Azienda Cordioli specializzata in reflui

Daniele Cordioli (a destra) con il fratello Alessandro
L’azienda Cordioli nel Veronese ha via via diversificato la propria attività, che oggi spazia dalla trebbiatura allo spandimento reflui. Con un occhio di riguardo anche per le filiere

Diversificare l’attività a seconda dei momenti e, quando possibile, inserirsi in filiere particolari. È questa in sintesi la filosofia dell’azienda Cordioli a Villafranca di Verona (Vr), nata all’inizio degli anni ‘70 per opera di Amerigo Cordioli, che poi ha lasciato la conduzione ai figli Daniele e Alessandro. «Mio nonno aveva un’azienda agricola di famiglia – ci spiega Daniele – e mio padre ha cominciato i servizi conto terzi con le trebbiature all’inizio degli anni ’70, per poi crescere piano piano ed estendere l’attività agromeccanica alle semine, alla fienagione e allo spandimento del letame».

John Deere 6250R, l’ultimo trattore acquistato nel 2019, con attaccato uno spandiletame Franzosi

Nel complesso oggi l’attività principale dei Cordioli riguarda lo spandimento dei reflui (letame e liquame), effettuato su circa 500 ettari, che, assieme alla raccolta (400 ettari tra cereali autunno-vernini, mais e soia, con qualche puntata su sorgo e girasole), rappresenta la voce più importante del fatturato. Anche le semine (circa 300 ettari), comunque, occupano adesso un posto importante nell’attività dell’azienda. «Per quanto riguarda lo spandimento, nella nostra zona gli allevamenti sono molto presenti – conferma Daniele – come bovini da carne e da latte, e abbiamo avuto anche un buon periodo di spandimento delle polline, perché non mancano allevamenti di galline ovaiole, polli da carne e tacchini. Tra le altre cose, spargiamo anche compost e gesso, perché con i rimorchi che abbiamo (tre spandiletame e un carrobotte per il liquame) riusciamo a spandere qualsiasi prodotto».

Lo spandimento del letame è una delle attività principali di Cordioli

Esempi di filiera

Tra le varie diversificazioni scelte da Cordioli rientrano anche alcuni progetti di filiera in cui la ditta veronese si è inserita e che le sono valsi il premio come Contoterzista dell’Anno appunto nella categoria Filiera. «Abbiamo curato la raccolta di alcuni cereali che rientrano nella filiera agroalimentare – spiega Daniele – in particolare per l’alimentazione umana, dal grano duro al mais alla soia alimentare (ad esempio per il latte di soia). Inoltre, curiamo tutta la coltivazione dell’orzo per un agri-birrificio, dalla preparazione del terreno fino alla raccolta, e mettiamo a disposizione l’azienda per la calibrazione e la selezione del seme, dopo di che la granella di buona qualità viene inviata al maltificio. Quest’anno abbiamo inserito anche il coriandolo, che viene usato per aromatizzare la birra, e devo dire che sta dando una discreta soddisfazione. Infine, da ormai 8 anni curiamo lo spandimento della frazione solida del separato per una grossa cooperativa qui vicino che alleva bovini da carne, per la quale seguiamo anche la raccolta di paglia e stocchi che poi vengono utilizzati in allevamento. Questa cooperativa ha anche impianti di biogas, per cui il letame dei bovini viene impiegato per il biogas, dopo di che si separa la frazione liquida da quella solida e noi distribuiamo appunto quella solida».

Seminatrici Kverneland m-drill per la semina a righe (in questa foto) e Optima per la semina di precisione (a destra)

 

«Credo che il terzista sia fondamentale per la filiera – aggiunge Cordioli – è un anello di congiunzione e può documentare il lavoro svolto e tracciare il prodotto. A sua volta, la filiera può essere un valore aggiunto per il terzista, nel senso che spesso consente una maggiore redditività rispetto a consegne tradizionali. Chiaramente, occorre serietà e competenza in ogni passaggio da parte di tutti gli operatori». L’attività di Cordioli è più imperniata sul conto terzi, anche se l’azienda agricola c’è ancora, «ma cerchiamo di stare più sul servizio all’agricoltore – conferma Daniele – perché i nuovi assetti climatici hanno finito per concentrare molto i lavori e le aziende agricole fanno più fatica a seguire i raccolti. La Pac, poi, ha imposto alcune colture che prima non c’erano (leggi Efa), quindi le lavorazioni sono aumentate e le finestre per eseguirle si sono ridotte sempre più, quindi la gestione dell’azienda agricola si è fatta più difficile e necessita del supporto di un agromeccanico».

Cordioli svolge sia lavorazioni convenzionali sia minima lavorazione

Una categoria di coraggiosi

Dal 1975 l’azienda di Cordioli è iscritta all’Apima di Verona, di cui Daniele è stato anche consigliere per qualche anno. «Credo nella categoria e penso che il nostro ruolo in agricoltura sia fondamentale, per cui meritiamo una certa attenzione. Credo anche nella sinergia tra noi agromeccanici (Cordioli ad esempio “assiste” altri terzisti con i suoi rimorchi e trattori in occasione della trinciatura) e definirei la nostra una categoria di coraggiosi, perché con gli investimenti che certe macchine comportano, diciamo che decidi più con il cuore che con la testa. In altre parole, servono sacrifici, perché alcune parti del nostro lavoro sono abbastanza pesanti, soprattutto in certi periodi dell’anno, e far tornare i conti è sempre più difficile. Le aziende agricole fanno fatica nei pagamenti e noi abbiamo scadenze mensili sulle quali è difficile sgarrare, così la redditività comincia a calare».

Anche per la trebbiatura (a sinistra) e la pressatura (a destra) Cordioli si affida a John Deere

 

A proposito di investimenti in macchine, la “flotta” di Cordioli è multimarca, anche se trattori e mietitrebbie sono appannaggio di John Deere. Come attrezzature si va da Kuhn (l’ultimo acquisto è un coltivatore combinato per la minima lavorazione, cui si aggiungono un aratro quadrivomere, un erpice rotante e uno spandiconcime) a Kverneland (seminatrici Optima e mc-drill e irroratrice iXter), tutte Isobus compatibili. Perché Cordioli crede molto nell’agricoltura di precisione. «Abbiamo iniziato nel 2006 con il primo trattore predisposto con antenna satellitare, ma è purtroppo vero che l’agricoltore non ti riconosce quello che è il valore aggiunto dell’agricoltura di precisione. Comunque, la mappatura dei confini la facciamo  per gestire meglio il nostro lavoro e con John Deere stiamo cominciando a gestire il tutto tramite l’Operations Center. È un lavoro che richiederebbe una persona dedicata, per non parlare poi del rateo variabile, perché per fare la mappa di prescrizione serve un agronomo. Ancora non sono arrivato a fare queste mappature, perché i miei clienti ancora non le richiedono, ma l’idea è comunque quella di cominciare a usarle nei terreni in affitto».

Kuhn è un marchio ben presente nel parco macchine di Cordioli (a sinistra il coltivatore Cultimer, a destra lo spandiconcime Axis)

 

Tra le altre attrezzature da segnalare anche i già citati tre spandiletame (Franzosi) e lo spandiliquame (Visini), mentre come prossimi investimenti Cordioli sta valutando se cambiare una delle due mietitrebbie e magari comprare un’attrezzatura per l’interramento del liquame. Ma di questi tempi bisogna davvero essere cauti.

Spandiliquame Visini

«A 20 anni entri in azienda con grande entusiasmo, non ti guardi tanto intorno, poi però quando cominci a maturare, capisci che in questo lavoro ci sono purtroppo anche aspetti meno positivi – conclude Daniele –. È un lavoro che ti assorbe molto, non devi stare solo sulle macchine – che anzi alla fine è la cosa più piacevole, perché le tecnologie di oggi ti fanno lavorare nel massimo comfort – ma devi soprattutto far tornare i conti.

Daniele Cordioli con il padre Amerigo

All’inizio sei coinvolto dalla passione sulle macchine, poi con gli anni, complice anche la situazione economica non sempre brillante e i continui oneri burocratici, le difficoltà aumentano e l’entusiasmo cala. Però, cercando di indovinare il filone giusto e ponderando con estrema attenzione gli investimenti, alla fine riesci a garantirti un minimo di redditività».

Azienda Cordioli specializzata in reflui - Ultima modifica: 2020-07-14T10:02:51+02:00 da Francesco Bartolozzi

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