Le estese campagne alla periferia della cittadina romena di Arad hanno fatto da perfetta cornice all’evento dell’Haymaking Field Day 2017, organizzato dal gruppo Maschio Gaspardo nel proprio stabilimento a Chisineu-Cris. La manifestazione, realizzata per la presentazione e dimostrazione sul campo delle potenzialità della nuova linea di attrezzature a marchio Maschio Fienagione, si è rivelata essere anche l’occasione ideale per la presentazione alla stampa internazionale, special guest di una due giorni a essa interamente dedicata, della nuova identità del gruppo fondato nel 1964 dai fratelli Egidio e Giorgio Maschio.
Dalla “casetta delle frese” al mercato mondiale
Multinazionale affermata nella produzione di macchine per l’agricoltura, nata come casa produttrice di frese (le prime costruite nella stalla di famiglia dai fratelli Maschio), Maschio Gaspardo conta oggi su stabilimenti produttivi e numerose filiali in tutto il mondo. Oltre ai cinque stabilimenti italiani (Campodarsego, Cadoneghe, Morsano al Tagliamento, Portogruaro e Cremona), tra il 2003 e il 2011 sono stati realizzati nuovi siti produttivi in Romania, Cina e India, per una superficie totale di 150.000 m2 di cui 48.000 m2 coperti, in grado di dare occupazione a oltre 640 addetti (di questi, più di 360 solo in Romania, dal 2003 a oggi). La costituzione di nuove filiali di vendita iniziò già nel 1983, con la fondazione della prima sales branch in Francia, per proseguire con la realizzazione di nuovi concessionari in Germania, Spagna, Romania, Turchia, Russia, Usa, Cina, Polonia, Ucraina e India. «La decisione di produrre le nostre macchine all’estero non è stata dettata dalla potenziale possibilità di realizzare minori costi di produzione, ma dalla volontà di garantire una forte presenza del nostro marchio sul territorio e nei mercati esteri», ha spiegato Marco Torazza, direttore Strategie e Marketing di Maschio Gaspardo. Strategia ripagata dai numeri: infatti, oltre l’80% del fatturato del gruppo deriva proprio dai mercati internazionali e, a fronte di un periodo di crisi economica che ha causato una contrazione della crescita in numerose aziende, l’azienda è riuscita comunque ad aumentare le proprie quote di mercato e a mantenere stabile il numero di impiegati.
Una crescita che ha sempre avuto un occhio di riguardo verso l’ambiente, come dimostrano i numerosi certificati nazionali e internazionali di ecosostenibilità di cui è stata insignita l’azienda dal 2010 a oggi e la dotazione, per ogni stabilimento produttivo, di sistemi di produzione di energia rinnovabile e di risparmio energetico.
Un’offerta full line: tutto in un unico marchio
Ciò che ha consentito al gruppo padovano di realizzare tale crescita è stata la capacità di ampliare continuamente la propria offerta di prodotti, grazie a un percorso che ha portato dapprima all’acquisizione della Gaspardo Seminatrici (1994), storico marchio pordenonese rinomato per la qualità delle proprie seminatrici, quindi all’assorbimento nel 2013 di Unigreen, produttrice di attrezzature per la distribuzione di fitofarmaci, e nel 2014 all’acquisizione di Officine Meccaniche Ing. A. Feraboli (specializzata nella costruzione di macchine per la fienagione). Oggi, con il recente assorbimento di un altro specialista nel proprio ambito, ovvero la casa costruttrice di aratri Moro Pietro Company, il gruppo Maschio Gaspardo è diventato a tutti gli effetti uno dei tre leader internazionali a poter vantare un’offerta full range di prodotti, che va dagli aratri alle attrezzature per la preparazione del terreno, passando per le seminatrici, le attrezzature per la concimazione, per la difesa delle colture, la manutenzione del verde e la fienagione.
«L’acquisizione della Moro Pietro – ha dichiarato Mirco Maschio, presidente del gruppo – è stata lo stimolo giusto per rinnovare l’identità del gruppo, spingendoci a riunire in un nuovo, unico e forte brand l’ampia e completa gamma di prodotti che oggi siamo in grado di offrire, focalizzandoci sulle nuove necessità del mercato, ovvero il settore dei ricambi e dei servizi, e potendo contare ancor di più su un’efficiente rete di distribuzione organizzata». Proiezioni della domanda globale per segmento nel mercato delle macchine per l’agricoltura prevedono infatti un calo nella richiesta di trattori nel 2020 rispetto al 2013 (-1,5%) e un aumento per quel che riguarda attrezzature e ricambistica (rispettivamente +1% e +1,5%, fonte PwC, McKinsey Quarterly).
Haymaking Field Day
Il lancio del nuovo brand è coinciso con quello di alcuni dei nuovi prodotti a marchio Maschio Fienagione nel contesto della manifestazione organizzata nei campi prova dello stabilimento produttivo romeno di Chisineu-Cris, ad Arad.
La falciatrice Debora Pro è stata pensata per le aziende medio-piccole alla ricerca di un attrezzo leggero, facilmente manovrabile e di bassa manutenzione. La trasmissione della barra di taglio “Perfect Cut” è realizzata attraverso grandi ruote dentate che massimizzano il rapporto di trasmissione, garantendo l’ingranamento costante di tre denti, il tutto in uno spessore di appena 25 mm. Caratteristiche fondamentali sono il sistema di sicurezza “Safe Gear System”, che limita le rotture al modulo interessato in caso di danni provocati dall’urto con ostacoli presenti nel campo, consentendo la sostituzione di un intero modulo senza dover smontare l’intera barra di taglio, e il sistema di cambio rapido delle lame. La falciatrice, dotata di cardano a frizione, altezza di lavoro regolabile e larghezza di lavoro fino a 3,40 m, blocco meccanico di trasporto e chiusura idraulica per la circolazione stradale, può essere equipaggiata con due versioni diverse di condizionatori: uno a rulli in gomma, indicato per un trattamento delicato di prodotti come erba medica, trifoglio e leguminose, e uno a flagelli, per il condizionamento intenso degli altri tipi di foraggi.
Il giroandanatore Golia Pro 2C 840 è stato sviluppato per ridurre i tempi di raccolta, potendo vantare larghezze di lavoro variabili da 7,6 m a 8,4 m. È dotato di due rotori a ripiegamento idraulico, per una larghezza di trasporto di appena 2,95 m, poggianti ciascuno su sei ruote, le quali consentono ai denti di seguire in maniera ottimale il profilo del terreno, senza provocare danni al manto erboso né inquinare il prodotto. Le ruote posteriori sono sterzanti, per facilitare la manovrabilità, soprattutto a fine campo. La regolazione della larghezza dell’andana è di tipo idraulico e di serie nella versione 840, mentre l’altezza di lavoro viene regolata meccanicamente.
La rotoimballatrice Mondiale 120 Combi è un attrezzo ideale per realizzare in un unico passaggio la raccolta e la fasciatura di prodotti verdi. L’ampio pick-up convoglia il prodotto verso la camera di alimentazione, facendolo passare attraverso un rullo che lo pre-comprime, al fine di ridurre i rischi di blocco dell’alimentazione alla camera di pressatura. Ma se questo dovesse succedere, l’operatore ha la possibilità, direttamente dalla cabina del trattore, di espandere il canale di alimentazione, tramite un sistema di apertura della base, che facilita la rimozione dell’eccesso di prodotto, permettendo in tempi rapidi di riprendere il lavoro. La camera di pressatura, di tipo fisso, è provvista di 19 rulli posti a distanza ridotta fra loro per massimizzare l’efficienza di raccolta, con sistema idraulico di pressatura che consente la formazione di balle di dimensioni 122 x 125 cm. L’attrezzo è combinato a una fasciatrice dotata di sistema di pretensionamento, che favorisce l’esecuzione di un avvolgimento compatto e aderente del film plastico alla balla, eliminando la formazione di pericolose bolle d’aria.
Lo stabilimento di Arad
In una superficie di 80.000 m2, di cui 21.000 m2 al coperto, lo stabilimento di Chisineu-Cris realizza ripuntatori, coltivatori, erpici a dischi, estirpatori e rotoimballatrici grazie a un sistema produttivo a ciclo chiuso, in cui viene prodotto tutto quanto necessario per la costruzione della macchine, a partire dalla carpenteria. Il taglio laser delle materie prime viene realizzato attraverso due macchinari, di potenza 5.000 e 6.000 W, che garantiscono precisioni di lavoro dell’ordine del decimo di millimetro, lavorando lamiere di spessore 20 mm o 45 mm (quest’ultime devono essere indirizzate alla fase di foratura).
Alla piegatura robotizzata con attrezzature in grado di assicurare analoghi intervalli di precisione, segue la saldatura, realizzata da 8 robot di saldatura, il cui lavoro viene perfezionato da 25 saldatori manuali. Successivamente, il prodotto semilavorato va incontro a un processo di sabbiatura con granuli di metallo di 0,7 mm, seguito da un lavaggio con trattamento indurente, verniciatura manuale con tecnologia elettrostatica, asciugatura e cottura in forno. A questo punto, si realizza la fase di assemblaggio finale su 8 linee di montaggio. Per il prossimo anno è in programma un investimento importante per l’acquisto di due tunnel di verniciatura robotizzata, in grado di aumentare del 50% la velocità di lavoro.