Lavorazioni di precisione e transizione digitale per un'agricoltura che cerchi di soddisfare ancora più di quanto già non faccia le richieste di riduzione degli input che arrivano dalle istituzioni europee e dai consumatori. Ma anche un'agricoltura sempre più competitiva con produzioni di alta qualità. Centrare questi obiettivi sarà impossibile senza le aziende agromeccaniche, che quindi devono essere riconosciute a pieno titolo all'interno del settore primario. Questo il messaggio lanciato durante la decima edizione del Contoterzista Day, manifestazione organizzata dalla rivista Edagricole Il contoterzista (organo ufficiale di Cai – Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani), che quest'anno si è svolta in presenza per un numero limitato di partecipanti nella sede di Bonifiche Ferraresi a Jolanda di Savoia (Fe) e in diretta streaming.
Dalla Bernardina: «Riconoscere il nostro ruolo»
«Gli agromeccanici non devono essere sopportati bensì supportati» ha detto il presidente della Confederazione agromeccanici italiani Gianni Dalla Bernardina nel suo intervento. «La nostra categoria ha continuato a lavorare anche durante il periodo più difficile della pandemia garantendo il 60-70% delle lavorazioni in tutta Italia – ha aggiunto –. Quindi è ancora più necessario che la nostra categoria sia riconosciuta come parte del mondo agricolo».
«Siamo un patrimonio di questa nazione – ha ribadito il presidente di Cai – in questi decenni si è sviluppata perché sono state le aziende agricole a chiederlo. Moltissime aziende agromeccaniche in questi anni hanno investito molto senza avere accesso ai contributi europei. Non possiamo lasciare il rischio aziendale di questa grande rivoluzione digitale tutto sulle spalle dei contoterzisti».
Dalla Bernardina ha fatto notare ancora una volta l'assoluta urgenza di sedersi attorno a un tavolo per definire con contorni chiari l'attività agromeccanica e inserirla all'interno dell'attività agricola. Il presidente di Cai ha fatto notare come l'unica organizzazione agricola ad aver accolto, finora, le richieste dei contoterzisti è Coldiretti.
«Credo che il ruolo della futura Pac sia fondamentale per rinnovare l'agricoltura italiana – ha detto il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini – noi abbiamo fatto una proposta di tre eco schemi dove si parla di agricoltura di precisione e utilizzo dei dati anche per il processo di certificazione che potrà caratterizzare i prodotti dell'agricoltura italiana non solo a livello nazionale ma soprattutto sui mercati mondiali. La spinta innovativa dei prossimi anni sarà così forte che le singole aziende agricole non potranno reggere senza agromeccanici».
Nuova Pac e ruolo degli agromeccanici
Presto saranno pubblicati i regolamenti della nuova Pac 2023-2027 che entrerà in vigore dal primo gennaio 2023, ma per conoscere tutti i dettagli bisognerà aspettare il 30 giugno 2022. Per l'Italia ci saranno a disposizione 7,1 miliardi l'anno, circa 300 milioni in meno l'anno rispetto alla precedente programmazione. «È comunque una buona dotazione, anche perché nel 2022 ci sono molti più fondi rispetto agli anni precedenti – ha rassicurato il presidente di Ismea Angelo Frascarelli – continueranno a esserci i contributi a ettaro ma ci sarà un livellamento entro il 2028: quelli più alti saranno abbassati e quelli più bassi saranno alzati. Poi ci saranno gli eco schemi, che impegneranno molto gli agricoltori». Inevitabile quindi il ricorso alle tecnologie delle aziende agromeccaniche.
«La nuova Pac è una svolta epocale. Molte innovazioni sono già disponibili ma spesso non vengono richieste dalle aziende agricole, quindi con la nuova Pac si è scelta una via obbligatoria che renderà le aziende agricole italiane più competitive – ha fatto notare Michele Pisante, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee presso l’Università degli Studi di Teramo e coordinatore del comitato tecnico scientifico di Edagricole – un esempio è l'agricoltura conservativa che è diventata un eco schema 15 anni dopo essere stata introdotta in Italia. Questo è dovuto al ritardo delle scelte dei decisori politici rispetto alle evidenze scientifiche».
Mammi: «Produttività priorità assoluta»
«Siamo molto orgogliosi di essere la terra che ospita la più grande azienda agricola italiana – ha detto nel suo intervento l'assessore all'Agricoltura della Regione Emilia-Romagna Alessio Mammi – Bonifiche Ferraresi è parte della storia e della tradizione dell'agricoltura italiana ma anche una parte importante del presente perché è un grande laboratorio di innovazione e conoscenza». Mammi ha ribadito che per tenere insieme produzione e sostenibilità nei prossimi anni il ruolo degli agromeccanici sarà fondamentale. «La produttività rimane la priorità assoluta – ha scandito l'assessore – la nostra agricoltura deve essere forte e competitiva. Però produttività e sostenibilità ambientale devono camminare insieme». L'assessore ha anche ricordato che l'Emilia-Romagna è stata una delle prime Regioni a creare un albo regionale degli agromeccanici.
Aziende agromeccaniche e incentivi economici
Per i contoterzisti che vogliano investire in macchine, beni strumentali e nuove tecnologie sono a disposizione diversi incentivi. Una carrellata è stata fatta da Alessandra Caputo, dottore commercialista e revisore legale. I principali sono quattro. Il Pnrr, la Nuova Sabatini, il credito d'Imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e il Credito d'Imposta 4.0.
A seguire si è svolta una tavola rotonda nella quale Luciano Petrini (contoterzista della provincia di Ancona), Andrea Bonora (contoterzista della provincia di Ferrara) e Luigi Turco (contoterzista della provincia di Foggia), hanno dialogato di agricoltura di precisione con Donato Cillis, dell'area ricerca e sviluppo di Ibf Servizi.