Si è concluso con un’ampia partecipazione di tutte le rappresentanze europee l’“Informal Meeting” della Ceettar (The European Confederation of Agricultural, Rural and Forestry Contractors), ospitato a Bologna sotto l’egida di Cai Agromec. Un momento cruciale per il confronto tra le federazioni agromeccaniche europee.
L’evento ha avuto come filo conduttore la definizione degli obiettivi strategici da perseguire a livello europeo, la programmazione dell’attività per il 2026 e il dialogo tra nazioni sulle principali tematiche che interessano il mondo degli agromeccanici.

Durante le sessioni, i delegati dei vari Paesi hanno condiviso esperienze e criticità. È emerso come, nonostante le differenze nelle strutture agricole nazionali, permangano molti problemi comuni: l’assenza di una vera inclusione nella filiera agricola, la concorrenza sleale e la necessità di incentivi reali alla meccanizzazione sono tra le istanze più ricorrenti.
Altresì, in diversi interventi è stato rimarcato con forza quanto l’agromeccanico sia fondamentale per l’evoluzione dell’agricoltura: soggetto propulsore dell’innovazione e della precision farming, creatore e sostenitore di posti di lavoro, attore determinante per un’agricoltura più sostenibile dal punto di vista ambientale.
Nel corso del meeting sono stati pure discussi programmi congiunti per rafforzare la rappresentanza europea della categoria, per favorire lo scambio tecnico e normativo tra nazioni e per costruire un’agenda comune, da presentare alle istituzioni Ue.
Il vicepresidente di Cai Agromec, Gianluca Ravizza, ha commentato a margine dell’incontro: «Questo confronto ci conferma che, lavorando in rete e dialogando su scala europea, possiamo dare finalmente concretezza al riconoscimento del ruolo strategico degli agromeccanici all’interno delle politiche agricole comunitarie».
 
		 
		








