Già due anni fa Mirco Bagna era molto, molto soddisfatto del suo John Deere 6210R, allora «vecchio» di sei mesi ma pur tuttavia con un migliaio di ore di lavoro sulle spalle.
Due anni dopo, la soddisfazione si è trasformata in entusiasmo: «In due anni e mezzo non ha mai avuto niente, nemmeno una vite fuori posto. L’unica cosa che ho cambiato sono i pistoncini del cofano, quand’era ancora in garanzia». E questo nonostante il trattore abbia lavorato agli stessi ritmi del primo periodo: «Al momento (inizio giugno, ndr) segna 4.120 ore esatte, fatte quasi tutte con carro e botte per liquami, a parte un 300 ore l’anno di erpice rotante e un po’ di pressa quadra della Krone». Un ritmo di lavoro, insomma, tra i più intensi che ci sia capitato di trovare nel corso del Provato da voi e pari, indicativamente, a 150 ore al mese, vale a dire più 1.700 l’anno, contando anche i mesi di fermo invernale. Non è una novità, comunque, per l’azienda di Giuseppe e Mirco Bagna, padre e figlio, contoterzisti della provincia di Asti. «Da noi le macchine devono lavorare, perché visto il costo non ci piace comprarle per tenerle ferme sotto il capannone. Anche per questo cerchiamo di prendere mezzi che siano soprattutto affidabili e che facciano poche ore di officina». In questo senso, evidentemente, il 6R ha saputo farsi ben volere, fino a questo momento.
Leggi l’articolo completo su Il Contoterzista n. 7-8/2016 – L’edicola de Il Contoterzista