Kuhn, sempre più vicini al cliente

Il quartier generale del Gruppo Kuhn a Saverne
Oltre venti nuovi prodotti presentati in anteprima dal brand francese, molti dei quali progettati sulla base dei feedback degli utilizzatori finali

«Tra le macrotendenze in agricoltura spiccano l’aumento dell’efficienza, la maggiore produttività, ma soprattutto la vicinanza al cliente per rispondere alle sue richieste. Ed è in questa direzione che la Ricerca e Sviluppo di Kuhn (più di 50 milioni di euro investiti in R&D nel 2024, ndr) sta andando nell’offerta di nuovi prodotti».

Così il presidente e Ceo del Gruppo Kuhn, Thierry Krier, ha introdotto le novità del brand di Saverne (Francia) per il 2025, presentate in anteprima proprio a Saverne lo scorso luglio e che vedremo ad Agritechnica il prossimo novembre: oltre venti prodotti, destinati in particolare ai professionisti dalle grandi dimensioni (il 40% del business di Kuhn è rappresentato da clienti “XL/XXL”). Il gruppo ha fatturato un miliardo e 217 milioni di euro nel 2024 (-18,5% rispetto al 2023), vendendo più di 60mila macchine in tutto il mondo. Vediamo in sintesi questa pletora di novità, che hanno come sempre abbracciato tutti i settori di competenza di Kuhn, ovvero fienagione, concimazione, lavorazioni terreno e semina, difesa delle colture, elettronica e zootecnia.

Fienagione

La camera di compressione dell'FB 3125 PowerTrack misura 1,22 x 1,25 m

Partendo dalla fienagione, il mercato delle presse si arricchisce di importanti novità, pensate per rispondere a esigenze sempre più diversificate. Il primo focus è sulla FB 3125, pressa a camera fissa entry level che racchiude però soluzioni tipiche delle macchine di fascia alta. Equipaggiata con 18 rulli Powertrack – contro i 14 del passato – garantisce una formazione della balla più compatta e resistente, grazie al profilo dentato dei rulli che migliora l’aggressività e il grip. Una soluzione che sta riscuotendo particolare successo nelle aree alpine e in Trentino-Alto Adige, riferisce Kuhn Italia, dove la camera fissa è la scelta più diffusa. A completare l’equipaggiamento, il rotore integrale e il pick-up da 2,30 m.

VB 7190

Passando alle camere variabili, la protagonista è la VB 7190, top di gamma che introduce il concetto di Baler Automation: si tratta, infatti, sostiene Kuhn, della prima rotopressa al mondo a essere dotata di controllo sezioni certificato Aef con pick-up automatizzato tramite Gps. Ed è anche la prima rotopressa equipaggiata con la funzione geo-based Task Controller certificata Aef. Si tratta di due tra le numerose soluzioni che aumentano la redditività delle operazioni di pressatura, riducendo fino all’85% le azioni manuali, migliorando al contempo la qualità delle balle e il comfort dell’operatore.

Tramite la funzione TC-SC (Task Controller-Section Control) pressa e trattore gestiscono autonomamente il pick-up, che viene abbassato solo quando è presente materiale da pressare e si solleva automaticamente nelle svolte a bordo campo o quando si attraversa un’area già lavorata. Con Task Controller basic e geo-based è possibile poi registrare, documentare e mappare tutte le attività (numero di balle prodotte, dati cliente e campo, resa e peso delle balle). Altre funzioni del Baler Automation certificate Aef sono il Tim (Tractor Implement Management), grazie al quale la pressa comanda il trattore, e l’Auxiliary Control (Aux-N), per cui la rotopressa può essere gestita direttamente tramite il joystick CCI A3 con i relativi pulsanti funzione. Ultima novità della VB 7190 è la capacità di pesare le balle direttamente sull’espulsore, garantendo misurazioni accurate.

La terza novità riguarda la VBP 7190, macchina combinata che, oltre ai sensori di umidità, utili per un monitoraggio preciso del raccolto, introduce un sistema di pesatura particolarmente affidabile anche in condizioni collinari. Ma la vera rivoluzione è il nuovo alimentatore OptiCut 33, con 33 coltelli, capace di tagliare a 3-4 cm, rispondendo così alla crescente richiesta di insilati più fini (un taglio più corto migliora l’omogeneità della miscelazione e l’assunzione di alimento da parte dei bovini, aumentando così la produzione di latte). Il sistema, completamente rinnovato, consente un’apertura e una manutenzione rapide, con pulizia automatica dei coltelli, anche di quelli non in uso.

Con un solo comando dal terminale, i coltelli vengono sottoposti a tre cicli di pulizia extra e il sistema Dropfloor si posiziona automaticamente per favorire l’apertura del vano di alloggiamento dei coltelli

Non meno interessanti le innovazioni nella fienagione vera e propria. La GMD 9530 RV è una falciatrice a dischi da 9,10-9,50 m di larghezza di lavoro con andanatore a doppia coclea che combina la falciatura e la formazione di andane in un unico passaggio (senza condizionatore): più leggera delle soluzioni a tappeto, è ideale per grandi quantità di prodotto e capace di creare andane fino a 2 m, perfette per carri autocaricanti.

GMD 15030

Accanto a questa debutta la GMD 15030, la falciatrice più grande sul mercato con i suoi 14,5 metri di lavoro. È composta da 4 barre di taglio allineate ed è progettata con una trasmissione brevettata che garantisce un ripiegamento e una compattezza ottimali per il trasporto e un trasferimento efficiente della potenza durante il lavoro. La falciatrice è composta da 4 barre di taglio allineate, ciascuna delle quali supporta 7 dischi.

 

L’andanatore GA 7631 P può produrre andane di dimensioni comprese tra 1,30 e 2,20 m, adattandosi a varie macchine di raccolta e a diversi tipi di foraggio

Grande attesa anche per il nuovo GA 7631 P, andanatore portato a 2 rotori con andana centrale. Con una larghezza di lavoro fino a 7,40 m regolabile idraulicamente (di serie), rappresenta un salto di qualità rispetto al precedente 6501 P, rispondendo alle richieste di maggiore efficienza e facilità di utilizzo, soprattutto nelle aziende italiane. L’altezza di lavoro viene regolata manualmente tramite una manovella, oppure idraulicamente (equipaggiamento optional), per adattarsi a qualsiasi esigenza.

 

Andanatore GA 14231

Sempre tra gli andanatori, da segnalare il nuovo modello a quattro rotori GA 14231 che completa la gamma 10231 con una nuova larghezza di lavoro massima pari a 13,70 metri, mantenendo tutte le caratteristiche per cui queste macchine sono rinomate. Tra queste caratteristiche tecniche, Kuhn ha sviluppato una trasmissione 100% idraulica. I requisiti di manutenzione giornaliera si riducono di circa un’ora rispetto a una trasmissione meccanica.

 

Merge Maxx 952

Chiude il cerchio l’evoluzione dell’andanatore a tappeto Merge Maxx, disponibile ora nei modelli 952, in versione Isobus o non Isobus, e 1092, in versione solo Isobus, per un controllo semplice e intuitivo via monitor. Non solo: le macchine sono state riprogettate nei dettagli per migliorare il flusso del prodotto, aumentare l’efficienza e rendere la manutenzione più rapida ed economica, grazie a componenti in materiali innovativi facilmente sostituibili. Versatilità, velocità di lavoro e riduzione dei costi di gestione rendono questo modello apprezzato nel mercato italiano.

Lavorazione del terreno

Optimer L7500

Nel settore lavorazioni del terreno partiamo dalla minima lavorazione e dall’erpice a dischi indipendenti Optimer che diventa Isobus grazie alla Smart Soil Technology. Oltre a controllare tutte le impostazioni dalla cabina, la SST consente la regolazione automatica dell’adattamento al terreno per una profondità di lavoro regolare e omogenea su tutta la larghezza dell’attrezzo (Steady Control Ultimate) e il sollevamento/abbassamento automatici in capezzagna senza l’intervento del conducente (Section Control).

Vera e propria novità, invece, sono il dissodatore-decompattatore DT (Deep Tillage), una soluzione robusta ed efficace per la lavorazione del terreno in profondità fino a 65 cm, disponibile nelle versioni da 3 e 4 metri, e il dissodatore a denti Highlander, per profondità di lavoro da 3 a 20 cm, progettato per soddisfare le diverse esigenze di dissodamento: scalpare superficialmente, distruggere e incorporare i residui e le erbacce, livellare e preparare il terreno per la coltivazione.

Decompattatore DT L302 (a destra) e dissodatore Highlander 6000. Quest'ultimo può essere equipaggiato con un massimo di 8 ruote di profondità, abbinate a un timone flottante e a prolunghe flottanti

Master M (nella foto il Vari-Master 153) arricchisce la gamma di aratri Kuhn per trattori con potenza da 110 a 240 CV

Passando alla lavorazione convenzionale e nello specifico agli aratri, è stato presentato il nuovo Master M, per trattori da 110 a 240 CV, con la nuova testata GoDrive, oscillante durante il trasporto, che offre manovrabilità e sicurezza superiori ed è omologata per circolare su strada fino a 40 km/h. Inoltre, l’opzione Easydrive facilita il passaggio dalla posizione di lavoro a quella di trasporto senza attrezzi, grazie alla rapida neutralizzazione del terzo punto, mentre l’opzione Optidrive, sospensione anteriore, offre un vero comfort di guida in capezzagna con un dispositivo di smorzamento degli urti. Con la ruota combinata Work And Roll, poi, in meno di un minuto e senza attrezzi si passa dalla modalità trasporto (Roll) a quella di lavoro (Work).

Erpice rotante HR 6030 RCS

Infine, la gamma di erpici rotanti pieghevoli e combinabili a una barra di semina si amplia con il lancio del nuovo modello HR 6030 RCS. Grazie al baricentro più vicino al trattore e al peso ottimizzato, l’HR 6030 RCS, con una larghezza di lavoro di 6,00 metri, è adatto a trattori di media potenza pur accettando una potenza massima di 350 CV. Gli erpici rotanti della gamma HR 1030 RCS sono dotati, di serie, di lame rivestite in carburo DuraKuhn per una maggiore resistenza agli urti e all’usura.

La nuova doppia tramoggia frontale universale TF 2300 C, con una capacità totale di 2.360 litri, è suddivisa in due scomparti (60% / 40%) e soprattutto presenta il nuovo dosatore a cassette intercambiabili OptiSeed, anticorrosione, facilmente sostituibili senza contatto diretto con semi o concimi. La sostituzione della cassetta è semplice e veloce; inoltre, non richiede attrezzi. Durante tale operazione, la paratia si chiude per separare la cassetta dai semi.

Semina

Megant 802 R

Veniamo al capitolo semina, dove sono state presentate quattro novità. La prima riguarda la gamma Megant, seminatrice a denti portata molto diffusa in Sud Italia per la semina di minima lavorazione, che al modello già esistente da 6 m vede aggiungersene due nuovi (722 R e 802 R), con larghezze di lavoro rispettivamente di 7,20 e 8,00 m. In particolare, il modello da 7,20 m soddisfa la crescente richiesta di compatibilità con le barre delle irroratrici da 36 m, permettendo un tramline simmetrico sui cinque passaggi. La versione da 8 m, da parte sua, può seminare fino a 8 ettari/ora e la tramoggia da 1.800 litri offre una grande autonomia.

Espro 6002 R

Sempre come seminatrici di minima lavorazione, ma trainate, viene introdotta la nuova gamma Espro 1002 (R), che sostituisce la Espro 1000 (R), ed è composta da tre modelli: un modello rigido con larghezza di lavoro pari a 3 m (Espro 3002) e due modelli pieghevoli da 4 e 6 m (Espro 4002 R e 6002 R). Da segnalare in particolare la nuova tramoggia in polietilene più leggera.

Le seminatrici della gamma Sitera 100 e (nella foto il modello 320 e) sono dotate di un dosatore ad azionamento elettrico

La famiglia delle seminatrici combinate meccaniche Sitera 100 (macchina “molto italiana”), che già presentava i modelli con elementi a falcione (Sitera 310) e a dischi singoli (Sitera 320), oltre agli elementi di semina Seedflex 100 (Sitera 330), si espande con il lancio del nuovo modello Sitera 320D dotato di dischi doppi e disponibile con due possibili distanze tra le file: 12,5 oppure 15 cm. A seconda della configurazione scelta, l’azionamento del dosatore può essere meccanico o elettrico (Sitera 320D e).

In tema di concimazione, lo spandiconcime Axis presenta capacità aumentata a 5.200 l e software OptiPoint Pro per distribuzioni più precise nelle capezzagne. Sarà disponibile dal 2026

Difesa delle colture

L’implementazione di Autoset nell’irroratrice Karan (nella foto il modello 6000) permette un riempimento del serbatoio a 900 l/min e una capacità d’irrorazione fino a 500 l/min

Chiudiamo con il segmento della difesa delle colture partendo da quello classico che vede il lancio della nuova irroratrice Karan, destinata a diventare il prodotto di punta e molto interessante anche per il mercato italiano. È frutto di anni di sviluppo con il coinvolgimento diretto degli utilizzatori ed è prodotta negli stabilimenti MGM con linee dedicate. Disponibile in 4 modelli da 4.500, 5.200, 6.000 e 8.000 litri, rappresenta un salto in termini di efficient spraying, cioè irrorazione efficiente, basata su quattro pilastri: performance, protezione, comfort e sostenibilità.

- Performance: riempimento rapido (250-900 l/min), barre in acciaio e alluminio che vanno da 18 a 45 m, velocità fino a 25 km/h e potenziale di 100 ettari/ora. Il lavaggio assistito e un serbatoio di 800 litri d’acqua pulita permettono diluizione e manutenzione efficaci.

- Protezione: l’operatore è tutelato dall’incorporatore e dal sistema Cts (Closed Transfer System) che evitano il contatto con i prodotti chimici; le colture sono salvaguardate da AutoSpray (regolazione automatica della dimensione delle gocce) e dalla distribuzione variabile in curva; il suolo è protetto da pneumatici VF e dal sistema Ctis per la regolazione automatica della pressione.

Inoltre, sul modello Karan Power è possibile implementare Diluset con gestione automatizzata del riempimento, dell’agitazione, del risciacquo o anche della diluizione sequenziale assistita. Ciò riduce notevolmente i rischi di possibili errori e, di conseguenza, lo stress per l’operatore.

- Comfort: sospensioni meccaniche o idropneumatiche, barra stabilizzata con sistema di adattamento intelligente al terreno Eagle (che posiziona automaticamente e gestisce attivamente la barra in base alle condizioni variabili delle colture o delle tipologie degli appezzamenti a partire da 30 cm di altezza), regolazioni semplificate (Diluset, Isobus, MyKuhn), assale sterzante Track-Matic e gestione automatica H-Matic.

- Sostenibilità: barre in alluminio leggere e resistenti, telaio robusto modulare, manutenzione semplificata grazie a brevetti che evitano interventi rischiosi, pompa facilmente smontabile, coperture protettive complete e componentistica di alta qualità.

La Karan verrà proposta in tre diversi allestimenti (Select, Power, Elite) e si affiancherà a Lexis e Metris, senza sostituirle, ma aprendo una nuova strada evolutiva per la gamma.

L’aggressività della sarchiatrice rompicrosta Starliner (nella foto il modello 620) dipende dalla regolazione delle ruote di livellamento in altezza e dalla velocità di lavoro

Sempre in tema di difesa delle colture, Kuhn lancia infine una nuova famiglia di macchine per il diserbo meccanico con la sarchiatrice rompicrosta Starliner, macchina veloce (12-25 km/h) dotata di stelle a supporto singolo per maggiore adattabilità e capacità di rompere la crosta superficiale del terreno. Grazie a una distanza di 10 cm tra i dispositivi a stella e agli elementi di lavoro a cucchiaio larghi 1,8 cm, garantisce una lavorazione completa della superficie, eliminando efficacemente le erbacce e migliorando l’assorbimento dell’acqua. Va a completare la gamma di macchine per la gestione delle malerbe che comprende anche i modelli Rowliner e Tineliner, rivolti soprattutto al biologico.


Nuovi componenti di usura

Kuhn è molto attenta anche a tutta la parte di componentistica delle sue attrezzature (più di 20mila tonnellate di pezzi venduti ogni anno in tutto il mondo, ndr) e in questo ambito presenta la nuova punta DuraKarb, sviluppata appositamente per gli assolcatori delle seminatrici di precisione monogerme come Kosma e Maxima, ma anche per raschiaterra di seminatrici in linea come l’Espro. Dotata di due piastre in carburo, costa un po’ più del doppio di quella normale, ma dura almeno otto volte di più.

Altra novità è DuraSteel, dente erpice copriseme delle seminatrici Espro in acciaio più resistente, che costa il 50% in più, ma aumenta la durata di esercizio del 50%. Infine, il triangolo DuraKuhn per aratri, con rivestimento in carburo sull’area soggetta a usura che raddoppia la durata a fronte di un prezzo aumentato del 70%.


Elettronica e dintorni

Kuhn amplia l’offerta dei suoi terminali CCI: oltre ai modelli 800 e 1200 per le soluzioni dedicate all’agricoltura di precisione e all’automazione tramite Gps, ora è disponibile il nuovo CCI 60, dotato di uno schermo touch a colori da 5,7” e che dispone delle funzionalità Isobus certificate dall’Aef: UT per visualizzare e controllare la macchina, Aux-N per utilizzare un joystick di comando Isobus e guidare le funzioni della macchina, Tecu per visualizzare le informazioni dal trattore e Isb per interrompere l’uso delle funzioni della macchina.

Altra novità riguarda Kuhn Connect: lanciato nel 2020 per agricoltori e contoterzisti e accessibile dal sito MyKuhn, continua a evolversi e integra nuove funzionalità per i terminali CCI 800 e CCI 1200 e tutte le macchine, rendendole connesse. Come noto, CCI 800 e CCI 1200 si collegano a Internet e offrono varie funzionalità, accessibili tramite MyKuhn - Kuhn Connect: CCI Remote View, Online CCI Update, Kuhn EasyTransfer e il nuovo CCI.Maps, una sorta di estensione del terminale CCI in ufficio. Accessibile da MyKuhn su computer, tablet o smartphone, CCI.Maps è connesso e sincronizzato con i terminali CCI 800 e CCI 1200 dell’azienda agricola e rappresenta il passo successivo delle funzionalità del terminale CCI, sempre con l’obiettivo di facilitare i lavori, fornire accesso all’agricoltura di precisione e documentare il lavoro svolto.

Kuhn, sempre più vicini al cliente - Ultima modifica: 2025-09-16T11:55:54+02:00 da Francesco Bartolozzi

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