Cereali autunno-vernini verso un anticipo dei diserbi

Anticipate strigliature meccaniche possono limitare le infestazioni di specie dicotiledoni anche nelle coltivazioni convenzionali
Clima, strategia, gestione agronomica, resistenze, revoche: tutte le variabili da considerare

Nella gestione delle infestanti dei cereali autunno vernini occorre prendere in considerazione numerose variabili che sempre più spesso determinano difficoltà operative, quali ad esempio:

- i sempre più imprevedibili ed anomali andamenti stagionali in particolare nel periodo primaverile;

- le modalità di semina (minima lavorazione, sodo, convenzionale);

- la precessione colturale;

- la costante e preoccupante progressione di popolazioni di infestanti resistenti, sia graminacee che dicotiledoni,

- le presumibili variazioni del contesto normativo, con particolare riferimento alla direttiva sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, che vorrebbe ridurre fortemente l’impiego di tutti i prodotti fitosanitari.

La persistente siccità della scorsa primavera in molti casi ha obbligato a posticipare i necessari trattamenti di post-emergenza

Il controllo chimico delle infestanti deve conservare per il più lungo periodo possibile un ruolo fondamentale, ma non deve essere considerata come l’unico mezzo per risolvere tutte le problematiche, adottando tutte quelle tecniche che possono essere di aiuto, quali ad esempio adeguate lavorazioni del terreno, razionali rotazioni colturali, implementazione delle strigliature meccaniche anche nelle coltivazioni convenzionali.

In molti areali vocati alla coltivazione dei cereali a paglia, con particolare riferimento alle regioni settentrionali, le semine sono state completate entro la prima decade di novembre, con qualche difficoltà derivanti dal non perfetto affinamento dei terreni causa la prolungata siccità del periodo estivo e di inizio autunno. In queste situazioni l’emergenza delle colture è risultata generalmente alquanto disforme, avvantaggiandosi fortunatamente delle precipitazioni registrate a partire dalla seconda metà del mese di novembre. Questo andamento pluviometrico ha invece penalizzato le semine più tardive delle regioni dell’Italia centrale e meridionale, al momento attuale non ancora completate.

Nella definizione delle linee di intervento occorre considerare anche la coltura in precessione che, come nel caso di coriandolo da seme, oltre a determinare fenomeni di competizione, provoca anche un deprezzamento qualitativo della granella

In ogni caso, comunque, la ridotta umidità dei terreni fino al momento delle semine, che certamente non ha favorito una normale germinazione delle infestanti ad emergenza più precoce, in linea teorica dovrebbe determinare livelli di infestazione superiori alla media, con la necessità quindi di monitorare attentamente i terreni e con un probabile anticipo degli interventi erbicidi di fine inverno o inizio primavera, agibilità dei terreni permettendo.

Timing sempre più determinante

La corretta definizione del periodo ottimale di applicazione degli erbicidi sta diventando del resto sempre più difficile, soprattutto in relazione ai sempre più imprevedibili ed anomali andamenti climatici. Come già ribadito, utilizzare anche prodotti non eccezionali nel periodo giusto in molti casi può permettere di ottenere risultati finali migliori di un’applicazione nel momento sbagliato anche con il più performante formulato disponibile. Prima di dare inizio alle diversificate strategie di intervento si dovrà necessariamente tenere conto di numerosi fattori, tra cui ovviamente il decorso climatico del periodo di fine autunno e dei mesi invernali, che influenzano le dinamiche di emergenza e di sviluppo delle malerbe, la storicità ed i livelli delle infestazioni, la precessione colturale e non ultimo la finalità degli interventi erbicidi. La gestione chimica delle più variabili situazioni di inerbimento generalmente viene realizzata con unici e più o meno complessi trattamenti di post-emergenza, ma nel contempo sono il leggero incremento gli interventi di completamento di preventive applicazioni di pre-emergenza o post-emergenza precoce con erbicidi ad azione residuale, con la possibilità, in quest’ultimo caso, di posticipare leggermente l’entrata in campo.

La diffusione delle popolazioni di Papaver rhoeas resistenti al meccanismo d’azione ALS può essere limitata con l’impiego dei formulati a base di halauxifen-metile o utilizzando i tradizionali composti ad azione ormonosimile (MCPA, MCPP-P, diclorprop-P)

L’”appello” delle malerbe

Per definire al meglio le linee di intervento per il controllo delle infestanti sia graminacee che a foglia larga è determinante procedere ad un attento scouting dei seminativi, individuando in tal modo la composizione e lo stadio di sviluppo delle malerbe. Nella stragrande maggioranza delle situazioni diventa pressoché obbligatorio procedere ad un controllo delle più o meno complesse infestazioni di specie dicotiledoni, mentre non sempre vi è la necessità di utilizzare preparati specifici per l’eliminazione di specie graminacee. In caso di precoci e rilevanti infestazioni di specie a foglia larga si possono anticipare le applicazioni a partire da inizio accestimento delle colture con gli erbicidi cosiddetti “termoindipendenti”, quali le solfoniluree (tribenuron-metile, tifensulfuron-metile, bensulfuron-metile, metsulfuron-metile, tritosulfuron) e le triazolopiridimine (florasulam). Gli oramai innumerevoli formulati a base di queste due famiglie chimiche sono in grado di controllare la maggior parte delle infestanti dicotiledoni a ciclo annuale, crucifere (Sinapis, Rapistrum, Myagrum), composite (Matricaria chamomilla, ecc.), ombrellifere (Daucus, Ammi majus, ecc.) ed anche le popolazioni di Papaver rhoeas ancora sensibili. Quando preoccupano maggiormente le infestazioni di Veronica hederifolia e di Galium aparine in questa epoca anticipata i formulati più indicati sono quelli contenenti tritosulfuron e florasulam.

Unico trattamento: miscele complesse

Quando non vi è più il rischio di repentini abbassamenti termici al di sotto dello zero, orientativamente nella prima metà del mese di marzo, possono iniziare le applicazioni con i numerosi formulati a base di fluroxipir, specifico per il controllo di Galium aparine e con le particolari formulazioni in suspo-emulsione contenenti 2,4-D, ad ampio spettro d’azione. Fra gli erbicidi ad azione ormonosimile, spesso utilizzati per rafforzare l’efficacia di altri principi attivi, MCPP-P e la miscela di diclorprop-P + MCPP-P + MCPA sono quelli relativamente meno influenzati dai variabili livelli termici primaverili, mentre MCPA e soprattutto le energiche associazioni di clopiralid + fluroxipir + MCPA ed anche la classica miscela di 2,4-D+ MCPA necessitano di temperature relativamente più elevate al fine di esercitare la massima efficacia nel pieno rispetto della selettività sulle colture. Per quanto concerne il più recente halauxifen-metile, commercializzato in miscela formulata sia con florasulam che con fluroxipir e che tra i punti di forza presenta una spiccata efficacia anche sulle popolazioni di Papaver rhoeas non più pienamente sensibili a solfoniluree e triazolopirimidine, dalla prossima stagione sarà disponibile anche in formulazione pronta con aminopiralid, con un rafforzamento dell’attività sui sopra ricordati e preoccupanti ecotipi divenuti resistenti.

Le infestazioni di Veronica hederifolia possono determinare danni diretti da competizione solo con emergenze rilevanti e molto precoci, ma se trascurate frequentemente appesantiscono le strategie di diserbo nelle colture in rotazione

Con la contemporanea presenza anche di infestanti graminacee la disponibilità di formulati atti ad un loro soddisfacente controllo è relativamente ampia. Anche con questi erbicidi si consiglia di intervenire precocemente su piante possibilmente entro la fase di pieno accestimento e considerando che questi prodotti ad azione specifica sono addizionati di antidoti agronomici, che ne migliorano o ne velocizzano la detossificazione da parte delle colture, occorre avere l’avvertenza di utilizzarli su cereali in sufficienti condizioni vegetative, per non incorrere in più o meno evidenti sintomi di fitotossicità. Nella scelta dei differenti formulati occorre innanzitutto individuare esattamente la o le specie da eliminare, considerando la loro diversificata efficacia. Gli ormai datati clodinafop-propargile (Topik 240 EC, ecc.) e fenoxaprop-p-etile (Starprop) possono trovare un utilizzo per il controllo di specifiche infestazioni di Avena ed Alopecurus, risultando molto efficaci anche con interventi tardivi in caso di inagibilità dei terreni. Con infestazioni miste di Avena, Alopecurus, Phalaris ed anche Lolium sono più giustificate le applicazioni della miscela di clodinafop-propagile + pinoxaden (Traxos Pronto 60, Lironas) o anche del solo pinoxaden (Axial Pronto 60). Da ricordare che Axial Pronto 60 e Starprop sono gli unici due formulati autorizzati per il diserbo selettivo dell’orzo.

Cross spectrum (o quasi)

Con lo scopo di semplificare tutte le strategie di controllo delle infestanti dei cereali a paglia hanno riscosso notevole successo, in particolare nel mondo del contoterzismo, miscele pronte relativamente complesse che presentano un ampio spettro d’azione graminicida unitamente ad un buon controllo di numerose importanti specie a foglia larga. Partendo dall’epoca di applicazione più anticipata è da ricordare la miscela di iodosulfuron + florasulam + diflufenican (Joystick), caratterizzata da una buona attività su Lolium ed Alopecurus ed una più spiccata efficacia nei confronti delle dicotiledoni annuali. Analizzando nel complesso le associazioni di mesosulfuron + propoxicarbazone (Atlantis Flex), mesosulfuron + iodosulfuron (Hussar Maxx Pro) e mesosulfuron + iodosulfuron + tiencarbazone (Atlantis Activ), la loro efficacia comprende la pressoché totalità delle specie graminacee (Bromus compreso) e numerose infestanti a foglia larga. La miscela di pyroxsulam + florasulam (Floramix, ecc.) presenta un’ottima attività su Lolium, Alopecurus, Bromus ed anche Avena (purché nelle prima fasi di crescita), mentre parziale è il controllo di Phalaris. Tra le malerbe a foglia larga lo spettro d‘azione comprende Papaver rhoeas, Veronica, crucifere, ombrellifere, composite ed altre ancora.

Fra le infestanti graminacee si segnala un incremento delle infestazioni di Bromus (nella foto Bromus sterilis), verso cui risultati soddisfacenti si possono ottenere con l’impiego delle miscele di mesosulfuron + iodosulfuron e soprattutto con i formulati contenenti pyroxsulam

L’applicazione di clodinafop-propargile + pinoxaden + florasulam (Timeline Trio) garantisce un’efficacia sempre soddisfacente sulle differenti specie di Phalaris, su Avena, Alopecurus ed anche sulle infestazioni non eccessivamente sviluppate di Lolium, unitamente ad un ottimo controllo di Papaver, crucifere, ombrellifere, composite ed anche di Galium aparine. Molto simile risulta lo spettro d’azione della recentissima miscela di pinoxaden + florasulam (Axial One), con un significativo rafforzamento dell’efficacia nei confronti di Lolium ed Alopecurus in quanto vi è la possibilità, alle dosi maggiori d’impiego, di distribuire quantitativi superiori del principio attivo a specifica efficacia graminicida. Infine rimane da analizzare un ultimo gruppo di formulazioni che, pur caratterizzate da un ampio spettro d’azione graminicida e dicotiledonicida, sono considerati a ragione più specifici per il controllo delle specie a foglia stretta. Le miscele di mesosulfuron + iodosulfuron (Atlantis Pro), clodinafop-propargile + pyroxsulam (Serrate) ed il solo pyroxsulam (Senior 75 WG, ecc.) nella maggior parte delle situazioni devono essere integrate con l’ulteriore addizione di preparati ad azione dicotiledonicida per completare la loro attività generalmente nei confronti di Papaver rhoeas e di Galium aparine.

La miscela di halauxifen-metile + aminopiralid (Trezac) è in gradi di controllare anche le popolazioni di Papaver rhoeas resistenti al meccanismo d’azione ALS

I nuovi formulati

Nella prossima primavera per il controllo di importanti infestanti dei cereali a paglia saranno disponibili due nuove formulazioni (v. tab. 4).

Trezac è una miscela pronta commercializzata da Corteva Agriscience a base di halauxifen-metile e aminopiralid addizionata dell’antidoto agronomico cloquintocet-mesile. Entrambi i principi attivi appartengono alla famiglia chimica piridine-carbossilati ed agiscono mediante perturbazione dei processi ormonali. Trezac si caratterizza per una ottima selettività su tutte le varietà testate anche in condizioni pedoclimatiche non ottimali e grazie all’azione sinergica tra le due sostanze esplica una ottimale efficacia su numerose infestanti dicotiledoni, quali Matricaria, Fumaria officinalis, Galium aparine e soprattutto Papaver rhoeas, comprese le popolazioni resistenti agli erbicidi caratterizzati da meccanismo d’azione ALS (solfoniluree e triazolopirimidine). È da utilizzare al massimo una volta all’anno alla dose di 0,2 l/ha nel periodo compreso tra la differenziazione della terza foglia e fino alla fase di secondo nodo delle colture e non è previsto alcun periodo di sicurezza. Il formulato presenta una ottima compatibilità con i prodotti diffusamente utilizzati sui cereali per il controllo sia delle specie graminacee che delle dicotiledoni meno sensibili. Per quanto concerne le colture poste in successione al cereale trattato con Trezac è opportuno attendere 5 mesi prima di seminare erba medica, trifoglio e colture composite (cicoria, lattuga, girasole, ecc.) e 9 mesi per altre colture leguminose.

Axial One, utilizzato alle dosi più alte consentite, grazie al maggior apporto di pinoxaden, rafforza la sua azione nei confronti di Lolium spp.

Axial One è una nuova formulazione sottoforma di concentrato emulsionabile (CE) commercializzata da Syngenta Italia S.p.A. a base di due principi attivi già ampiamente collaudati, quali pinoxaden e florasulam. Pinoxaden agisce inibendo l’enzima Acetil-Co A carbossilasi (ACCasi), mentre florasulam agisce interferendo con l’enzima acetolattato-sintasi (ALS). Caratterizzato da una ottima selettività sulle numerose varietà testate di frumento tenero e duro e di orzo, Axial® One è autorizzato in post-emergenza della colture e delle infestanti, con applicazioni preferibilmente in epoca precoce, ma non prima di fine gennaio, evitando applicazioni autunnali. La finestra di applicazione va dalle 3 foglie alla fine della levata delle colture a dosi comprese tra 1 e 1,3 l/ha senza la necessità dell’addizione di coadiuvanti. Pinoxaden garantisce un ampio spettro d’azione graminicida, che comprende Avena, Phalaris paradoxa, Poa trivialis, Alopecurus myosuroides e Lolium, queste ultime due specie maggiormente sensibili con l’utilizzo delle dosi maggiori, mentre parziale risulta la sua efficacia nei confronti delle differenti specie di Bromus. La componente florasulam esercita una ottima attività su numerose infestanti dicotiledoni, tra cui le differenti specie crucifere (Sinapis, Rapistrum, Myagrum), Galium aparine, composite (Matricaria, Picris, ecc.), ombrellifere (Ammi majus, Daucus, ecc.) e Papaver rhoeas. Axial® One risulta compatibile con erbicidi ad azione complementare utilizzati per il controllo delle specie meno sensibili, quali Veronica, Fumaria officinalis, Sylibum marianum e le perennanti Cirsium e Convolvulus arvensis. Anche in questo caso non è richiesto nessun periodo di sicurezza ed in caso di fallimento accidentale della coltura diserbata è possibile seminare frumento e mais senza rispettare alcun intervallo, mentre occorre attendere almeno due settimane prima di riseminare colza, pisello, sorgo, soia, barbabietola da zucchero e girasole.


L'autore è del settore Ricerca & Sviluppo Terremerse Soc. Coop. – Bagnacavallo (RA)

Cereali autunno-vernini verso un anticipo dei diserbi - Ultima modifica: 2023-01-23T06:06:20+01:00 da K4

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