaspardo, McCormick Finance, Topcon e xFarm Technologies.

A ospitare l’evento all’interno della propria sede storica di Fabbrico (RE) Argo Tractors, costruttore dei trattori Landini e McCormick.

Tante novità

Diverse le novità emerse durante l’evento, sia sul fronte “politico”, sia su quello dell’innovazione tecnologica. Si avvicinano, infatti, dopo anni di battaglia sindacale, i tempi per l’istituzione di un Albo Nazionale degli Agromeccanici.

Gli ospiti presenti, inoltre, hanno avuto la possibilità di provare per la prima volta in assoluto Il McCormick X8.634 VT-Drive, 340 CV di potenza in ogni condizione, nuova punta di diamante firmata Argo Tractors. Ma ci sono stati anche importanti aggiornamenti sul fronte dei contributi pubblici per l’acquisto di macchinari e attrezzature, nonché un’analisi dei nuovi regolamenti che sono entrati o entreranno presto in vigore per le macchine agricole.

Del resto, la dodicesima edizione del CT Day 2025 ha avuto come tema conduttore proprio “Agromeccanici motore dell’innovazione”.

Antonio Salvaterra

Il responsabile marketing di Argo Tractors, Antonio Salvaterra, ha aperto la giornata portando il saluto dell’azienda ospitante, ricordando: «Siamo un’azienda familiare fortemente radicata in Italia. Siamo lieti di ospitare nuovamente il CT Day (era già successo otto anni fa, ndr) perché i contoterzisti rappresentano una realtà produttiva fondamentale per tutto il Paese». In un video messaggio il managing director di Argo Tractors, Alberto Morra, ha inoltre rilevato: «È per noi un estremo piacere e orgoglio ospitare questo evento. Fabbrico è la casa della meccanica agricola italiana, dove nascono Landini e McCormick».

Il punto sul Fondo per l'Innovazione

Maria Beatrice Mencacci

Maria Beatrice Mencacci, della direzione Servizi per le imprese di Ismea, ha poi introdotto il tema del Fondo per l’Innovazione, facendo il punto della situazione al riguardo. «Il Fondo Innovazione per l’acquisto di macchine nuove rientra tra gli strumenti finanziari gestiti da Ismea e dedicati a sostenere le imprese attive nel settore agroalimentare.

L’obiettivo è favorire l’adozione di tecnologie avanzate, necessarie a rendere più moderne ed efficienti le nostre aziende. Accanto a questo fondo, Ismea mette a disposizione anche altri strumenti che facilitano l’accesso al credito o incentivano il ricambio generazionale in agricoltura.

Il Fondo Innovazione in agricoltura in particolare, introdotto nel 2023, si rivolge alle aziende agricole e alle imprese agromeccaniche per diffondere innovazione digitale nei processi produttivi: controllo da remoto, gestione dei dati aziendali, monitoraggio delle risorse idriche e dei fertilizzanti, applicazioni per agricoltura, zootecnia, pesca e acquacoltura.

L’aiuto previsto va da un minimo di 70mila a un massimo di 500mila euro, con contributi fino al 95% dei costi ammissibili. Le beneficiarie devono essere Pmi iscritte alla Camera di Commercio come imprese agricole, ittiche o agromeccaniche, attive da almeno due anni. Per le trattrici agricole è previsto l’obbligo di sostituire un veicolo immatricolato non oltre il 2018. I contributi per le aziende agricole variano dal 30 al 50%, con una maggiorazione fino al 60% per i giovani. Per le imprese agromeccaniche la percentuale può salire dal 70 fino al 100% in regime de minimis, entro il limite dei 200mila euro.

La domanda va presentata in modalità telematica ed è necessario allegare tre preventivi per dimostrare la congruità del prezzo. Il fondo è tuttora in corso: negli ultimi tre anni sono stati stanziati quasi 300 milioni di euro. Nel 2023 la dotazione era di 75 milioni; nel 2024, di fronte a una richiesta enorme rispetto ai 100 milioni disponibili, è stata utilizzata anche la riserva 2025 da 75 milioni.

Ora, come annunciato dal presidente di Ismea all’ultima edizione di Agrilevante, ci sono altri 100 milioni destinati allo scorrimento delle graduatorie, vista l’enorme quantità di richieste anche quest’anno. È prevista pure una riserva per il Sud. Al momento, attendiamo le modalità operative».

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Nuove sfide per i costruttori

Alessio Bolognesi

Alessio Bolognesi, responsabile tecnologie digitali di FederUnacoma, ha affrontato il tema cruciale delle nuove normative europee per la costruzione di macchine agricole. «I beneficiari di queste norme – ha detto - sono innanzitutto gli utilizzatori delle macchine. Il quadro normativo è complesso e comprende il Regolamento Macchine (UE) 2023/1230, che per la prima volta introduce in modo organico i temi della sicurezza software, della cyber security e della gestione del dato. È una novità assoluta ed è un grande punto critico per i costruttori.

Accanto a questo regolamento stanno entrando in vigore anche l’Artificial Intelligence Act, che riguarda tutti i prodotti che integrano sistemi di intelligenza artificiale, e il Cyber Resilience Act (UE 2024/2847). Quest’ultimo punta ad aumentare la sicurezza delle attività lavorative garantendo la protezione dei dati. Il regolamento è molto stringente per i costruttori, perché richiede che ogni prodotto sia progettato in modo da essere resistente agli attacchi informatici e privo di vulnerabilità note.

Poi c’è il Data Act (UE 2023/2854), influenzato da tutto ciò che ho appena descritto. Il Data Act definisce chi può usare i dati generati dai prodotti connessi, chi ne è proprietario, chi può accedervi e per quali finalità. Introduce inoltre un grande vantaggio: il service switching, cioè la possibilità di spostare liberamente i propri dati da un cloud all’altro. Per i costruttori, però, questo comporta oneri enormi nella gestione dei dati. Occorre peraltro adempiere anche ad altre normative: Gdpr, Data Governance Act ed e-Privacy.

Le scadenze dipendono dalla dimensione aziendale, ma in generale l’obbligo è scattato il 12 settembre 2025 o, per alcune categorie, comincerà nel 2026. Per i contoterzisti l’impatto è rilevante: il Data Act serve a riequilibrare rapporti contrattuali che prima erano interamente nelle mani dei singoli costruttori. Non distingue tra proprietario e utilizzatore della macchina e non tratta i dati personali, ma dà agli utilizzatori nuovi diritti nei confronti di chi produce le macchine. Anche i dealer dovranno assicurare che i prodotti rispettino questa regolamentazione».

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Scenari futuri

Paolo Gay

Paolo Gay dell’Università di Torino ha invece delineato gli scenari futuri nell’ambito della meccanizzazione. «L’innovazione – ha sottolineato - oggi si muove a 360 gradi. L’analisi che propongo è soggettiva e personale, ma ho cercato di raccogliere, secondo il mio giudizio, le novità più interessanti, prendendo quasi sempre in considerazione innovazioni che hanno trovato riscontro nei premi di Innovazione Tecnica a fiere e manifestazioni di settore. Ho individuato alcuni ambiti strategici: l’elettrificazione delle macchine, le macchine smart, le macchine autonome come i robot, l’intelligenza artificiale e i droni, un settore che altrove è già esploso e che potrebbe rappresentare grandi opportunità di business anche per i contoterzisti.

Sull’elettrificazione distinguiamo due direzioni: la trazione e gli attrezzi. Per la trazione parliamo di BEV, HEV, Plug-in HEV e fuel cell, con soluzioni ibride mild e non mild. Nel mondo dei trattori resta il limite delle potenze elevate: in molti contesti il full electric non è ancora sostenibile. Se devo raggiungere campi lontani dalla mia azienda, non posso permettermi ripetuti viaggi per ricaricare una batteria di grandi dimensioni. Il full electric, quindi, oggi funziona soprattutto in serre, allevamenti o ambienti chiusi.

Per quanto riguarda l’elettrificazione degli attrezzi, il trattore può fornire non solo energia meccanica o idraulica, ma anche energia elettrica consistente. Si stanno affermando due standard: la bassa tensione, tra 32 e 75 volt (oggi 48 V in corrente continua) con potenze di 10–15 kW, ottimali per orticoltura, frutticoltura e vigneto; e l’alta tensione, intorno ai 700 volt con potenze di 50–70 kW. In futuro potremo avere una macchina trainata dotata di attacco elettrico, senza giunto cardanico. Il trattore potrà lavorare sempre al suo regime ottimale, indipendentemente da ciò che fa l’attrezzo, con prestazioni dinamiche migliori. Il collegamento sarà un cavo elettrico.

Il Landini REX4-080, ad esempio, genera corrente elettrica: negli scorsi anni, in collaborazione con i costruttori, sono stati realizzati attrezzi elettrici come un voltafieno con regolazione dell’angolo dei rotori e una defogliatrice più leggera, precisa e priva di surriscaldamenti perché senza olio idraulico. Un altro esempio è l’irroratrice a scavalco per vigneto con 16 ventilatori azionati singolarmente. In futuro la batteria potrà sostituire il condensatore e molti trattori offriranno generatori a 48 V DC. A mio avviso questo sarà uno sviluppo molto probabile, con molti costruttori incentivati a realizzare attrezzi compatibili.

Le macchine smart – ha proseguito Gay - seguono la logica degli smartphone: un hardware aggiornabile nel tempo, su cui è possibile installare nuove funzionalità. È un approccio che si potrà applicare anche alle macchine agricole.

I droni aerei stanno vivendo una trasformazione. Nascono per il monitoraggio, poi passano alla distribuzione di semi e fertilizzanti, oggi consentita dalla normativa. Lo scenario che si apre è quello dei trattamenti fitosanitari: la differenza in termini di praticità e sicurezza per l’operatore è enorme. In Europa siamo in fase di sperimentazione. Ci sono grandi opportunità, anche in questo campo, per gli agromeccanici.

Per la robotica e le macchine autonome, invece, siamo all’inizio. Molti costruttori stanno entrando in questo settore, ma il tema della sicurezza è enorme: queste macchine stanno a metà tra un robot e una macchina agricola. Anche in questo caso gli agromeccanici avranno un ruolo decisivo: è molto probabile che gli agricoltori dovranno rivolgersi a servizi specializzati e vedo gli agromeccanici in una posizione ottimale per cogliere questa opportunità».

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I numeri di Argo Tractors

Mario Danieli

Mario Danieli, country manager Italia di Argo Tractors, ha poi introdotto gli ospiti dentro la realtà dell’azienda ospitante. «Argo Tractors – ha spiegato - è un gruppo industriale a conduzione familiare che progetta, produce e commercializza trattori con marchi protagonisti del settore.

A capo del gruppo c’è la famiglia Morra, che da oltre trent’anni guida l’azienda attraverso 12 filiali nel mondo e 3 uffici commerciali. I nostri marchi sono Landini e McCormick: Landini, marchio storico di interesse nazionale, produce trattori efficienti e performanti, apprezzati per il vero Made in Italy in tutto il mondo; McCormick, marchio di riferimento, è dedicato ai trattori di alta e altissima potenza. La nostra capacità produttiva è di 20mila trattori all’anno.

Investiamo il 5% del nostro fatturato in Ricerca e Sviluppo. Il 65% dei componenti dei nostri trattori è prodotto internamente. Abbiamo 1.700 dipendenti, 5 stabilimenti produttivi e 15 tra filiali e uffici commerciali. Argo Tractors è anche l’unico produttore di trattori dell’associazione Motor Valley, insieme a marchi come Pagani, Ducati, Maserati, Dallara, Lamborghini e Ferrari. Serviamo 100 Paesi nel mondo, con oltre 600mila ordini all’anno. In Italia vendiamo circa il 15% della nostra produzione, mentre l’85% è destinato all’export».

«Argo Tractors – ha continuato ancora Danieli - ha puntato con decisione sulla digitalizzazione: i nostri trattori sono abbonati per un anno alle nostre Digital Solutions. Abbiamo inoltre deciso di omaggiare tutti gli iscritti che acquisteranno un trattore entro il 31 dicembre 2026 con un Golden Ticket, che dà diritto a un’estensione a cinque anni dei servizi digitali».

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Aggiornamenti dalla politica

Roberto Ferrari

Dopo l'intervento del sindaco di Fabbrico, Roberto Ferrari («questo stabilimento è parte del nostro patrimonio. Quando l’azienda è nata 140 anni fa, il paese è cresciuto con lei»), è intervenuto con un video l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, Alessio Mammi: «Gli agromeccanici rappresentano un grande patrimonio dell'agricoltura italiana e anche dell'Emilia Romagna – ha rimarcato Mammi – un patrimonio assolutamente irrinunciabile, insostituibile. Quasi 1.500 imprese sono iscritte nel registro Uma, una rete diffusa di imprese a servizio delle dell'agricoltura e dell'agroalimentare.

L'intervento in video di Alessio Mammi

Abbiamo come Regione qualche anno fa istituito un registro regionale proprio rivolto agli agromeccanici che ha avuto un buon livello di partecipazione, e naturalmente ci impegniamo anche a fare una nuova edizione del bando fatto nel 2022, finalizzato proprio ad aiutarvi ad acquistare macchine e a incrementare il livello tecnologico, affiancando il nostro impegno a quello che si sta facendo e che si è fatto sul Pnrr e su altre linee di finanziamento per dare un futuro certo alla nostra agricoltura».

il deputato Davide Bergamini, della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, ha aggiornato sul percorso della legge per l’Albo nazionale degli agromeccanici.

L'on. Davide Bergamini

«In XIII Commissione Agricoltura - ha dichiarato Bergamini - stiamo lavorando alla creazione di un Albo Nazionale che possa dare maggiore valore e professionalità alla figura dell’agromeccanico. L’obiettivo non è soltanto riconoscere il vostro settore – ha rimarcato rivolgendosi al pubblico presente - ma dotarlo di strumenti concreti.

L’agromeccanica rappresenta modernità, tecnologia e transizione ecologica: siete tra i soggetti che meglio interpretano l’evoluzione del settore agricolo nel pieno rispetto dell’ambiente. Siete anche una filiera capace di attrarre le nuove generazioni. Oggi parliamo di tecnologie 4.0 e 5.0, e gli interventi di questa giornata ci hanno mostrato digitalizzazione, innovazione e il ruolo fondamentale dei giovani.

La proposta di legge sull’Albo servirà a chiarire in modo definitivo la figura dell’agromeccanico e permetterà alla politica di creare bandi dedicati, strutturare percorsi professionali più qualificati e contrastare la concorrenza sleale di chi opera nel sottobosco senza regole. Ritengo giusto, del resto, che questa categoria venga finalmente riconosciuta. La proposta di legge è nata nel marzo 2024 ed è ora al vaglio delle Commissioni. Credo che all’inizio del prossimo anno potrà arrivare in Aula alla Camera per un primo voto favorevole. Ha già raccolto un ampio consenso trasversale e c’è una forte volontà politica di riconoscere questa figura. Mi auguro che entro la primavera del 2026 si possa arrivare all’approvazione definitiva alla Camera e al successivo passaggio al Senato. Ho già chiesto ai colleghi senatori di dare la massima urgenza all’esame del provvedimento. È un Albo atteso da molto tempo e credo sia arrivato finalmente il momento di realizzarlo».

Guarda l’intervista a Davide Bergamini

Italia terzo costruttore al mondo

Maria Teresa Maschio

Maria Teresa Maschio, presidente di FederUnacoma, ha sottolineato: «Siamo il terzo Paese produttore al mondo di trattori, dopo Stati Uniti e Germania. Il nostro comparto conta 330 costruttori di macchine agricole, aziende di grande qualità. Le nostre imprese fanno la loro parte, ma poi bisogna arrivare al campo: voi contoterzisti siete certamente uno dei nostri clienti privilegiati.

Il settore ha però bisogno di forti investimenti e, per realizzarli, servono risorse e un lavoro comune. Sarebbe impossibile affrontare lo sviluppo tecnologico senza un adeguato supporto pubblico. Dobbiamo investire nella formazione e soprattutto nei giovani, che sono i principali protagonisti del futuro del nostro settore».

Guarda l’intervista a Maria Teresa Maschio

L'importanza di investire sui giovani

Andrea Borio

Andrea Borio, presidente di Federacma, ha aggiunto: «È bello vedere un'azienda del genere a conduzione familiare, perché la famiglia è quella che contraddistingue tutte le nostre aziende, dove c'è la passione e poi c'è l'innovazione, e questo fa la differenza. Clienti come i contoterzisti chiedono a noi commercianti soprattutto l'assistenza, concetto che va di pari passo con la formazione, su cui come Federacma assieme a Cai Agromec abbiamo lavorato molto negli ultimi anni. Incontriamo spesso studenti e speriamo di avvicinarli alla meccanica agricola: c’è un grande bisogno di giovani che intraprendano questi mestieri, dai meccanici ai meccatronici, dai venditori ai contoterzisti. La categoria dei contoterzisti è importantissima e condivido pienamente la necessità di creare un Albo dedicato, perché l'imprenditore agromeccanico deve avere una propria identità ben riconosciuta da tutti».

Guarda l’intervista ad Andrea Borio

Roberto Rinaldin

Presente al CT Day 2025 anche Roberto Rinaldin, ex-presidente Climmar (Federazione europea dei concessionari) e storico concessionario Landini, che ha commentato: «I contoterzisti sono i veri depositari della tutela dell’ambiente: siete voi che conoscete il territorio metro quadro per metro quadro, che sapete interpretare le esigenze dei terreni e delle colture. Siete il motore che ci porta il cibo in tavola ogni giorno. Il vostro ruolo è fondamentale non solo per l’agricoltura, ma per l’intera società»

Dalla Bernardina: «L'Albo sia un punto di partenza»

Gianni Dalla Bernardina

Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina, che ha evidenziato: «Per quanto riguarda l’Albo, è vero: siamo a buon punto. Ho chiesto all’onorevole Bergamini di calendarizzarlo in discussione alla Camera già a gennaio 2026.

Ma l’Albo deve essere solo un punto di partenza e deve essere riempito di contenuti, attività e certificazioni, altrimenti rischia di restare vuoto. L’Albo, inoltre, deve servire anche per fare pulizia nel settore, distinguendo chiaramente chi esercita davvero la nostra attività da chi non lo fa.

Quanto ad altri temi emersi durante la giornata, i contoterzisti si chiedono: chi pagherà l’innovazione? Come facciamo a mettere a terra tutte queste evoluzioni che si delineano all’orizzonte? Non possiamo restare noi con il cerino in mano. Quando parlo di fare squadra, intendo formare una squadra sindacale trasversale, che coinvolga tutte le categorie: costruttori, venditori, agromeccanici. Una squadra che dobbiamo continuare a mantenere unita. Noi non siamo i servitori dell’agricoltura: siamo al servizio dell’agricoltura, e questo significa avere dignità operativa ed economica. E l’agromeccanica, in futuro, servirà ancora di più».

Guarda l’intervista a Gianni Dalla Bernardina

Lo special guest

Paolo Cevoli

A fine convegno, applauditissimo lo spettacolo dello “special guest” della giornata: il comico romagnolo Paolo Cevoli, arrivato a bordo di un trattore McCormick, che ha regalato agli oltre 600 partecipanti tanti momenti esilaranti.


Guarda il video dell'evento

 


CT Driver Trophy 2024, premiato Giuseppe Moscarella

 

Durante il CT Day 2025 è stato premiato anche il vincitore del CT Driver Trophy 2025, l’evento di abilità alla guida del trattore organizzato da Edagricole insieme a Federunacoma e Cai Agromec nel corso della fiera Agrilevante di Bari. Ad aggiudicarsi il CT Driver Trophy 2025 è stato Giuseppe Moscarella, dell’azienda Moscarella di San Pietro al Tanagro (SA), premiato dal presidente di Cai Agromec, Gianni Dalla Bernardina.

CT Day 2025: contoterzisti e industria uniti nel segno dell’innovazione - Ultima modifica: 2025-11-29T23:34:50+01:00 da Marco Pederzoli

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