Fratelli Bisio, agromeccanici e agricoltori

Gianluca Bisio (a destra) con il padre Stefano
I fratelli Bisio ad Alessandria hanno deciso già 30 anni fa di affiancare al servizio conto terzi l’azienda agricola. Una scelta vincente

«Qui abbiamo due aziende. Una agromeccanica pura e che si chiama Giuggiolo Renza, avviata da mia madre e mio padre alla fine degli anni 70, e una agricola (Azienda agricola Fratelli Bisio), nata circa dieci anni dopo e che adesso è quella “dominante”, non tanto come fatturato totale, quanto come numero di mezzi e come lavoro, sfruttando il fatto che entro certi limiti si può fare attività connessa».  Gianluca Bisio, socio al 50% dell’azienda agricola con il fratello Davide, chiarisce subito la situazione, spiegando anche che è stato un processo evolutivo quasi automatico. «Parecchie aziende a cui presti servizi conto terzi a un certo punto decidono di smettere e quindi o le prendi in affitto o le rilevi. Si tratta di una situazione in continuo movimento, perché la classica azienda di 25-30 ettari che negli anni 80 era di tutto rispetto, oggi non ha più sostenibilità economica».

Raccoglitrice pomodoro Sandei THV 700. A fine stagione sarà sostituita con un’altra Sandei, ma più produttiva (stesso raccoglitore, ma sistema di scuotitura diverso)
Agevolatrice per la raccolta del pomodoro

E così l’azienda agricola Fratelli Bisio oggi conta circa 230 ettari, coltivati per lo più a grano tenero, mais da granella, pomodoro e soia. Più o meno le stesse colture che sono seguite come conto terzi, cui si aggiungono colza, orzo, girasole e pisello proteico. La voce più importante come attività agromeccanica è quella della trebbiatura (più di 600 ettari) assieme a quella della filiera del pomodoro (280 ettari totali). Da segnalare anche l’attività di manutenzione del verde, tramite appalti legati alla pulizia degli impianti fotovoltaici a terra fissi o girevoli.

Tre dei tanti trattori Case IH in casa Bisio: in questa foto Puma 210 Cvx (il primo a essere dotato di sistema satellitare); nelle prossime due foto Optum 270 Cvx (più di 3.000 ore in 3 campagne) e Luxxum 120. L’ultimo acquisto è stato un Magnum 380
Optum 270 Cvx (più di 3.000 ore in 3 campagne)
Luxxum 120. L’ultimo acquisto è stato un Magnum 380

Specializzati da sempre in pomodoro

«Siamo conosciuti più per il pomodoro che per il resto – spiega Gianluca – dato che ci ha fatto da vetrina fin dall’inizio 25 anni fa, perché siamo stati i primi a crescere con il pomodoro nel contoterzismo. Facciamo tutto, dal trapianto ai diserbi, dai trattamenti alla tracciatura con il concime localizzato, dalla preparazione del terreno alla stesura delle manichette per l’irrigazione e loro recupero, e ovviamente la raccolta, su circa 280 ettari». Il pomodoro rientra ovviamente in un discorso di filiera, così del resto il mais bianco e alimentare, per cui il prodotto viene conferito a una Op che fa da mediatore tra i Bisio e l’industria. «È una coltura che in questa zona è trainante, non ci sono problemi di acqua e quindi riusciamo a intervenire con quantità e tempi giusti. La stagione 2020 è andata nella media, quindi con un bilancio positivo, ma anche i cereali alla fine hanno dato produzioni decenti».

New Holland CX8050: ha fatto già dieci campagne lavorative

Essere “sbilanciati” su una coltura come il pomodoro aiuta a mantenere buoni rapporti con i colleghi. «Il pomodoro è una coltura gestita a cantieri – conferma Gianluca – per cui se vado da un cliente per fare un lavoro, finisco con il fare anche il resto, cioè non viene chiamato un altro terzista. Inoltre, il lavoro è gestito con una programmazione, che impegna due mesi per il trapianto e due per la raccolta, più tutto ciò che ci viene attorno (preparazioni, trattamenti ecc.). Quindi problemi di concorrenza sleale sul pomodoro non ce ne sono, se mai il mercato resta un po’ più libero sulle trebbie, perché qualcuno fa la guerra sul prezzo».

Case IH Axial 7250 AFS, con tre stagioni alle spalle

Case IH marchio preferito

Diamo un’occhiata al parco macchine in casa Bisio, dove ovviamente troviamo innanzitutto le macchine per il pomodoro, ovvero due semoventi Sandei per la raccolta e un’agevolatrice (detta apripista, perché prepara il campo per l’entrata del rimorchio e della raccoglitrice, spostando in sostanza le file di pomodoro e creando un varco di quattro file). I trattori sono una decina, con una decisa prevalenza del marchio Case IH, più per validità del concessionario che per affidabilità delle macchine, sostiene Gianluca. I trattamenti sono affidati a un’irroratrice semovente Grim, la raccolta si basa su due mietitrebbie (una assiale per la qualità della granella, e una convenzionale a scuotipaglia) e poi ci sono le varie attrezzature, dalle seminatrici agli spandiconcime, dagli aratri ai ripuntatori. A questo proposito Bisio fa presente che molte aziende decidono di non arare più. «La maggioranza ormai vuole solo ripuntare e fare lavorazioni sempre più superficiali. Ormai, a parte il pomodoro che è vincolato all’aratura (comunque non oltre i 35 cm), l’aratro non piace più a nessuno, per cui si usa il ripuntatore e si tiene pulito il terreno con una dischiera. Anche la scelta della mietitrebbia semicingolata nasce da un’esigenza di minor compattamento possibile».

Ripuntatore della Ermo
Dischiera della Ermo
Aratro della Ermo

Gianluca Bisio ha, inoltre, idee chiare sull’agricoltura di precisione. «Dal 2011 abbiamo introdotto la guida automatica su molte delle nostre macchine, ma non abbiamo ancora fatto il salto di qualità con le mappe di raccolta e di prescrizione e successiva gestione degli input a rateo variabile. Per fare questo ulteriore passo serve, infatti, una gestione dedicata, che al momento non riesco a organizzare. Senza dimenticare che nessun cliente chiede questo servizio, né tanto meno ce lo paga. Per la nostra azienda agricola ci arriveremo, ma sarà innanzitutto un passo che faremo su almeno una certa superficie. Insomma, non sono ancora convinto al 100%, anche se il prossimo spandiconcime che sto per comperare sarà predisposto con questa tecnologia».

Fiat 80-90 con guida satellitare al lavoro durante il trapianto del pomodoro
Manichette per irrigazione a goccia (utilizzata dal 2008 nel pomodoro e dal 2010 nel mais)

In cerca di manodopera qualificata

Agricoltura di precisione o no, l’azienda agromeccanica e quella agricola stanno funzionando bene. «Sicuramente i clienti apprezzano la nostra esperienza consolidata, che ci consente di dare consigli anche senza entrare in campo. Se poi aggiungiamo che io sono agronomo e che mio fratello ha un occhio particolare per le macchine, ecco che riusciamo a offrire un servizio completo». L’azienda agromeccanica è da sempre socia dell’Aptma Alessandria, un supporto fondamentale per i Bisio. «Sono dei partner affidabili per la fiscalità, i permessi di circolazione, la gestione del gasolio e le buste paga, lo dico anche perché ho un termine di confronto con Coldiretti per quando riguarda l’azienda agricola. Aptma Alessandria è una realtà piccola, ma le professionalità ci sono e offre il grande vantaggio di fornirti risposte tempestive».

Irroratrice Grim 3500 Serie 9, acquistata nel 2020, con 700 ore di lavoro annue e pacchetto satellitare Trimble
Rullo Orlandi, utile per ricompattare il terreno prima del trapianto

Chiudiamo con il discorso manodopera in agricoltura, che sta molto a cuore a Gianluca Bisio. «Noi abbiamo un dipendente fisso più altri stagionali, soprattutto per il pomodoro, ma è difficile trovare profili qualificati che si prestino per lavori stagionali, anche perché non riesci a dare loro continuità sui 12 mesi. Servirebbe un profilo completo, che sapesse fare un po’ tutto, e invece sei costretto a prendere più persone e a gestirle senza dargli un lavoro completo. E questo complica le cose».

Spandiconcime Damax D1700R (adattato per la concimazione localizzata in pretrapianto sul pomodoro)
Sulky X36

Strategie per il futuro? «Per il momento manteniamo tutto, ma ci guardiamo intorno, anche perché il paradiso del pomodoro potrebbe non durare all’infinito. Trovare qualcosa di trainante che non sia solo pomodoro, come reddito dell’azienda agricola e come volume di lavoro in conto terzi, non sarebbe male».

Fratelli Bisio, agromeccanici e agricoltori - Ultima modifica: 2021-07-11T11:11:47+02:00 da Francesco Bartolozzi

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